Tre splendidi palazzi di Genova si svelano per la prima volta sul web: ecco in anteprima le novità dei primi Rolli Days digitali


In anteprima, ecco le novità della prima edizione digitale dei Rolli Days di Genova, la tradizionale manifestazione che apre le porte dei palazzi storici della città.

Sarà un’edizione dei Rolli Days di Genova molto speciale, quella della primavera 2020, in programma per il 16 e 17 maggio: per la prima volta, infatti, l’ormai tradizionale manifestazione che apre le porte dei palazzi storici della città non potrà svolgersi dal vivo, a causa dell’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19 da coronavirus. Gli organizzatori (l’Università degli Studi di Genova, il Comune di Genova e i tanti proprietari dei palazzi) hanno dunque deciso di celebrare l’evento con un’originalissima Digital Week, che non sarà soltanto un mero surrogato virtuale di un appuntamento di grande successo, che due volte all’anno (in primavera e in autunno) fa entrare nelle dimore dell’antica aristocrazia genovese circa centomila visitatori, tra abitanti e turisti. Il progetto ruota attorno a un presupposto fondamentale, quello che ha trasformato i Rolli Days in un’iniziativa di grande successo: la presenza di giovani professionisti provenienti dal settore delle humanities che, durante la due giorni genovese, collaborano in qualità di divulgatori scientifici: per la Digital Week saranno le guide che porteranno ancora il pubblico a esplorare i palazzi, e in particolar modo quelli mai aperti prima al pubblico.

Ed ecco dunque che il mezzo digitale diviene uno strumento al servizio della cultura, come spiega lo storico dell’arte Giacomo Montanari, curatore scientifico dei Rolli Days: “non vogliamo che i genovesi, gli italiani e chi ama Genova e il patrimonio culturale si trovino ‘orfani’ di questa esperienza. È nata quindi l’idea di trasportare le caratteristiche identitarie dell’evento legato al sito Unesco Genova: le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli in formato digitale: non un semplice ‘riversamento’, ma un nuovo ragionamento sulle potenzialità che questo medium poteva avere in riguardo a questi incredibili siti”.

La novità dei Rolli Days in formato digitale sta proprio nella capacità di portare il pubblico alla scoperta di siti che altrimenti non sarebbero visitabili in quanto impossibili da aprire al pubblico in maniera tradizionale, per problematiche di varia natura. Così, grazie al web, si apriranno per la prima volta le porte di alcuni palazzi che altrimenti nessuno avrebbe mai potuto percorrere. Si comincia con Palazzo Spinola Pessagno, situato in salita Santa Caterina: la residenza fu costruita tra il 1558 e il 1561 per Tommaso Spinola su progetto dell’architetto e pittore Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco (Crema, 1525/1526 – Madrid, 1569), e il pubblico avrà modo di scoprire (anche in anticipo rispetto a qualsiasi pubblicazione scientifica) il ciclo delle imprese di Carlo V, opera di Andrea Semino (Genova, 1525 – 1595), e unico ciclo di affreschi del genere a essere sopravvissuto in tutta Genova. Si prosegue poi con Palazzo Stefano Squarciafico, noto anche come Palazzo Doria-Invrea, situato al numero 5 di piazza Invrea: costruito nel 1565, fu decorato all’incirca nel 1571 da Ottavio Semino (Genova, 1528 circa – Milano, 1604), e si caratterizza per la sua particolare facciata dipinta, che tuttavia in origine copriva un’estensione di gran lunga maggiore rispetto all’attuale (ed era tanto magnifica che un grande artista come Giulio Cesare Procaccini ne rimase sorpreso al punto da ritenerla opera di Raffaello). La visita consentirà di apprezzare la grande “striscia” decorata raffigurante il Ratto delle sabine che si trova sotto al cornicione, ma permetterà di entrare nelle sue sale, ornate con le decorazioni tardocinquecentesche dei Semino, che rivelano, assieme agli affreschi in facciata, tutta la cultura antiquaria di Stefano Squarciafico, desideroso di dar segno della sua forza (anche politica) narrando le storie dell’antica Roma sulla facciata della sua dimora (anche se non sappiamo con certezza quale fosse il messaggio). Infine, la terza novità è Palazzo Interiano Pallavicino, edificio che si affaccia su piazza Fontane Marose, a pochi passi dall’inizio di Strada Nuova (l’odierna via Garibaldi), dove hanno sede gran parte dei palazzi dei Rolli: noto anche come Palazzo Paolo e Nicolò Interiano, fu fatto costruire tra il 1565 e il 1567 dalla famiglia Interiano e il progetto venne affidato a Francesco Casella (i Pallavicino sono invece gli attuali proprietari). Oggi il palazzo è sede della neonata Fondazione Pallavicino, costituita nell’estate del 2019, ma non è ancora stato aperto al pubblico: i Rolli Days digitali saranno quindi l’occasione per vedere per la prima volta il ciclo di affreschi con scene bibliche, opera di Lazzaro e Pantaleo Calvi con inserti di Giovanni Battista Carlone (Genova, 1603 – Parodi Ligure, 1684), la statua di Antinoo realizzata da Nicolò Stefano Traverso (Genova, 1745 – 1823), uno dei principali scultori neoclassici della Liguria (ci sarà dunque anche occasione per approfondire il linguaggio, tutto da scoprire, della scultura neoclassica di Genova), i busti di Filippo Parodi (Genova, 1630 – 1702), massimo scultore barocco attivo in città, lo scalone cinquecentesco, l’affaccio sul “giardino invisibile”.

