Genova, polemiche per le parole di Luca Bizzarri su Palazzo Ducale


A Genova si accende la polemica per il commento di Luca Bizzarri sull’attuale gestione di Palazzo Ducale: “nessuno pare voler sottolineare come va, come sta andando, il più importante polo culturale ligure. Se è ancora, un polo culturale”.

È polemica a Genova per le parole che Luca Bizzarri, attore, comico ed ex presidente di Palazzo Ducale, ha rivolto all’indirizzo dell’attuale gestione del Palazzo, principale polo culturale della città. Un attacco arrivato nel pomeriggio di lunedì 18 agosto: “Mi arrivano notizie sempre più sconcertanti”, esordisce il post di Bizzarri sul suo profilo Facebook. “Io spero che la nuova giunta riesca a risolvere una situazione abbastanza imbarazzante. Mi piace ricordare come io e Serena [ndr: Bertolucci, ex direttrice di Palazzo Ducale] fossimo messi giornalmente sotto esame dalla stampa genovese, dall’amministrazione e dall’opposizione (‘non avevamo amici’). Ricordo il fastidio che dava il fatto che non avessi niente da perdere e, soprattutto, niente da guadagnare. Adesso sento un grande silenzio, nessuno pare voler sottolineare come va, come sta andando, il più importante polo culturale ligure. Se è ancora, un polo culturale”.

Il post accompagnava un articolo del quotidiano online LiguriaDay che dava conto della situazione di Palazzo Ducale in queste settimane di agosto: secondo la testata, a gravare sul centro culturale sarebbero la mancata programmazione estiva, le poche visite guidate nel corso di tutto il mese, gli orari ridotti per le informazioni e la biglietteria, e poi c’è una sola mostra aperta, quella di Jacopo Benassi nella Loggia degli Abati, mentre nessuna mostra è allestita negli appartamenti del Doge (che sono il cuore di Palazzo Ducale, lo spazio in cui vengono allestite le mostre principali). Infine, la programmazione autunnale, secondo il giornale genovese, sarebbe sottotono.

Luca Bizzarri. Foto: Palazzo Ducale
Luca Bizzarri. Foto: Palazzo Ducale

Ma è soprattutto la chiusa del commento di Bizzarri ad aver accesso le polemiche, tant’è che a seguito del suo post è intervenuto l’attuale presidente, Beppe Costa, subentrato a Bizzarri nel 2022 dopo cinque anni di guida dell’attore, e in scadenza, dal momento che secondo lo statuto della Fondazione Palazzo Ducale il consiglio direttivo decade con la fine del mandato del sindaco: si attende dunque a breve la nomina del nuovo presidente, dopo che la nuova sindaca di Genova, Silvia Salis, ha già nominato, a fine luglio, i consiglieri espressi dal Comune, tra i quali viene eletto il presidente (sono Sara Armella, che dovrebbe diventare la nuova presidente, Massimiliano Morettini e Mitchell Wolfson). Costa ha rilasciato un commento alle colonne del Secolo XIX: “Bizzarri”, ha detto, “è un personaggio pubblico ed è ovviamente libero di esprimersi ma credo che quel post non sia rispettoso della qualità, molto alta, delle persone che lavorano al Ducale. Il nostro modo di comunicare è sicuramente diverso da quello di chi ci ha preceduto, è un modo molto basato sui fatti, ma che il Ducale non abbia perso la sua funzione e la sua attrattività lo dicono i numeri degli eventi pubblici e privati, che sono stati ampiamente soddisfacenti, come dimostra anche il fatto che tante volte, in occasione di eventi, abbiamo dovuto chiudere gli accessi perché non c’era più posto”. Sull’assenza di mostre importanti in questo periodo, Costa risponde: “Ad agosto tendenzialmente da nessuna parte si organizzano grandi mostre”.

Nessun commento, fa sapere sempre il Secolo XIX, dall’attuale direttrice Ilaria Bonacossa, che ha preso nel 2024 il posto di Serena Bertolucci. Si esprime invece l’assessore alla cultura del Comune di Genova, Giacomo Montanari, che commenta: “Siamo in un momento di cambiamento della governance del Ducale e questa fase di impasse implica un periodo di silenzio. Noi ci eravamo posti l’obiettivo di prendere entro luglio tutte le decisioni per procedere al rinnovo degli incarichi e pensare alla nuova programmazione: come Comune lo abbiamo fatto, designando i nostri rappresentanti nel consiglio direttivo, ma non abbiamo ancora notizie sulla formalizzazione delle nomine da parte della Regione”. Montanari aggiunge di non sentirsela di giudicare l’attività dell’attuale governance, “anche perché l’arco di tempo in cui ha operato è stato troppo breve. Alcune scelte di qualche esposizione sono state di minore richiamo, ma bisogna valutare che cosa ci interessa nel fare cultura: se ci interessa solo il dato numerico o se, invece, ci interessa un’istanza culturale, e in quest’ultimo caso serve più tempo per essere oggettivi nei giudizi. Dopo di che, io colgo sempre con piacere che chi ha a cuore le istituzioni lanci anche degli allarmi, che possono essere spunti di riflessione per il futuro”.


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE


Commenta l'articolo che hai appena letto






Per inviare il commento devi accedere o registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo l’accesso.



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte