Napoli, truffa da 3 milioni di euro sul bonus diciottenni coinvolge quasi 6.000 persone


A Napoli la Procura e la Guardia di Finanza indagano su una truffa da 3 milioni di euro sul bonus per i diciottenni: coinvolte quasi 6.000 persone e interviene anche il ministro Sangiuliano.

Nove persone indagate, quasi seimila coinvolte, un valore di tre milioni di euro: questi sono i numeri di una truffa su cui sta indagando la Procura di Napoli assieme alla Guardia di Finanza del capoluogo campano che ieri ha notificato le misure cautelari (tre arresti in carcere, tre ai domiciliari, quattro obblighi di dimora).

La truffa avrebbe avuto luogo in una libreria di Ercolano, e il meccanismo era molto semplice: i beneficiari del bonus per i diciottenni (i 500 euro introdotti dal ministro Dario Franceschini durante il governo Renzi, concessi a tutti gli italiani che durante l’anno compiono i diciotto anni d’età, da spendere in cultura: per esempio in libri, concerti, ingressi al museo o a teatro) rilasciavano le credenziali ai truffatori, che cambiavano il bonus in denaro contante, trattenendo una parte per se stessi. I beneficiari potevano scegliere, stando a quanto trapela dalla stampa locale, se ricevere 200 euro subito, oppure 250 dopo un po’ di tempo.

Il sistema ha coinvolto anche due giovanissimi che “procacciavano” i diciottenni da portare in libreria, ricevendo una commissione di 20 o 30 euro per ogni “cliente”. Secondo la Procura, i diciottenni che hanno monetizzato il bonus con questo sistema sono stati 5.852 tra il 2017 e il 2019, provocando alle casse del Ministero della Cultura un danno da 2.850.000 euro. Tra i vari reati contestati agli indagati figura anche quello di associazione a delinquere finalizzato alla truffa.

Ma come avveniva di fatto la truffa, dal momento che i diciottenni non possono convertire il bonus in denaro? Il meccanismo era molto semplice, come ha spiegato il Corriere del Mezzogiorno: presentavano il voucher ai librai i quali inserivano nel sistema di gestione del Ministero della Cultura dati relativi a vendite mai avvenute per incassare il bonifico statale. I soldi ricevuti venivano poi spartiti come detto: una parte ai diciottenni, una parte ai procacciatori, e una parte per se stessi. Anche il modo in cui è stata scoperta la truffa è apparentemente semplice: i soldi venivano infatti erogati tramite ricariche di carte prepagate, e gli inquirenti si sono insospettiti vedendo il volume delle ricariche, ritenuto eccessivamente elevato. Peraltro, il ricavato della truffa sarebbe servito tra le altre cose anche ad aprire un bed & breakfast.

Sul caso è intervenuto anche il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. “Un’altra truffa, per un valore di quasi 3 milioni di euro, con il vecchio bonus cultura. È l’ennesima riprova del fatto che avevamo ragione: la App18 così com’è non funziona e va riformata”, ha detto. “Anche per evitare queste situazioni abbiamo voluto dare vita alla nuova Carta Cultura Giovani che, a partire dal prossimo anno, sarà riservata a 18enni provenienti da famiglie con redditi non elevati, e alla Carta del Merito. Due nuovi strumenti che garantiranno un utilizzo immune da distorsioni. Verranno infatti rafforzati i meccanismi anti-truffa, per dire definitivamente addio alle frodi”.

Napoli, truffa da 3 milioni di euro sul bonus diciottenni coinvolge quasi 6.000 persone
Napoli, truffa da 3 milioni di euro sul bonus diciottenni coinvolge quasi 6.000 persone


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