Palazzo Spinola Pessagno
Palazzo Spinola Pessagno


Palazzo Spinola Pessagno
Palazzo Spinola Pessagno


Palazzo Spinola Pessagno
Palazzo Spinola Pessagno


Palazzo Spinola Pessagno
Palazzo Spinola Pessagno


Palazzo Spinola Pessagno
Palazzo Spinola Pessagno


Palazzo Interiano Pallavicino
Palazzo Interiano Pallavicino


Palazzo Interiano Pallavicino
Palazzo Interiano Pallavicino




Palazzo Stefano Squarciafico. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Palazzo Stefano Squarciafico. Ph. Credit Finestre sull’Arte

Oltre ai tre palazzi “inaccessibili” (Palazzo Spinola Pessagno e Palazzo Stefano Squarciafico non saranno visitabili neppure nelle prossime edizioni “fisiche” dei Rolli Days, mentre Palazzo Interiano Pallavicino aprirà alle visite), i Rolli days digitali consentiranno al pubblico di ripercorrere sale e ambienti di alcuni palazzi (sette in totale) che sono grandi protagonisti di tutte le edizioni. Assume una particolare valenza la visita a Palazzo Rosso, al momento chiuso per restauri: dall’esterno si salirà attraverso lo scalone monumentale e ci si soffermerà sugli affreschi di Domenico Piola (Genova, 1627 – 1703) e di suo figlio Paolo Gerolamo (Genova, 1666 – 1724). E ancora, visite digitali anche a Palazzo Balbi Senarega, che ospita il sontuoso ciclo, realizzato tra il 1655 e il 1659, di Valerio Castello (Genova, 1624 – 1659), uno dei più spettacolari esempi di decorazione barocca presenti in città; a Palazzo Ambrogio Di Negro, dove si ammirano gli affreschi di Andrea Semino con immagini tratte dal repertorio della letteratura e della mitologia classiche; a Palazzo Spinola Gambaro, dove la visita si soffermerà sull’affresco del salone centrale, l’Allegoria della Pace di Domenico Piola, oltre che sulle decorazioni seicentesche e sugli stucchi del tardo Settecento, ma ci sarà modo anche di entrare nel ninfeo e nel giardino; a Palazzo Angelo Giovanni Spinola, all’inizio di Strada Nuova, e al cui interno si trova l’affresco con la Battaglia di Gherardo Spinola contro i fiorentini, lavoro dei fratelli Calvi e opera tra le più “amate” dal pubblico dei Rolli Days; a Palazzo Brignole Durazzo, dove si vedranno opere come la Sala dell’Aurora decorata da Gregorio De Ferrari (Porto Maurizio, 1647 – Genova, 1726) e il ciclo di Prometeo del figlio di Gregorio, Lorenzo De Ferrari (Genova, 1680 – 1744); a Palazzo Tobia Pallavicino, altro “grande classico” e “star” dei Rolli Days, sede della Camera di Commercio che ospita le decorazioni cinquecentesche del Bergamasco e la spettacolare Galleria Dorata con le opere a soggetto mitologico di Lorenzo De Ferrari.

