Tutti soddisfatti per la seconda edizione di TEFAF online. Cosa dicono i galleristi italiani


C'è grande soddisfazione tra i galleristi italiani per l'edizione 2021 di TEFAF, la grande fiera d'antiquariato che quest'anno si svolge interamente online per il secondo anno consecutivo. Ecco le impressioni che abbiamo raccolto dai mercanti italiani.

C’è soddisfazione tra i galleristi italiani che hanno preso parte all’edizione 2021 di TEFAF (The European Fine Arts Foundation), la grande fiera internazionale d’antiquariato che, causa Covid, per il secondo anno consecutivo si svolge interamente online, dal 9 al 13 settembre. La fiera, guidata dalla direttrice Charlotte van Leerdam, ha visto la partecipazione di oltre 250 espositori da tutto il mondo (22 dei quali provenienti dall’Italia), ai quali è stato chiesto di presentare un massimo di tre opere per il pubblico virtuale. Alla fine ne è risultata una grande mostra online con oltre 700 opere di ogni epoca (suddivisa a sua volta, molto spesso, in piccoli approfondimenti tematici ben congegnati dai galleristi), che ha suscitato molto entusiasmo da parte degli antiquari italiani.

Tra i primi a commentare questa edizione di TEFAF con Finestre sull’Arte è Piva & C., la “Stanza delle Meraviglie” milanese che lavora con il motto “Solo capolavori”. A TEFAF 2021 Piva porta un Ritratto di fanciullo attribuito a Jan Claudius de Cock e una coppia di ritratti, un gentiluomo e una dama, di Santi Casarini, opere della fine del Seicento. Si tratta di tre busti che possono essere considerati molto rappresentativi del gusto collezionistico scultoreo in Europa tra la fine del XVII secolo e l’inizio del secolo successivo. Quello di Piva è dunque uno degli approfondimenti di cui s’è detto in apertura: i tre busti testimoniano come la scultura antica fosse molto ricercata in Italia da collezionisti e nobili sin dal Rinascimento, e parallelamente a questa passione antiquaria e archeologica, i collezionisti privati italiani iniziarono, nella seconda metà del XVII secolo, a commissionare ai principali artisti del periodo alcuni pezzi moderni per ampliare e arricchire le loro collezioni, esaltando la continuità tra antico e moderno. È proprio il caso della coppia in marmi policromi di Casarini, mentre il più piccolo busto in marmo bianco di De Cock è un esempio dei ritratti che assecondavano il gusto dell’Inghilterra e dei Paesi Bassi d’inizio Settecento: un piccolo ornamento per la mensola del camino, il comodino o lo scrittoio, probabilmente di un cardinale, dato che il fanciullo è un paggio di un cardinale.

“Questa edizione”, dichiara Tomaso Piva a Finestre sull’Arte, “è uno dei primi esperimenti di fiera online, e il mio parere è sicuramente positivo. Già rispetto alla prima edizione di TEFAF Online, si nota una maggiore partecipazione del pubblico, quindi è senz’altro uno strumento sempre più indispensabile e al passo coi tempi, anche per quanto riguarda l’arte antica. Per la nostra clientela tradizionale, la fiera in presenza è sicuramente l’evento prediletto, mentre la versione digitale è più adatta ad un pubblico di esperti, che conoscono bene la materia e hanno dimestichezza con gli strumenti informatici, quindi possono apprezzare le opere anche senza uno scambio diretto con l’antiquario. Infatti, per noi questa edizione di TEFAF Online ha generato molti più rapporti con istituzioni, musei e conoscitori, fatto assolutamente positivo, mentre le fiere ‘fisiche’ ci permettono di tornare in contatto diretto con la nostra clientela affezionata”.

