Il Pagliaio di Boldini entra nelle collezioni del Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia


Il museo pistoiese arricchisce il proprio patrimonio con Il Pagliaio, piccolo olio su tavola di Giovanni Boldini, collegato ai cicli murali di Villa Falconer, in un percorso che racconta la fase toscana del giovane artista.

Il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia, gestito dalla Fondazione Pistoia Musei, amplia le proprie collezioni con l’acquisizione de Il Pagliaio di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931), un piccolo olio su tavola che raffigura un pagliaio immerso nella luce estiva della campagna toscana. L’opera sarà presentata al pubblico sabato 29 novembre 2025 alle 17:30 nell’Auditorium dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia. L’incontro vedrà la partecipazione della dottoressa Francesca Dini, tra le maggiori esperte di Giovanni Boldini e curatrice del catalogo ragionato dei suoi lavori. L’opera, donata alla fondazione grazie all’intervento di Fondazione Caript, costituisce un tassello importante per la comprensione delle celebri tempere murali realizzate dall’artista ferrarese nell’estate del 1868 a Villa Falconer, nella località di Collegigliato, a pochi chilometri da Pistoia. Le tempere murali, acquisite nel 1974 dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e oggi parte della Collezione Intesa Sanpaolo, sono state riallestite all’interno dell’Antico Palazzo dei Vescovi in una disposizione fedele a quella originale, consentendo ai visitatori di ripercorrere l’assetto decorativo concepito da Boldini per la villa. La tavoletta recentemente acquisita (con dimensioni di 19 x 10 centimetri), riproduce lo stesso soggetto presente sulla parete ovest della sala da pranzo della villa, offrendo un collegamento diretto e documentato con il ciclo murale commissionato da Isabella Robinson Falconer. Si tratta di un’opera portatile che consente di osservare il metodo dal vero con cui Boldini affrontò il progetto decorativo.

L’inserimento de Il Pagliaio rafforza il nucleo di lavori di Boldini già presente nelle collezioni del museo e sottolinea il legame tra arte, collezionismo e storia del territorio. L’opera permette di approfondire la fase giovanile dell’artista, precedente alla notorietà conquistata nella Parigi della Belle Époque, caratterizzata da uno sguardo attento sulla quotidianità e da una sperimentazione costante di luce e materia. Il valore del dipinto supera l’aspetto iconografico, poiché proviene dalla collezione privata di Cristiano Banti, figura di riferimento per il movimento macchiaiolo. Fu proprio a Banti che Boldini affidò numerose tavolette eseguite in Toscana tra Firenze, Castiglioncello e la campagna pistoiese, prima di trasferirsi a Parigi nel 1871. L’opera rappresenta quindi una testimonianza diretta della fase toscana di Boldini, un periodo meno noto rispetto alla sua fama parigina ma cruciale per comprendere le basi della sua poetica e la relazione con i pittori macchiaioli. L’ingresso presso l’Auditorium dell’Antico Palazzo dei Vescovi è gratuito, con prenotazione obbligatoria sul sito pistoiamusei.it. L’acquisizione e la presentazione del dipinto offrono un’occasione per approfondire un capitolo spesso trascurato della carriera dell’artista, evidenziando il rapporto tra sperimentazione giovanile, committenza locale e collezionismo storico.

Giovanni Boldini, Pagliaio (1868 circa; olio su tavola; collezione Fondazione Caript) Foto © Lorenzo Gori, su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Giovanni Boldini, Pagliaio (1868 circa; olio su tavola; collezione Fondazione Caript) Foto: © Lorenzo Gori, su concessione di Fondazione Pistoia Musei

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