Palazzo Rosso. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Palazzo Rosso. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Palazzo Balbi Senarega. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Palazzo Balbi Senarega. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Palazzo Ambrogio Di Negro. Ph. Credit Carlo Dell'Orto
Palazzo Ambrogio Di Negro. Ph. Credit Carlo Dell’Orto


Palazzo Spinola Gambaro. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Palazzo Spinola Gambaro. Ph. Credit Finestre sull’Arte


Palazzo Angelo Giovanni Spinola. Ph. Credit Francesco Bini
Palazzo Angelo Giovanni Spinola. Ph. Credit Francesco Bini


Palazzo Brignole Durazzo
Palazzo Brignole Durazzo


Palazzo Tobia Pallavicino. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Palazzo Tobia Pallavicino. Ph. Credit Finestre sull’Arte

Il tutto sarà reso disponibile attraverso un apposito portale web che sarà lanciato prossimamente e che comprenderà tutti i contenuti organizzati sotto forma di palinsesto televisivo: sulla base di un orario prestabilito andranno online, come prime visioni, le visite ai palazzi, che saranno dunque diffuse dapprima secondo un calendario preciso e poi rimarranno disponibili per tutti. Ci saranno dieci video che porteranno i visitatori in tutti i palazzi, e la guida sarà affidata ai divulgatori scientifici under 35 che rappresentano il vero “fiore all’occhiello” del progetto Rolli Days (negli ultimi cinque anni, sono stati erogati oltre 400 contratti lavorativi ai giovani professionisti, e questo ha fatto di Genova un vero incubatore della divulgazione scientifica in ambito umanistico, grazie al lavoro di tanti divulgatori provenienti da tutta Europa). Le visite saranno condotte da Lucia Bergamo (Palazzo Rosso), Irene Carobbi e Alessia Nardi (Palazzo Tobia Pallavicino), Chiara Carpentieri (Palazzo Brignole Durazzo), Giorgio Della Casa (Palazzo Stefano Squarciafico), Ambra Larosa (Palazzo Balbi Senarega), Claudia Lopez (Palazzo Interiano Pallavicino), Marta Magi (Palazzo Spinola Gambaro), Yuri Molino (Palazzo Ambrogio Di Negro), Pietro Toso (Palazzo Angelo Giovanni Spinola), Beatrice Zulian (Palazzo Spinola Pessagno). Durante l’intera settimana dei Rolli Days saranno resi disponibili, sempre sullo stesso portale, anche nuovi contenuti a cura di tutti gli enti (associazioni, enti museali, privati) che collaborano alla realizzazione dell’evento. Ma non ci saranno soltanto le visite ai palazzi, perché i Rolli Days sono un evento che riguarda la cultura genovese in senso lato: spazio dunque ad approfondimenti sulla cultura culinaria, sulla lingua genovese, sulla storia dei materiali (per esempio i tessuti).

Ricerca, formazione e qualità della divulgazione sono i pilastri su cui si sono sempre fondati i Rolli Days e sui quali si fonderà anche la prima edizione totalmente digitale. “Cambia il medium narrativo”, sottolinea Giacomo Montanari, “ma rimangono invariate le caratteristiche di un evento che ha sempre dimostrato di puntare tutto sul ‘come’ viene narrato il patrimonio e non su ‘a quanti’ visitatori. Questa volta, dal momento che non possiamo più portare le persone dalle opere, saranno video, foto, contenuti multimediali a portare nelle case di tutti, italiani, stranieri, curiosi ed esperti il Patrimonio Unesco dei Palazzi dei Rolli e a raccontare (tra parole e immagini, così come facevano gli aristocratici della Superba nel Cinquecento) la grandezza di questa città all’apice del proprio successo”.

“Quest’edizione dei Rolli Days”, dichiara Barbara Grosso, assessore alla cultura del Comune di Genova, “non vede nel digitale una ‘necessità’, ma intende sfruttarne le potenzialità per portare le persone laddove non si sarebbe potuti andare. È ferma la volontà di mantenere i punti forti dell’evento: qualità dei contenuti, che affondano sempre le radici nella ricerca scientifica; partecipazione dei giovani professionisti delle humanities come ambasciatori culturali della città; stretta collaborazione tra gli Enti partecipanti. Si tratta inoltre di un’opportunità per imparare dalle situazioni di ‘crisi’: le competenze e le sperimentazioni messe in atto in questa digital edition saranno strumenti utilissimi per supplire a problematiche anche future e arricchiranno la App come contenuti permanenti una volta passato l’evento. L’emergenza è stata un ‘acceleratore’ di un progetto già in essere, che continuerà ad essere sviluppato con sempre maggior cura”.

Si tratterà, conclude Grosso, di “una settimana di Palazzi dei Rolli: non avremmo mai avuto le disponibilità per tenere aperti dieci (e più) palazzi per sette giorni. In questa occasione possiamo farlo e chiunque potrà visitarli accompagnato dai nostri divulgatori per sette giorni. In un momento come questo, dove siamo forzatamente costretti a stare lontani gli uni dagli altri, separati anche dalle città come organismo, la cultura ha ancora di più l’obbligo di essere quell’elemento di unione che di fatto la rende l’anima delle nostre società. In attesa di portare le persone dalle opere, proviamo a bussare alla porta di ciascuno, portando l’incontro con il nostro territorio nelle case delle persone”.


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