Santi Casarini, Ritratto di gentiluomo e ritratto di dama (fine del XVII secolo; marmi policromi: giallo di Verona, rosa di Cremona, bianco di Carrara, nero del Belgio, 83,5 x 69 x 25 cm)
Santi Casarini, Ritratto di gentiluomo e ritratto di dama (fine del XVII secolo; marmi policromi: giallo di Verona, rosa di Cremona, bianco di Carrara, nero del Belgio, 83,5 x 69 x 25 cm)

Nel novero dei protagonisti delle prime ore di questa edizione di TEFAF figura la giovane galleria Caretto & Occhinegro, la casa specializzata in arte fiamminga gestita dai due trentenni Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, già riusciti a piazzare un gran colpo: hanno infatti venduto al Groeningemuseum di Bruges una delle loro tre opere, il Ritratto di uomo in armatura attribuito al fiammingo Gillis Claeissens. Si tratta di una rilevante aggiunta per l’esiguo catalogo dello sfuggente artista. Le altre due opere di Caretto & Occhinegro sono una Adorazione dei Magi del Maestro del 1518 e un Nettuno o Ade del 1636 circa di Dirk van Hoogstraten. Il tutto a comporre un “racconto di dèi e re” nell’arte fiamminga tra Cinque e Seicento in tre atti, dedicato al rapporto tra potere e divinità.

“Rispetto alla prima edizione”, ci spiegano Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, “questa seconda versione in digitale di TEFAF si sta rivelando maggiormente frequentata da istituzioni e musei, forse anche per una prolungata mancanza di eventi dal vivo. La qualità delle opere ed il processo di Vetting sono andati di pari passo e ci pare che le scelte maggiormente premiate siano state quelle di chi ha voluto proporre opere inedite e variegate, in sostanza di chi ha voluto rischiare un pò di più, accettando la sfida di un momento storico con pochi precedenti, che di certo non piace a nessuno, ma che va affrontato in vista di tempi migliori. La vendita al Groeningemuseum che ci ha visto protagonisti diretti, in tale senso, è abbastanza esaustiva”.

Maestro del 1518 e bottega, Adorazione dei Magi (1515 circa; olio su tavola, 56 x 70 cm)
Maestro del 1518 e bottega, Adorazione dei Magi (1515 circa; olio su tavola, 56 x 70 cm)

Punta invece sul tema del ritratto la galleria romana Antonacci Lapiccirella Fine Art, nata dall’unione di due storiche gallerie che da decenni sono presenti sul mercato internazionale. Quello di Antonacci Lapiccirella per TEFAF è un progetto che mette in relazione tre opere di altrettanti artisti italiani: un affascinante autoritratto in pastello e tempera su carta di Francesco Paolo Michetti del 1877 (una delle opere che hanno suscitato i maggiori entusiasmi in tutta la fiera, tanto che è stata scelta anche per l’anteprima dello scorso luglio: un onore concesso a venti opere in tutto), e poi ancora il Ritratto di Mariano Fortuny, scultura in bronzo di Vincenzo Gemito del 1880, e un Ritratto di giovane in marmo di Amleto Cataldi, del 1920. Tre opere diverse per tecnica e materiale ma strettamente legate tematicamente, capaci di instaurare un dialogo fecondo, ricco di riferimenti storici e assonanze particolari.

“Quest’edizione di TEFAF online”, ci dicono dalla galleria, “ci sembra che abbia una marcia in più rispetto all’edizione virtuale dello scorso anno, anch’essa già di ottimo livello. Innovativa e curata nei dettagli, come tutto ciò che ha una firma ‘TEFAF’, queste prime ore evidenzia un grande interesse. Una delle tre opere che presentiamo, Autoritratto di Francesco Paolo Michetti, è stata scelta per il ‘First-look’ dalla fiera e questo ci ha sicuramente dato visibilità anche da un punto di vista social, aspetto che non va sottovalutato. In generale, da amanti dell’arte quali siamo e in quanto promotori di un concetto di fiera come punto di incontro e di scambio con curatori e collezionisti, continuiamo di certo a preferire la versione in presenza. Detto questo, crediamo anche che sia possibile innamorarsi di un’opera d’arte attraverso uno schermo, un’immagine, un video. Riuscire a presentare l’opera creando un collegamento a livello empatico con il collezionista attraverso uno schermo è la sfida del momento. Ed al momento ci sembra di esserci riusciti”.

