Il Ritratto di Lucina Brembati di Lorenzo Lotto (1521-1523 circa), capolavoro dell’Accademia Carrara di Bergamo, è il nuovo ospite del Museo e Real Bosco di Capodimonte, dal 2 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026. Una nuova occasione per mettere a confronto importanti opere della storia dell’arte con le collezioni permanenti del museo napoletano.
Il celebre ritratto, raffigurante un’elegante gentildonna bergamasca, sarà esposto nella sala 61 del museo, accanto a opere della collezione Farnese di Capodimonte che documentano moda e costumi dell’epoca.
L’arrivo a Napoli del dipinto è anche occasione per inaugurare il ciclo di incontri Capodimonte è di moda – Percorsi nella storia del costume, che fino a dicembre 2025 ospiterà alcune delle maggiori studiose internazionali di gioielli, tessuti, pellicce e abiti femminili del Cinquecento.
I ritratti di Lorenzo Lotto sono considerati una delle vette pittoriche della prima metà del XVI secolo. Per la capacità di restituire la dimensione psicologica dei suoi soggetti, lo storico Bernard Berenson alla fine dell’Ottocento lo definì il “primo ritrattista moderno”. Il ritratto di Lucina Brembati lo dimostra pienamente: lo sguardo fiero, le vesti sontuose, i gioielli preziosi e simbolici conferiscono alla protagonista un’identità precisa e riconoscibile. L’anello con lo stemma di famiglia e il rebus con la luna hanno infatti permesso di identificarla. Il fasto dell’abbigliamento – le maniche ampie, la collana di perle, il pendente d’oro e la tipica “capigliara” – sottolinea il suo alto rango sociale.
Accanto al capolavoro di Lotto, saranno esposti dipinti di Parmigianino che mostrano altre declinazioni della ritrattistica rinascimentale emiliana: nel Galeazzo Sanvitale e nell’Antea, l’artista restituisce i suoi protagonisti con una luce più morbida e avvolgente.
“Invitare a Capodimonte ’Lucina Brembati’ e immaginare un viaggio nella storia del costume è stato immediato e coinvolgente”, spiega Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. "Intanto esponendo intorno all’opera, identitaria della città di Bergamo e raramente prestata, i nostri ritratti di Antea e di Galeazzo Sanvitale, di Parmigianino, insieme a quello di Bernardo de’ Rossi, che è anche al momento il più precoce ritratto eseguito da un giovane Lotto. Per approfondire questi temi, abbiamo subito avuto l’adesione di tre importanti studiose: Silvia Malaguzzi, Patricia Lurati e Roberta Orsi Landini. Saranno incontri brillanti e coinvolgenti, per un pubblico curioso, amante del bello ma anche della storia sociale e umana che questi celebri ritratti raccontano. In collaborazione con gli Amici di Capodimonte partirà quindi un nuovo format. Il titolo Capodimonte è di moda vuole essere anche un invito a frequentare sempre più il nostro museo scoprendo un’offerta culturale diversificata e in crescita".
Il ciclo di conferenze prende avvio il 2 ottobre alle ore 16 con la lezione di Silvia Malaguzzi intitolata Una dama e il suo pittore. Il mistero dei gioielli. La studiosa analizzerà il ruolo dei gioielli nell’opera di Lotto: non semplici esercizi pittorici, ma veri strumenti di identificazione e di introspezione psicologica, portatori di significati simbolici. L’indagine si inserisce nel contesto raffinato delle città di Bergamo, Treviso e Venezia del Cinquecento, tra aristocratici, mercanti e gioiellieri veneziani, alcuni dei quali dalle alte aspirazioni morali e dalle dichiarate simpatie protestanti: un contesto con il quale Lotto condivide sia le convinzioni spirituali che la passione per la metallurgia e il mondo magico delle gemme.
Seguiranno altri due incontri: il 20 novembre con Patrizia Lurati (Quando le pellicce erano di moda), dedicato all’uso delle pellicce come status symbol nel Rinascimento, e l’11 dicembre con Roberta Orsi Landini (L’abito femminile cinquecentesco: corpo svelato, corpo dimenticato), un approfondimento sull’evoluzione della moda femminile tra la prima parte del secolo e la fine del secolo.
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