La Sinagoga di Siena e la chiesa di San Pietro in Gessate tra i 7 siti europei più a rischio


Ci sono anche due siti italiani nell’elenco dei 7 Most Endangered di Europa Nostra, l’elenco dei 7 siti europei più a rischio del 2024: sono la Sinagoga di Siena e la chiesa di San Pietro in Gessate.

Come ogni anno, Europa Nostra, l’associazione europea dedita alla tutela del patrimonio culturale e naturale del continente, ha annunciato, assieme all’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), l’elenco dei sette monumenti e siti del patrimonio culturale più a rischio d’Europa per il 2024. Particolarmente allarmante la situazione dell’Italia, dal momento che sono ben due i siti del nostro paese inclusi nell’elenco: La Sinagoga di Siena, Italia; Le Case popolari (courées) a Roubaix-Tourcoing, Francia; Le Isole Cicladi, in particolare Sifnos, Serifos e Folegandros, Grecia; La Chiesa di San Pietro in Gessate, Milano, Italia; La Casa dell’Esercito Popolare di liberazione della Yugoslavia, Šabac, Serbia; La Chiesa greco-ortodossa di San Giorgio, Altinözü, Turchia; La Porta di Antiochia, Provincia di Antakya, Hatav, Turchia.

L’annuncio dei finalisti del Programma 7 Most Endangered è stato dato durante un evento online al quale hanno contribuito coloro che hanno proposto le candidature e i rappresentanti dei 7 siti selezionati. L’evento ha richiamato partecipanti da tutta Europa e oltre.

Il Board di Europa Nostra ha selezionato i finalisti tra gli undici monumenti e siti del patrimonio culturale di nove Paesi precedentemente selezionati dalla Commissione consultiva del programma 7 Most Endangered. Le candidature per il Programma 7 Most Endangered 2024 sono state presentate da organizzazioni socie di Europa Nostra, associazioni o anche da singoli membri dell’organizzazione.

I 7 siti selezionati sono stati scelti non solo per la loro straordinaria importanza e per il loro valore come patrimonio culturale, ma anche per la grave minaccia che incombe su di essi. Il coinvolgimento delle comunità locali e l’impegno degli attori pubblici e privati per salvare questi siti sono stati considerati valori aggiunti fondamentali. Un altro criterio di selezione è stato il potenziale di questi siti a fungere da catalizzatori per lo sviluppo socio-economico sostenibile. I 7 siti selezionati possono beneficiare di una sovvenzione della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per il patrimonio culturale pari a 10.000 euro ciascuno, al fine di contribuire all’attuazione di un’attività concordata che aiuti a preservare i siti minacciati. Un team di esperti, rappresentanti di Europa Nostra e dell’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti, insieme alle organizzazioni che hanno nominato i siti selezionati e ad altri partner, valuteranno ogni caso raccogliendo informazioni e incontrando le principali parti interessate, al fine di formulare e pubblicare una relazione tecnica e finanziaria con raccomandazioni per l’azione.

Il vicepresidente esecutivo di Europa Nostra, Guy Clausse, ha dichiarato: “L’elenco dei 7 siti più a rischio del 2024 comprende tre siti del patrimonio culturale gravemente danneggiati da disastri naturali, oltre a siti minacciati da demolizione, sviluppo inadeguato o mancanza di fondi. Insieme ai nostri partner (europei e nazionali), forniremo competenze tecniche, individueremo possibili fonti di finanziamento e mobiliteremo la nostra vasta rete per sostenere gli sforzi delle comunità locali per salvarli. È nostra responsabilità comune preservare e valorizzare il nostro patrimonio condiviso. È, infatti, di fondamentale importanza per costruire un’Europa più sostenibile, inclusiva e in pace”.

La Direttrice dell’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti, Shiva Dustdar, ha dichiarato: “Quando l’anno scorso le catastrofi hanno colpito la Turchia e la Siria, oltre che l’Italia, il Gruppo BEI, attraverso il suo Istituto, è stato presente per fornire aiuti e sostegno di emergenza. Ora, con il progetto 7 Most Endangered 2024, metteremo a disposizione la nostra esperienza, attraverso il personale in servizio e in pensione, per tre siti danneggiati da queste catastrofi. Questo dimostra la partnership vincente tra una dinamica organizzazione della società civile e il Gruppo BEI. Contribuisce, inoltre, a far luce su siti che potrebbero, in ultima analisi, beneficiare della consulenza e del sostegno finanziario del Gruppo BEI. Siamo orgogliosi di avere recentemente rinnovato il nostro accordo di partenariato con Europa Nostra attraverso questo programma di punta”.

In risposta all’annuncio che ha nominato la Sinagoga di Siena tra i 7 Most Endangered Programme 2024, Enrico Fink, a nome della Comunità Ebraica di Firenze ha affermato: “L’inserimento della Sinagoga di Siena nella lista delle 7 Most Endangered 2024 è un importante riconoscimento sia per il valore culturale del sito stesso, ma anche per il riconoscimento dell’importanza del patrimonio culturale ebraico come parte integrante della storia di Siena. Il messaggio che il patrimonio ebraico locale è riconosciuto a livello europeo ci ha aiutato a creare consapevolezza e a dare visibilità al progetto”.

