Venezia 82, Leone d’Oro a Jim Jarmusch e Coppa Volpi a Toni Servillo: tutti i premi della Mostra


La giuria guidata da Alexander Payne premia Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch. Riconoscimenti a Kaouther Ben Hania, Benny Safdie, Toni Servillo, Xin Zhilei e Gianfranco Rosi. Trionfano anche David Pablos, Anuparna Roy e Benedetta Porcaroli nella sezione Orizzonti.

La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è chiusa con l’assegnazione dei premi ufficiali, che hanno confermato ancora una volta il ruolo del festival come vetrina d’eccellenza per il cinema mondiale. La giuria principale, presieduta dal regista statunitense Alexander Payne e composta da Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu, Mohammad Rasoulof, Fernanda Torres e Zhao Tao, ha visionato i 21 film in concorso e decretato i vincitori.

Il Leone d’Oro per il miglior film è stato assegnato a Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch, una coproduzione tra Stati Uniti, Irlanda e Francia. Il regista americano, già autore di opere che hanno segnato la storia del cinema indipendente, ha conquistato Venezia con un film sulle dinamiche familiari che la giuria ha ritenuto meritevole del massimo riconoscimento.

Il Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento, è andato a The Voice of Hind Rajab della tunisina Kaouther Ben Hania, autrice capace di intrecciare impegno civile e ricerca formale, confermando il suo ruolo di protagonista nel panorama cinematografico internazionale. Sempre tra i riconoscimenti più prestigiosi, il Leone d’Argento per la miglior regia è stato assegnato a Benny Safdie per The Smashing Machine, produzione statunitense che ha messo in evidenza lo sguardo originale di un autore già noto al pubblico per il lavoro in coppia con il fratello Josh.

Jim Jarmusch con il cast di Father Mother Sister Brother
Jim Jarmusch con il cast di Father Mother Sister Brother. Foto: La Biennale di Venezia

Le Coppe Volpi per le interpretazioni hanno confermato l’attenzione del festival al talento degli attori. Per la migliore interpretazione femminile il premio è stato assegnato a Xin Zhilei, protagonista del film cinese Ri Gua Zhong Tian (The Sun Rises on Us All) diretto da Cai Shangjun. La migliore interpretazione maschile è invece quella di Toni Servillo, che in La Grazia di Paolo Sorrentino ha offerto nuovamente una prova di altissimo livello, confermando la solidità della collaborazione artistica con il regista napoletano.

Il premio per la migliore sceneggiatura è stato attribuito a Valérie Donzelli e Gilles Marchand per À Pied d’Œuvre, film diretto dalla stessa Donzelli e prodotto in Francia. La sceneggiatura, ritenuta capace di fondere rigore narrativo e sensibilità emotiva, è stata tra gli elementi più apprezzati del concorso. La giuria ha inoltre deciso di assegnare un Premio Speciale a Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, regista italiano che aveva vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 2013 con Sacro GRA e che qui torna a essere protagonista con un’opera di forte impatto visivo e politico. Il Premio Marcello Mastroianni, riservato a un giovane attore o attrice emergente, è andato a Luna Wedler, interprete di Silent Friend di Ildikó Enyedi, coproduzione tra Germania, Ungheria e Francia.

Accanto alla selezione ufficiale, anche le altre sezioni hanno visto l’assegnazione dei riconoscimenti. La giuria di Orizzonti, presieduta da Julia Ducournau e composta da Yuri Ancarani, Fernando Enrique Juan Lima, Shannon Murphy e RaMell Ross, ha valutato 19 lungometraggi e 14 cortometraggi. Il premio per il miglior film è andato a En el Camino (On the Road) di David Pablos, regista messicano che si conferma voce originale della nuova cinematografia latinoamericana.

Il premio per la miglior regia in Orizzonti è stato attribuito all’indiana Anuparna Roy per Songs of Forgotten Trees, opera che intreccia memoria, paesaggio e narrazione poetica. Il Premio Speciale della Giuria Orizzonti è stato invece assegnato a Harà Watan (Lost Land) del giapponese Akio Fujimoto, coproduzione che coinvolge Francia, Malesia e Germania, a conferma della natura internazionale di questo concorso.

Sul fronte delle interpretazioni, la migliore attrice è risultata Benedetta Porcaroli per la sua prova ne Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli, mentre il miglior attore è Giacomo Covi per Un anno di scuola di Laura Samani, coproduzione tra Italia e Francia. La migliore sceneggiatura è stata quella di Ana Cristina Barragán per Hiedra (The Ivy), film proveniente dall’Ecuador. Il miglior cortometraggio di Orizzonti è risultato Utan Kelly (Without Kelly) di Lovisa Sirén, produzione svedese che ha convinto la giuria per originalità e linguaggio visivo.

La sezione dedicata alle opere prime, Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, è stata giudicata dalla giuria presieduta da Charlotte Wells, con Erige Sehiri e Silvio Soldini. Il riconoscimento è stato attribuito a Short Summer di Nastia Korkia, coproduzione tra Germania, Francia e Serbia, che ha saputo affermarsi come esordio promettente.

Le Giornate degli Autori hanno visto il conferimento del Premio degli Spettatori – Armani Beauty a Calle Málaga di Maryam Touzani, coproduzione tra Marocco, Francia, Spagna, Germania e Belgio, film che ha conquistato il pubblico con la sua intensità narrativa.

La giuria di Venezia Classici, presieduta da Tommaso Santambrogio e composta da 23 studenti di corsi di cinema delle università italiane, ha premiato Mata Hari di Joe Beshenkovsky e James A. Smith come miglior documentario sul cinema. Per la sezione dei film restaurati, il riconoscimento è andato a Bashu, Gharibeye Koochak (Bashù, il piccolo straniero) di Bahram Beyzaie, opera iraniana del 1985 riportata al suo splendore.

Infine, la sezione Venice Immersive, dedicata ai linguaggi in realtà virtuale e nuove tecnologie, ha visto la giuria guidata da Eliza McNitt con Gwenael François e Boris Labbé esaminare 30 progetti. Il Gran Premio Venice Immersive è stato attribuito a The Clouds Are Two Thousand Meters Up di Singing Chen, coproduzione tra Taipei e Germania. Il Premio Speciale della Giuria è andato a Less Than 5gr of Saffron di Négar Motevalymeidanshah, produzione francese, mentre il Premio per la Realizzazione è stato assegnato a A Long Goodbye di Kate Voet e Victor Maes, realizzato tra Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi.


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