Un’opera dimenticata di Salvador Dalí, acquistata per 150 sterline, l’equivalente di poco meno di 200 dollari in un mercatino nel Regno Unito, si appresta sarà messo all’asta con una valutazione stimata fino a 200 volte superiore rispetto al prezzo iniziale il 23 ottobre presso la Cheffins Art and Design Sale di Cambridge, con una stima compresa tra 20.000 e 30.000 sterline (circa 26.700-40.000 dollari).
Il dipinto, un acquerello intitolato Vecchio Sultano, 1966, è stato scoperto nel 2023 durante una vendita di beni domestici a Cambridge, dove un antiquario ha riconosciuto nell’angolo in basso a destra una firma familiare: quella del maestro del surrealismo. La scena raffigurata, un sultano con un turbante ingioiellato, non richiama gli universi onirici e disturbanti tipici dell’artista spagnolo, ma affonda invece le radici in un progetto poco noto degli anni Sessanta. L’opera misura 38 x 29 cm ed è realizzata con tecnica mista, tra acquerello e pennarello. Il soggetto proviene da Le Mille e una Notte, la celebre raccolta di racconti popolari mediorientali che Dalí scelse come tema di una serie illustrata su commissione. Il certificato di autenticità è stato firmato da Nicolas Descharnes, storico dell’arte e uno dei principali esperti dell’opera daliniana, che ha confermato la coerenza del dipinto con altri pezzi della stessa serie in termini di stile, soggetto, colori, qualità e dimensioni della carta.
“Il venditore”, commenta Gabrielle Downie di Cheffins, “che desidera rimanere anonimo, ha completato la ricerca iniziale sul dipinto e ha scoperto che l’immagine era stata offerta in vendita da Sotheby’s negli anni Novanta, attribuita a Dalí. La perdita di un’attribuzione è piuttosto rara nel mondo dell’arte moderna, e ciò rende questa una significativa riscoperta per gli studiosi di Dalí. Gestire una vera riscoperta di un’opera di chi è facilmente uno degli artisti più famosi al mondo e il padrino del surrealismo, è un vero onore. È stato un processo entusiasmante ricercare e autenticare questo dipinto ed è una testimonianza della significativa conoscenza artistica dei venditori che è stato in grado di individuare questa foto in una vendita di liquidazione della casa. Mentre il lavoro di Dalí è spesso tra i più riconoscibili, questo è un pezzo insolito che mostra un lato diverso della sua pratica quando lavora in acquerello”.
Il dipinto risale al 1966 e rientra in un ciclo di opere commissionate nel 1963 dalla coppia italiana Giuseppe e Mara Albaretto. Inizialmente, l’intento dei committenti era quello di affidare a Dalí l’illustrazione di una Bibbia, ma l’artista propose invece di cimentarsi con Le Mille e una Notte, tema che gli avrebbe consentito maggiore libertà creativa. Il progetto prevedeva la realizzazione di 500 illustrazioni, ma Dalí ne completò soltanto un centinaio. Di queste, la metà rimase nelle mani della casa editrice Rizzoli, che avrebbe dovuto occuparsi della pubblicazione. Tuttavia, molte delle opere custodite dall’editore andarono perdute o subirono danni nel corso degli anni. L’altra metà fu trattenuta dagli Albaretto e in seguito ereditata dalla loro figlia Christiana, che era anche la figlioccia dell’artista.
“Gli Albaretto”, continua Downie, “che hanno commissionato quest’opera avevano inizialmente chiesto a Dalí di illustrare una Bibbia nel 1963, ma su insistenza dello stesso artista, DalG finì invece per illustrare scene delle Mille e una Notte, una raccolta di racconti popolari mediorientali. Sembra che Dalí fosse affascinato dalla cultura moresco e credeva di provenire da una linea moressa. Sembra che questo progetto sia stato abbandonato, con Dalí che ha completato solo 100 dei 500 lavori previsti Di questi 100, metà rimasero con la casa editrice Rizzoli e furono danneggiati o persi; gli altri 50 rimasero con gli Albaretto e furono successivamente ereditati dalla loro figlia, Christina, che era anche la figlioccia di Dalì. Sono i 50 che sono stati mantenuti dalla famiglia che sono stati pubblicati nel 2016 dalla Folio Society l’argomento. È molto probabile che il lavoro in questione provenisse dal lotto di 50 che sono stati mantenuti e successivamente persi dagli editori”.
Proprio queste ultime cinquanta opere sono riemerse nel 2014, quando la Folio Society ne curò la pubblicazione, riaccendendo l’interesse verso un progetto rimasto per decenni nell’ombra. La rinnovata attenzione per queste illustrazioni ha stimolato la curiosità anche su quelle opere considerate scomparse, tra cui, con ogni probabilità, figurava anche Vecchio Sultano. Il prossimo passaggio all’asta potrebbe contribuire ulteriormente a riscrivere la fortuna critica di un progetto che, per decenni, è rimasto ai margini dell’attenzione. E mentre l’attenzione si concentra sulla cifra finale che Vecchio Sultano raggiungerà il 23 ottobre, la sua vicenda getta luce su una porzione meno nota della produzione di Dalí, fatta di suggestioni orientali, commissioni dimenticate e recuperi inattesi.
Per inviare il commento devi
accedere
o
registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo
l’accesso.