Sinagoga di Siena. Foto: Comunità Ebraica di Firenze
Sinagoga di Siena. Foto: Comunità Ebraica di Firenze
Chiesa di San Pietro in Gessate. Foto: L'Arte inVita project
Chiesa di San Pietro in Gessate. Foto: L’Arte inVita project

La Sinagoga di Siena

La Sinagoga di Siena, situata nell’antico ghetto ebraico a pochi passi da Piazza del Campo, è un prezioso esempio di edificio sinagogale risalente al XVIII secolo e ancora utilizzato dalla comunità locale. Progettata dagli architetti fiorentini Zanobi e Giuseppe del Rosso, rappresenta una fusione di stili rococò e neoclassico, con una facciata esterna semplice e un interno riccamente decorato, tipico delle sinagoghe italiane dell’epoca dei ghetti.

Ogni anno, migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo visitano la Sinagoga, che svolge un ruolo cruciale nella vita ebraica a Siena e contribuisce a mantenere vivi i legami con la comunità ebraica più ampia. Tuttavia, il terremoto del febbraio 2023 ha causato gravi danni strutturali alla volta e al tetto dell’edificio, rendendoli instabili e mettendo a rischio la sicurezza dei visitatori e la continuità delle funzioni religiose.

La comunità ebraica di Siena ha proposto un piano di restauro in due fasi per preservare e ripristinare la Sinagoga. La prima fase si concentrerà sul consolidamento della volta e degli archi, mentre la seconda fase prevede la sostituzione del tetto. All’interno della sala di preghiera, i lavori di restauro affronteranno le decorazioni interne della volta, riparando distacchi e crepe con intonaci, stucchi e pellicole pittoriche.

Il progetto di restauro, una volta ottenute le necessarie approvazioni e i finanziamenti, mira non solo a migliorare la stabilità strutturale dell’edificio, ma anche a restituire alla Sinagoga il suo ruolo centrale nella vita della comunità. L’inclusione nel programma 7 Most Endangered garantirebbe visibilità e sostegno per raccogliere i fondi necessari per il restauro.

La Sinagoga di Siena è stata nominata al programma 7 Most Endangered 2024 da un membro individuale di Europa Nostra e dalla Comunità Ebraica di Firenze, insieme al supporto della World Monuments Fund Spagna, della Leon Levy Foundation, della David Berg Foundation tramite il World Monuments Fund, della Misericordia Israelitica di Siena e della Fondazione Beni Culturali Ebraici Italiani.

La chiesa di San Pietro in Gessate

La Chiesa di San Pietro in Gessate, situata nel cuore di Milano, rappresenta un importante tesoro culturale con radici che risalgono al XIII secolo, quando era officiata dagli Umiliati, un ordine religioso attivo nell’area. L’edificio, progettato probabilmente dall’architetto Guiniforte Solari e completato nel XV secolo, presenta un’architettura unica e ricca di valore storico. I cicli di affreschi del XV secolo, decoranti le cappelle laterali, sono tra le opere più significative di artisti lombardi e europei, arricchendo ulteriormente il valore artistico e storico della chiesa.

Tuttavia, la Chiesa di San Pietro ha subito danni significativi nel corso della storia, compresi i danni causati dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Sebbene siano stati effettuati sforzi di restauro e conservazione, la struttura e le opere d’arte all’interno, tra cui i cicli di affreschi, continuano a deteriorarsi a causa del progressivo degrado dell’edificio e delle condizioni climatiche avverse.

La nomina della Chiesa di San Pietro nel Programma 7 Most Endangered rappresenta un passo fondamentale per garantire la sua protezione e conservazione. L’inclusione nel programma offre un’opportunità vitale per coinvolgere la società civile, la Chiesa e le istituzioni locali nel sostegno a questo importante patrimonio culturale. Il progetto L’Arte inVita, sostenuto dalla comunità pastorale locale e dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città di Milano, si propone di promuovere la conoscenza e la conservazione della chiesa attraverso iniziative di sensibilizzazione e comunicazione.

Oltre alla conservazione del sito, il progetto mira a trasformare la Chiesa di San Pietro in un modello di rigenerazione urbana, integrando arte, spiritualità, storia e natura per promuovere una visione sostenibile e consapevole del patrimonio comune. L’Advisory Panel dei 7 Most Endangered ha sottolineato l’importanza di preservare adeguatamente la chiesa e i suoi affreschi, evidenziando la collaborazione tra la società civile, la Chiesa e le istituzioni locali come fondamentale per il successo di questo obiettivo.

La Sinagoga di Siena e la chiesa di San Pietro in Gessate tra i 7 siti europei più a rischio
La Sinagoga di Siena e la chiesa di San Pietro in Gessate tra i 7 siti europei più a rischio


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