Momenti di paura nel fine settimana a Cordova, in Spagna, dove nella sera di venerdì, verso le 21, è scoppiato un incendio alla Grande moschea, oggi Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, uno dei più importanti monumenti dell’arte moresco-islamica dell’intera Spagna, oltre che una delle più grandi cattedrali del mondo, fondata nel 786, convertita in chiesa cristiana nel 1523, e Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 1985. Lo scorso anno è stata visitata da due milioni di persone. L’incendio, domato con rapidità dai pompieri, si è sviluppato tra la cappella del Battistero e la cappella dello Spirito Santo, nell’area dell’enorme moschea risalente all’ampliamento voluto da Almanzor, che fu alla guida del califfato di Cordova nel X secolo, e che fece ingrandire l’edificio tra il 976 e il 1002 facendo aggiungere otto navate, in quello che è stato l’ultimo, grande ampliamento dell’edificio. Le fiamme hanno poi interessato una parte del tetto della Gran Moschea.
Non è la prima volta che nella Gran Moschea di Cordova si sviluppa un incendio: ci sono due precedenti, uno nel 1910 e uno del 2001. Stavolta i danni sono stati contenuti: secondo il decano della Moschea-Cattedrale, Joaquín Alberto Nieva, l’area colpito dal fuoco è di circa 50 metri quadrati sui 13.000 metri quadrati totali del grande complesso monumentale. Non ci sarebbero inoltre danni strutturali. Tanto che già sabato la Gran Moschea ha di nuovo aperto al pubblico, fatta eccezione per l’area interessata dalle fiamme, che è stata transennata. Le fiamme, infatti, erano già spente alla mezzanotte, anche se le squadre dei Vigili del Fuoco del Comune hanno lavorato fino all’alba per mettere in sicurezza i locali (il tetto di una delle cappelle è infatti collassato a causa delle fiamme e del peso dell’acqua usato per spegnerle). Sono stati quaranta i pompieri coinvolti nelle operazioni. Durante i lavori, un pompiere è stato “evacuato dalla scena dopo aver subito un colpo di calore dovuto agli sforzi di spegnimento dell’incendio”, secondo il Consiglio comunale. Proprio l’intervento rapido dei vigili del fuoco ha scongiurato l’eventualità che l’incendio si trasformasse in una catastrofe.
Il Ministero della Cultura ha inoltre attivato il Piano nazionale per la gestione dei rischi e delle emergenze nel patrimonio culturale “per garantire la protezione, la conservazione e il recupero di questo bene unico, simbolo della storia e dell’identità culturale della Spagna”, come hanno dichiarato dal Ministero. “La rapidità e la professionalità delle squadre antincendio”, spiega l’ente in una nota, sono state “decisive nel contenere l’incendio alla sua origine e nel proteggere sia il valore architettonico e artistico della Moschea-Cattedrale sia la sicurezza del suo ambiente urbano”. Per il sindaco di Cordova, José María Bellido, che conferma che il monumento è salvo, la prestazione dei vigili del fuoco “è stata davvero impressionante, hanno rischiato la vita” e, grazie al loro lavoro, danni non sono stati ingenti.
Sono al momento in corso di accertamento le cause dell’incendio. Il vescovo emerito del tempio, Demetrio Fernández, ha dichiarato che “le prime indagini suggeriscono che potrebbe essere stato causato da un guasto a una macchina per la pulizia situata tra la cappella del Battistero e la cappella dello Spirito Santo, entrambe nella zona di Almanzor”. Un cortocircuito, insomma, sarebbe all’origine dell’incendio.
L’assessora alla Cultura e allo Sport della Giunta Regionale dell’Andalusia, Patricia del Pozo, ha stimato questa mattina in un milione di euro il costo iniziale stimato per il ripristino dei danni alla Moschea in seguito all’incendio, e ha difeso “l’eccellente gestione” che il Consiglio comunale sta portando avanti con questo monumento. Nelle dichiarazioni rilasciate alla radio Onda Cero, Del Pozo ha dichiarato che non esprimerà considerazioni sulle cause dell’incendio finché non saranno concluse le indagini e non sarà disponibile un rapporto, e ha inoltre ritenuto “imprudenti” coloro che hanno già segnalato possibili negligenze. “Bisogna sempre attendere i risultati delle indagini svolte dai professionisti per sapere esattamente cosa è successo e, di conseguenza, esprimere un parere”. L’assessora ha inoltre sottolineato che la conservazione di questo sito è “eccellente” e viene “continuamente aggiornata”. “Ci sono certi tipi di incidenti che sono spesso inevitabili. Vedremo quando usciranno i risultati le indagini. Dobbiamo essere prudenti e non compromettere mai la gestione e la conservazione di questo magnifico monumento”, ha insistito l’assessora, ribadendo che i piani di autoprotezione hanno “funzionato perfettamente”. A suo avviso, la cosa importante ora“ è la “fase di ripristino” e ha annunciato che il progetto di intervento di emergenza, pulizia e rimozione dei detriti sarà approvato già oggi e i tecnici continueranno a lavorare ”in modo coordinato“. Il Ministro della Cultura ha sottolineato che esiste un coordinamento ”straordinario“ sia con il Consiglio comunale che con la Chiesa per quanto riguarda la gestione della Moschea-Cattedrale e auspica che il costo iniziale stimato del progetto di restauro, pari a circa un milione di euro, possa essere assunto senza ”alcun problema" dal Capitolo.
Anche la direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ha espresso la sua gratitudine ai vigili del fuoco e alle autorità locali per gli sforzi profusi nel domare l’ incendio che ha devastato la moschea- cattedrale di Cordova. In particolare, Azoulay ha sottolineato la collaborazione delle autorità spagnole per “garantire la conservazione di questo monumento eccezionale”.
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