La manifestazione Monumenti Aperti, coordinata dall’Organizzazione di Volontariato Imago Mundi, è nel pieno della stagione autunnale della sua ventinovesima edizione: l’iniziativa, nata a Cagliari nel 1997, mira a dimostrare la sua vocazione nazionale e la capacità di mobilitare energie significative attorno al patrimonio culturale. I numeri della stagione primaverile del 2025, svoltasi tra maggio e giugno, confermano il rinnovato e caloroso interesse del pubblico. In quel periodo, l’evento ha registrato la partecipazione di oltre 200mila visitatori. Sono stati coinvolti 67 comuni in totale, che hanno reso accessibili più di 700 siti attraverso l’organizzazione di 59 itinerari culturali. A rendere possibile tale successo è stata la rete di cittadinanza attiva, composta da 17.226 volontari provenienti da 205 associazioni e 359 istituti scolastici.
Il programma autunnale della XXIX edizione prevede tappe in 19 regioni per un totale di 89 città. In questa fase, il numero complessivo di siti che verranno aperti raggiungerà quota 800 monumenti. Se si considerano i dati relativi alla Heritage Community in Sardegna per la ventinovesima edizione, si prevede che, anche per questa edizione, oltre 200mila visitatori beneficeranno dell’apertura di questi 800 monumenti, grazie al supporto di oltre 89 amministrazioni comunali, 212 associazioni, 107 istituti scolastici e ben 19.000 volontari.
Per comprendere appieno l’impatto della manifestazione, un report dettagliato relativo all’edizione 2024, basato sui dati forniti da Eager S.r.l. – Tourism Connected, ha analizzato il comportamento e le preferenze dei partecipanti attraverso un campione monitorato.
Nel campione analizzato, i visitatori unici monitorati sono stati 20.767. La composizione di questo gruppo mostra una netta prevalenza di residenti, che costituiscono l’85% del totale. I turisti nazionali rappresentano il 5%, mentre i turisti stranieri si attestano al 10%. Tra i visitatori nazionali, la maggior parte proveniva dal Lazio (28%) e dalla Lombardia (26%). Per quanto riguarda i visitatori esteri, la Germania è in testa con il 39%, seguita da Francia (28%) e Svizzera (12%).
Analizzando la fascia d’età, si nota che il gruppo più rappresentato è quello tra i 35 e i 44 anni, che costituisce il 33% dei visitatori. Le fasce immediatamente successive sono 25-34 anni (22%) e 45-54 anni (20%). Dal punto di vista della capacità di spesa dichiarata, il 64% degli utenti si colloca nella fascia media.
L’analisi comportamentale sui 20.767 utenti unici ha registrato un totale di 62.301 visite. I dati evidenziano che la manifestazione è vissuta in maniera molto locale: in media, ogni utente ha visitato 1,1 comuni. Questo valore, sebbene leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti, riflette una tendenza dove la stragrande maggioranza dei visitatori si concentra sulla propria località o su un comune limitrofo.
La mobilità all’interno dell’evento è caratterizzata da una predominanza assoluta del movimento a piedi. Ben il 93% dei visitatori si è spostato prevalentemente a piedi, sottolineando come la manifestazione favorisca un’esplorazione lenta e ravvicinata. La fascia oraria di maggiore affluenza e preferenza si concentra nel pomeriggio, tra le 16:00 e le 18:00.
Per quanto riguarda il ritmo della visita, la durata media registrata per la singola visita a un monumento è stata di 14 minuti e 24 secondi. In media, ogni utente ha visitato 3 siti diversi. La distribuzione delle visite tra le categorie di monumenti riflette sia l’offerta che le preferenze individuali, oltre all’accessibilità: i monumenti religiosi rappresentano il 30% delle visite, seguiti dai palazzi storici con il 27%. I siti archeologici hanno attratto il 16% dei visitatori, mentre musei, parchi e spazi aperti si attestano entrambi all’11%.
Un dato interessante riguarda i parchi e gli spazi aperti: sebbene rappresentino solo l’11% delle visite dirette durante l’evento, in un terzo dei comuni si è verificata una promozione indiretta di aree naturalistiche non ufficialmente incluse nel circuito, le quali hanno comunque ricevuto attenzione.
Monumenti Aperti non è soltanto un evento culturale e sociale, ma anche un motore economico per i territori ospitanti. L’impatto economico complessivo viene misurato su tre livelli.
A Livello 1, l’impatto economico diretto, che considera unicamente la spesa effettuata durante i giorni della manifestazione nel comune aderente (consumazioni, pernottamenti, acquisti), è stimato in € 363.771. Questa cifra è notevolmente aumentata rispetto alle edizioni precedenti. La spesa media per visitatore si è stabilizzata a € 17,51, segnando un leggero incremento rispetto all’anno precedente. Va sottolineato che il 95% degli utenti monitorati ha effettuato spese dirette durante l’evento. La distribuzione della spesa mostra che i bar intercettano la quota maggiore, pari al 51%, seguiti da ristoranti e agriturismi (12%).
L’evento genera anche un impatto indiretto attraverso il flusso di spesa verso diverse attività economiche, anche nei comuni limitrofi, non limitato solo ai centri aderenti. I comuni più grandi e a vocazione turistica hanno beneficiato di una spesa maggiore, anche grazie a una concentrazione più elevata di turisti e di visitatori con alta propensione alla spesa.
A Livello 2, l’impatto economico si estende agli “utenti di ritorno”, includendo il valore generato dai visitatori che decidono di tornare sul territorio dopo averlo conosciuto grazie all’evento. I visitatori che ritornano nei quattro mesi successivi all’evento costituiscono il 14,4% del campione monitorato. Questo fenomeno è in crescita rispetto al 2023 e si traduce in un secondo impatto economico significativo, con un incremento del 15,1% rispetto all’impatto diretto. Questo impatto secondario ha aggiunto € 54.841 alla spesa stimata, generato da 2.990 visitatori di ritorno, con una spesa media per loro di € 18,34. I luoghi privilegiati per queste visite ripetute sono i parchi e gli spazi aperti (48%) e i siti archeologici (25%).
Considerando l’Impatto complessivo (Livello 3), che adotta una prospettiva estesa e ipotetica tracciando gli effetti a lungo termine (per esempio un visitatore che potrebbe consigliare tramite passaparola la destinazione ad amici, influenzando futuri acquisti, oppure potrebbe acquistare online prodotti locali nei mesi successivi), la stima sale a oltre un milione di euro, per la precisione € 1.020.021.
Monumenti Aperti agisce anche come strumento di promozione. Nelle città, l’interesse manifestato in rete si traduce quasi totalmente in partecipazione fisica: il 91% delle visualizzazioni in-app si converte in visita effettiva. Sebbene nei comuni più piccoli la conversione immediata sia più bassa (10%), questi stessi comuni beneficiano di una dinamica positiva più complessa nel medio periodo, venendo scelti dai visitatori di ritorno nelle settimane successive.
L’evento, infine, intende promuovere la cittadinanza attiva e l’educazione delle generazioni future. La rete organizzativa, coordinata da Imago Mundi, che dal 1999 gestisce il progetto, si compone di una squadra specializzata che include giornalisti, archeologi, storici dell’arte, agronomi, e guide turistiche. La manifestazione continua a consolidare la sua vocazione nazionale, preparando il terreno per il traguardo storico del 2026, quando celebrerà i suoi trent’anni di vita.
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