Il famoso wc d'oro di Cattelan va in asta: America in vendita da Sotheby's


America, il famoso wc d’oro di Maurizio Cattelan del 2016, va in asta da Sotheby’s a novembre: la base sarà parametrata sul corrente prezzo dell’oro (andasse in asta oggi, si partirebbe da 10 milioni). È l’unico esemplare di America dei due che Cattelan realizzò: l’altro venne rubato nel 2019.

America, il celeberrimo wc d’oro di Maurizio Cattelan, andrà in asta da Sotheby’s il 18 novembre alle ore 19 per l’asta serale The Now and Contemporary. L’opera, del 2016, è un water perfettamente funzionante, realizzato con poco più di 100 chilogrammi di oro massiccio 18 carati, ed è diventato una delle opere d’arte più famigerate del secolo. È la prima volta che l’opera va all’asta. L’offerta base sarà determinata dal prezzo del peso in oro dell’opera d’arte, che salirà o scenderà in base al mercato dell’oro fino alla data dell’asta. Al prezzo odierno, 31 ottobre 2025, si aggira intorno ai 10 milioni di dollari, in base al suo peso di 101,2 kg. Sotheby’s accetterà anche criptovalute per il pagamento di America.

L’apparizione di America all’asta intende affrontare la domanda che da tempo preoccupa non solo Cattelan, ma anche il mondo dell’arte in generale, ovvero: come diamo valore all’arte? Con il suo caratteristico umorismo sovversivo, la genialità dell’opera di Cattelan risiede nel suo interrogarsi sulla nozione di valore. Se per secoli l’arte è stata messa in discussione per la percepita intangibilità del suo valore, qui l’artista capovolge questa critica, creando un’opera il cui valore soggettivo è messo a dura prova dal suo valore assoluto e oggettivo. Così facendo, Cattelan si infiltra nel sistema stesso del mercato e nelle istituzioni che da tempo sostengono il mondo dell’arte. America è diventata un fenomeno culturale quando è stata installata nella toilette del Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2016. I visitatori sono stati incoraggiati a usare la toilette come qualsiasi altra, e più di 100.000 persone si sono messe in fila per provare quella che il museo ha definito “un’intimità senza precedenti con un’opera d’arte”. La sua fama ha raggiunto nuove vette nel 2019, quando è stata esposta, e successivamente rubata, al Blenheim Palace nell’Oxfordshire, in Inghilterra, luogo di nascita e dimora ancestrale di Sir Winston Churchill, nonché sito patrimonio mondiale dell’UNESCO: l’opera era qui in mostra. Il prossimo capitolo della straordinaria storia americana vedrà l’opera installata in un bagno dell’iconico Breuer Building di New York, che aprirà a novembre come nuova sede della casa d’aste Sotheby’s, fondata 281 anni fa. L’opera attuale è l’unica versione esistente di questa scultura; l’unico altro esemplare ad essere stato realizzato è stato quello rubato e mai recuperato.

Maurizio Cattelan, America (2016; oro)
Maurizio Cattelan, America (2016; oro)

America è il tour de force di Maurizio Cattelan”, afferma David Galperin, responsabile per l’arte contemporanea di Sotheby’s New York. “Uno specchio, sia proverbiale che letterale, del mondo dell’arte, l’opera affronta le questioni più scomode sull’arte e i sistemi di credenze ritenuti sacri dalle istituzioni del mercato e del museo. Nel suo più grandioso gesto duchampiano, Cattelan svela un secolo di storia dell’arte immaginando un nuovo modo di pensare: con la sua caratteristica audacia, genialità concettuale e umorismo bruciante”.