Francesco Paolo Michetti, Autoritratto (1877; pastello e tempera su carta marrone, 71 x 71 cm)
Francesco Paolo Michetti, Autoritratto (1877; pastello e tempera su carta marrone, 71 x 71 cm)

A TEFAF 2021 è presente anche uno dei nomi storici del mercato, Tornabuoni Art: la galleria propone una selezione di tre grandi maestri del Novecento, ovvero un Orizzonte di Arnaldo Pomodoro del 1983, una Attesa di Lucio Fontana del 1964 e una Natura morta di Giorgio Morandi del 1963. Quello proposto da Tornabuoni è un viaggio nelle ricerche sullo spazio che interessarono l’Italia nel secondo dopoguerra, analizzate attraverso tre opere di tre grandi protagonisti di quel tempo. Ecco dunque come paesaggi e nature morte intime diventino i vettori della produzione statuaria di Giorgio Morandi, ecco i tagli sulla tela di Fontana che costituiscono il vertice del suo percorso spazialista e che ebbero un notevole influsso su artisti come Enrico Castellani, Paolo Scheggi e molti altri, ed ecco la generazione di Arnaldo Pomodoro che iniziò a mettere in discussione non solo le qualità rappresentative del proprio mezzo, ma il mezzo stesso e l’ambiente circostante.

C’è grande soddisfazione anche da parte della storica casa fiorentina: “All’occasione dell’edizione 2021 di TEFAF online”, ci fanno sapere, “Tornabuoni Art sceglie di esporre opere di artisti significativi del dopoguerra italiano. Così, creando un dialogo tra le opere di Giorgio Morandi, Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro, si può cogliere appieno la ricchezza della produzione dell’Italia del dopoguerra intorno al tema dello spazio. Dalle nature morte meditative di Morandi, al taglio della tela di Fontana che apre nuove possibilità scultoree al supporto tradizionale, fino alle semplici forme geometriche di Arnaldo Pomodoro. La scelta della fiera che permette di mostrare solo tre opere è particolarmente significativa perché permette di concentrare l’attenzione su una curata selezione e di creare un dialogo più approfondito tra le opere. La fiera si conferma nuovamente un’occasione di altissima qualità in cui i collezionisti possono trovare l’oggetto raro che sia di arte moderna, contemporanea o antica. Il collezionista avvertito sa che TEFAF è l’appuntamento di eccellenza”.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attesa (1964; idropittura su tela, 65 x 54 cm)
Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attesa (1964; idropittura su tela, 65 x 54 cm)

Il nostro breve viaggio tra gli espositori italiani di TEFAF termina con la Galleria Cesati, attiva nella sua sede milanese, vicino al Castello Sforzesco, da più di trentacinque anni, presenza assidua di TEFAF dal 1999. Alla seconda edizione online della fiera olandese, Cesati porta due esempi delle attività della galleria. Si tratta di un Busto maschile del 1660 circa attribuito a Giusto Le Court e una Croce processionale della seconda metà del XVI secolo. Opere di grande qualità: nel primo caso si tratta di un busto in terracotta (che potrebbe anche rappresentare il dio Vulcano, secondo gli studiosi) dallo stile inconfondibile, caratterizzato da un’intensa resa del movimento, dei volumi e delle ombre. L’energia proveniente dalle sculture di Le Court è molto ben rappresentata da questo busto: una prova in terracotta particolarmente rara del suo talento. La seconda opera d’arte è invece un esempio importante della tradizionale attenzione di Cesati per le opere d’arte in metallo: una croce processionale, che costituisce un ottimo esempio di lavorazione del ferro spagnolo, grazie a un superbo lavoro di sbalzo e scultura.

Il titolare della galleria, Alessandro Cesati, ci ha comunicato il suo apprezzamento per la fiera online di TEFAF: “Trovo l’iniziativa”, racconta a Finestre sull’Arte, “molto ben organizzata, strutturata e promossa, come ci si poteva aspettare da parte della più importante organizzazione mondiale di eventi nel settore dell’arte antica e moderna... sempre in attesa di incontrare, ‘de visu’ e al cospetto delle opere, il nostro amato e stimato pubblico di collezionisti, curatori, esperti ed amanti dell’arte... ansioso da ormai più di un anno di rivederci in presenza”.

Insomma: una seconda edizione online che sembra essere andata molto bene, con pareri positivi da parte degli addetti ai lavori e risultati più che soddisfacenti per gli espositori italiani, che come sempre rappresentano una eccellenza sul mercato mondiale e hanno portato in fiera molti dei pezzi più pregiati.

Giusto Le Court, Busto maschile (1660 circa; terracotta, altezza 78 cm)
Giusto Le Court, Busto maschile (1660 circa; terracotta, altezza 78 cm)

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