Trasferta statunitense per il Bellini di Rimini. Dal 15 gennaio al 19 aprile 2026, la Pietà di Giovanni Bellini conservata al Museo della Città di Rimini sarà infatti esposta per la prima volta negli Stati Uniti: la mostra si terrà al Morgan Library & Museum di New York. L’opera, realizzata intorno al 1470, è uno dei vertici della produzione giovanile del maestro veneziano e arriva oltreoceano dopo un restauro promosso e finanziato da Venetian Heritage, Inc.: un intervento conservativo che ha potuto restituirne tutta la profondità cromatica e spirituale. L’esposizione si inserisce nella politica del Morgan di presentare al pubblico americano capolavori assoluti della storia dell’arte europea, in dialogo con le opere della sua collezione permanente.
La Pietà sarà allestita nello studio personale di J. Pierpont Morgan, cuore storico del museo, accanto ad alcuni dei massimi esempi di arte rinascimentale della raccolta: dipinti di Hans Memling e Perugino, sculture di Antonio Rossellino e preziosi oggetti d’arte sacra.
Nella Pietà di Giovanni Bellini la figura del Cristo morto, distesa e fragile, è sorretta da quattro angeli che contemplano con dolcezza e compostezza le ferite del corpo. Non si tratta di un grido di dolore, ma di una scena di meditazione silenziosa. Gli angeli, assorti e trattenuti, sembrano prendersi cura del corpo di Cristo, disponendolo per la venerazione. Bellini costruisce un’immagine di intensa spiritualità, in cui la sofferenza si traduce in una pacata consapevolezza del mistero divino. La compostezza dei gesti e la limpidezza del colore veneziano danno vita a un sentimento di dolore universale ma sereno, lontano dagli eccessi emotivi che caratterizzavano altre rappresentazioni del tema.
Il dipinto, eseguito su tavola con tempera e olio, appartiene alla fase in cui Bellini, formatosi nella bottega paterna e in dialogo con il cognato Andrea Mantegna, elabora uno stile capace di fondere la lezione del disegno padovano con la morbidezza cromatica della tradizione veneziana. Nelle sue piccole tavole devozionali, come la Pietà riminese, Bellini rinnova il linguaggio tradizionale dell’icona: abbandona definitivamente la frontalità e la rigidità bizantina per introdurre un sentimento più umano e partecipe. L’attenzione alle forme scultoree, apprese da modelli antichi e contemporanei, si combina con un uso raffinato del colore e della luce, capace di creare una dimensione sospesa tra corporeità e trascendenza. Il risultato è un’immagine che unisce modernità e eternità: Cristo, pur morto, sembra vivere nel silenzio che lo circonda, in un equilibrio perfetto tra realtà e simbolo.
Il recente restauro, promosso da Venetian Heritage, ha permesso di recuperare la leggibilità originale dell’opera, compromessa da secoli di ossidazioni e ridipinture. Gli interventi hanno rivelato la ricchezza della tavolozza di Bellini: azzurri intensi, incarnati di una trasparenza perlacea, rossi laccati che definiscono con precisione la profondità spaziale. Venetian Heritage, organizzazione internazionale no profit dedicata alla salvaguardia del patrimonio artistico veneziano nel mondo, ha reso possibile non solo il restauro, ma anche il viaggio dell’opera negli Stati Uniti.
L’esposizione coinciderà peraltro con un’altra mostra di grande richiamo ospitata dal Morgan: Caravaggio’s Boy with a Basket of Fruit in Focus. Questa coincidenza offrirà così ai visitatori un’occasione per mettere a confronto due momenti fondativi della pittura italiana, separati da oltre un secolo ma uniti dal comune desiderio di rappresentare l’umanità del sacro. L’esposizione sarà accompagnata da un programma di incontri e conferenze che approfondiranno la figura di Bellini e il significato della Pietà nel contesto del suo tempo. I dettagli delle attività collaterali saranno annunciati prossimamente dal museo.
“La Morgan Library & Museum è lieta non solo di portare per la prima volta il dipinto di Bellini negli Stati Uniti, ma anche di svelare al pubblico questo capolavoro dopo il suo attesissimo restauro, e per questo siamo profondamente grati a Venetian Heritage”, ha dichiarato Colin B. Bailey, direttore della Morgan Library. “La nostra presentazione permetterà ai visitatori della Morgan Library & Museum di vedere come Bellini si sia ispirato alla tradizione iconica bizantina della pittura del Cristo morto e abbia dato nuova vita a questo soggetto devozionale, combinando un senso di profonda emozione spirituale con un nuovo classicismo umanistico”.
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