La superficie scintillante e splendente di America e l’assoluta opulenza dei suoi 100 kg d’oro creano un surrealismo inquietante se giustapposti alla banalità della sua forma familiare. La complessità tecnica della sua fabbricazione nei materiali più improbabili testimonia sia la maestria di Cattelan come scultore, sia la sua lunga passione per la sperimentazione dei limiti stessi dell’imitazione. La sua precisione formale ricorda anche la scultura in bronzo di Constantin Brancusi, Uccello nello spazio (1928) e Bunny (1986) di Jeff Koons. Proprio come Koons ha reso ogni dettaglio del suo coniglietto gonfiabile in scintillante acciaio inossidabile riflettente, Cattelan prende un banale oggetto di uso quotidiano e lo racchiude in uno splendore metallico.

America continua una tradizione di opere d’arte che hanno messo in discussione le nozioni di creazione artistica, iniziata con il seminale readymade Fountain (1917) dell’artista francese Marcel Duchamp. Un secolo dopo che Duchamp presentò alla Society of Independent Artists un orinatoio di porcellana trovato, firmato con lo pseudonimo “R. Mutt” e montato su un piedistallo, Cattelan scosse ancora una volta il mondo dell’arte con il suo geniale water. Duchamp insisteva sulla sacralità dell’oggetto d’arte, privandolo della sua utilità e ricontestualizzando il readymade su un piedistallo per definirlo arte, mentre Cattelan riscrive e sovverte completamente questa storia. L’artista padovano ha realizzato il water in oro massiccio e, anziché presentare l’opera su un piedistallo, restituisce la scultura al suo scopo originale. Così facendo, sfida la sacralità del museo, abbattendo l’invisibile barriera tra opera d’arte e spettatore, invitando i visitatori a interagire direttamente con la scultura. Per molti versi, il debutto di America al Guggenheim nel 2016 ha segnato lo spettacolare ritorno di Cattelan al mondo dell’arte. Nel 2011, l’artista annunciò il suo ritiro dall’attività artistica in occasione dell’allestimento al Guggenheim di Maurizio Cattelan: All, la sua leggendaria retrospettiva in cui quasi tutte le opere da lui create fino a quel momento erano sospese alla rotonda del museo. Ma, fedele allo spirito della sua prima opera concettuale Torno Subito, l’artista non riuscì a rimanere lontano a lungo. Cinque anni dopo, tornò proprio nel luogo in cui tutto era iniziato, installando America nel bagno al quinto piano del Guggenheim. Nel catalogo, la curatrice Nancy Spector scrisse: “In un ambiente museale in cui ai visitatori viene costantemente detto ’non toccare’, questa è un’opportunità straordinaria per trascorrere del tempo completamente soli con un’opera d’arte di un importante artista contemporaneo”. Una guardia di sicurezza era appostata fuori dal bagno, mentre oltre 100.000 visitatori facevano la fila, spesso per ore, per ammirarla. “Il ritorno di Cattelan al Guggenheim”, afferma Lucius Elliott, responsabile delle vendite di arte contemporanea da Sotheby’s New York, “non è stato semplicemente un ritorno a casa, è stato uno scacco matto concettuale. In un momento in cui la soggettività del valore dell’arte veniva messa in discussione, Cattelan presenta un’opera il cui valore materiale è innegabile. E presentandola in un bagno, prende un medium che denota ricchezza ed esclusività e gli conferisce una funzione veramente universale”.

Quando fu esposta al Blenheim Palace nel settembre 2019, non erano state adottate misure di sicurezza. L’opera d’arte fu installata in un piccolo bagno appena fuori dalle stanze di rappresentanza e vicino alla camera da letto in cui nacque Winston Churchill. Poi, nelle prime ore del 14 settembre, cinque ladri strapparono la lampada in oro 18 carati dalle sue tubature e fuggirono con l’opera d’arte. Il furto catturò l’attenzione dei media di tutto il mondo. Sebbene inizialmente molti pensassero che l’artista, noto per il suo umorismo sovversivo, potesse essere coinvolto nella rapina, divenne presto chiaro che non era così. “Mi sono sempre piaciuti i film sulle rapine e finalmente ci sono anch’io. I ladri di quest’opera sono i veri artisti?”, disse Cattelan all’epoca. Due uomini furono infine condannati per il furto nel giugno 2025, ma l’opera non fu mai recuperata.


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