Milano, restaurata la Sacrestia Capitolare del Duomo: torna alla luce la storia della Cattedrale


Concluso l’intervento della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, che restituisce alla Sacrestia Capitolare la ricchezza decorativa perduta nel tempo. Restaurati portale trecentesco, lavabo gotico, armadi lignei e cromie delle volte.

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano aggiunge un nuovo tassello al grande progetto dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Cattedrale, annunciando la conclusione del restauro della Sacrestia Capitolare. Si tratta di uno degli ambienti più simbolici e antichi del complesso monumentale, cuore della vita liturgica ambrosiana e luogo strettamente legato alla figura dell’Arcivescovo e del Capitolo Metropolitano. L’intervento restituisce nuova luce a uno spazio che, nel corso dei secoli, aveva progressivamente perso leggibilità a causa di depositi superficiali, ossidazioni e stratificazioni materiche che ne avevano attenuato la ricchezza decorativa originaria.

Il progetto si inserisce nella continuità dei lavori conclusi nel 2021 nella Sacrestia Aquilonare e fa parte di un programma organico dedicato alla conservazione dell’intero sistema delle sacrestie del Duomo. Per la Sacrestia Capitolare, uno dei luoghi fondativi della Cattedrale, il cantiere ha rappresentato un’occasione per recuperare e rendere nuovamente percepibile un patrimonio che unisce scultura, architettura, arredi lignei e apparati ornamentali di epoche diverse. Il risultato è oggi leggibile grazie al lavoro paziente e coordinato di restauratori, tecnici e studiosi che hanno operato sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano. Il restauro è stato reso possibile anche grazie al sostegno dei finanziatori dell’Ente, tra cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Regione Lombardia.

Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani
Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani

Tra gli elementi di maggiore rilievo spicca il recupero del portale trecentesco che introduce alla Sacrestia, attribuito allo scultore Hans von Fernach. L’intervento ha restituito la leggibilità delle policromie e delle dorature originarie, riportando alla luce l’intenzione decorativa che caratterizzava l’ingresso in uno degli ambienti più significativi della Cattedrale. L’opera, rimasta per lungo tempo offuscata da alterazioni cromatiche e depositi, torna così a esprimere la complessità della sua lavorazione e il ruolo simbolico di soglia tra lo spazio del rito e quello della preparazione liturgica.

All’interno, il restauro ha interessato diversi elementi di particolare valore. Il lavabo scolpito da Giovannino de’ Grassi, importante testimonianza dell’arte tardo gotica lombarda, è stato sottoposto a un attento intervento che ne ha recuperato le superfici e le finezze ornamentali. Anche le decorazioni ottocentesche delle volte sono state oggetto di un intervento mirato, finalizzato a restituire unità cromatica e coerenza alle varie fasi decorative che nei secoli si erano sovrapposte. Gli imponenti armadi lignei destinati alla custodia dei paramenti e del Tesoro della Cattedrale sono stati restaurati per recuperare la complessità delle essenze lignee, la calibratura delle superfici e la funzione di contenitori cerimoniali che rivestono da secoli.

L’intervento complessivo dimostra la volontà della Veneranda Fabbrica di preservare e restituire alla collettività uno spazio che non rappresenta solo un capitolo della storia del Duomo, ma un luogo in cui arte, memoria e liturgia si intrecciano. La Sacrestia Capitolare, con le sue stratificazioni storiche e artistiche, è infatti un ambiente che racconta il divenire della Cattedrale e il ruolo che il Duomo ha da sempre nella vita religiosa e civile della città.

In attesa che la Sacrestia torni alla sua funzione primaria, la Veneranda Fabbrica apre eccezionalmente questo spazio al pubblico. Dal 15 al 29 novembre, per tre fine settimana consecutivi, sarà possibile partecipare a visite guidate che consentiranno di conoscere da vicino il restauro, accompagnati dai professionisti che hanno curato il cantiere. Si tratta di un’opportunità rara per osservare da vicino le tecniche di intervento, conoscere gli aspetti più nascosti degli apparati decorativi e scoprire curiosità e dettagli emersi durante i lavori. Le visite sono prenotabili tramite il sito ufficiale nella sezione dedicata alle visite guidate, che permette di accedere agli orari disponibili e ai percorsi proposti.

Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani
Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani
Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani
Il portale trecentesco di Hans von Fernach. Foto: Mauro Ranzani

In parallelo, la Veneranda Fabbrica realizzerà uno speciale podcast, in vista del Natale, dedicato ai restauri della Sacrestia Capitolare. La produzione, articolata in più episodi e inserita nella rubrica “Duomo di Milano racconta”, offrirà approfondimenti, testimonianze e un racconto narrativo dei dettagli e delle scoperte che hanno accompagnato il lavoro di recupero. Il podcast sarà disponibile sulla piattaforma Spotify del Duomo di Milano e rappresenterà uno strumento ulteriore per rendere accessibile al pubblico un patrimonio spesso non visibile, ma fondamentale per comprendere l’identità storica e artistica della Cattedrale.

“La Sacrestia Capitolare, cuore pulsante della vita liturgica della nostra Cattedrale, torna a svelarsi in tutta la sua magnificenza ritrovata”, dichiara monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano e direttore dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica. “Questo nucleo primitivo della Cattedrale insieme alla Sacrestia Aquilonare, è un libro di pietra e colore che attendeva di essere riletto. Opere come il Portale di Hans von Fernach, risplendente ora con le sue policromie e dorature inattese, e il Lavabo di Giovannino de’ Grassi, risorto con la sua delicata decorazione miniata, non sono semplici marmi o affreschi; sono pagine viventi che ci offrono inediti livelli di lettura – teologici, politici, filosofici – e ci collegano in modo profondo all’eredità spirituale e culturale di coloro che qui operarono. La Veneranda Fabbrica, in questo lavoro, si fa dunque custode non solo della forma, ma del senso, riconsegnando a Milano e alla liturgia ambrosiana un luogo dove la storia dell’arte è intimamente fusa con la storia della salvezza”.


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