Anselm Kiefer porta a Milano Le Alchimiste: la memoria femminile a Palazzo Reale


Dal 7 febbraio 2026 Palazzo Reale ospita Le Alchimiste, nuova opera site-specific di Anselm Kiefer. Un ciclo monumentale di trentotto teleri dedicati alle figure femminili dell’alchimia, tra storia, mito e scienza, in dialogo con le ferite e la memoria della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

Un tributo alla memoria femminile, alla conoscenza occultata e alla trasformazione come principio universale. Dal 7 febbraio 2026 la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano ospiterà Le Alchimiste, un progetto monumentale e site-specific di Anselm Kiefer, tra i più influenti artisti contemporanei. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, con il contributo di Gagosian e Galleria Lia Rumma e il sostegno di Unipol e Banca Ifis, rientra nel programma culturale legato ai Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Curata dalla storica dell’arte Gabriella Belli, la mostra sarà visibile fino a settembre 2026 e rappresenta uno degli appuntamenti più attesi della stagione espositiva.

Dopo il ciclo di lavori realizzati per spazi museali internazionali come il Grand Palais di Parigi e la Biennale di Venezia, Kiefer torna in Italia con un progetto che intreccia mito, storia e identità, interrogando il ruolo delle donne nella nascita del pensiero scientifico e nella cultura occidentale. Il fulcro dell’esposizione è costituito da trentotto grandi teleri concepiti appositamente per dialogare con l’architettura e la memoria della Sala delle Cariatidi, luogo simbolo della storia milanese. Lo spazio, segnato dalle ferite dei bombardamenti del 1943, è divenuto negli anni scenario di mostre emblematiche, tra cui quella del 1953 che ospitò il Guernica di Picasso. In questa cornice sospesa tra splendore e rovina, Kiefer costruisce un racconto pittorico che riflette sul rapporto tra creazione e distruzione, memoria e rinascita.

Il titolo Le Alchimiste rimanda alle figure femminili che, tra Medioevo e Rinascimento, si dedicarono alla sperimentazione alchemica e medica. Donne spesso dimenticate, le cui ricerche anticiparono metodi e intuizioni che confluirono nella scienza moderna. Tra queste emerge la figura di Caterina Sforza, figlia del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, vissuta tra il XV e il XVI secolo: scienziata, condottiera e autrice di un manoscritto con oltre quattrocento formule e ricette alchemiche, cosmetiche e terapeutiche. A lei, e ad altre come Isabella Cortese, Maria la Giudea, Marie Meudrac, Rebecca Vaughan, Mary Anne Atwood e Anne Marie Ziegler, Kiefer restituisce volto e materia, costruendo un pantheon femminile alternativo a quello della storia ufficiale.

Anselm Kiefer, Sophie Brahe (2025). Foto: Nina Slavcheva © Anselm Kiefer
Anselm Kiefer, Sophie Brahe (2025). Foto: Nina Slavcheva © Anselm Kiefer

Attraverso la sua pittura densa, stratificata e materica, Kiefer dà corpo a una visione che unisce storia e immaginazione. Le tele si popolano di figure evanescenti, di simboli alchemici, di segni che rimandano a processi di combustione e rinascita. I materiali, piombo, cenere, oro, pigmenti e residui organici, diventano strumenti narrativi di un linguaggio in cui la pittura si fa sostanza viva, in continua metamorfosi. Ogni quadro è pensato come un atto di resurrezione: volti e corpi emergono da superfici corrose, evocando la lotta tra luce e oscurità, conoscenza e oblio. Kiefer interpreta il motto alchemico Obscurum per obscurius, ignotum per ignotius (“l’oscuro attraverso il più oscuro, l’ignoto attraverso l’ancor più ignoto”), invitando il visitatore a un percorso di introspezione e scoperta. Il suo lavoro, da sempre attraversato da riferimenti alla mitologia, alla storia e alla memoria comune, trova nella figura dell’alchimista femminile una nuova declinazione del potere generativo e redentivo. L’alchimia, intesa come trasformazione della materia e dello spirito, diventa metafora della pittura stessa: un processo in cui il fuoco, l’ossidazione e la decomposizione si traducono in immagine e conoscenza.

Le Alchimiste costruisce un universo simbolico autonomo, dove mito e scienza, arte e filosofia si intrecciano. Le protagoniste delle tele non sono rappresentate come figure statiche, ma come presenze in bilico tra corporeità e trasparenza, tra apparizione e dissoluzione. Kiefer ne evoca l’intelligenza intuitiva, la disciplina, la capacità di osservare e interpretare la natura attraverso una conoscenza pratica e sperimentale. Le sue alchimiste cercano un equilibrio tra corpo e spirito, tra materia e trasformazione. Milano è inoltre parte integrante del progetto. La città, che accolse Leonardo da Vinci e che fu teatro di esperimenti scientifici e artistici rinascimentali, ritrova nella figura di Caterina Sforza un legame diretto con la propria tradizione.

La scelta di Palazzo Reale e della Sala delle Cariatidi rafforza il dialogo tra la memoria storica del luogo e la visione contemporanea dell’artista tedesco. L’esposizione assume così una doppia valenza: da un lato, rende omaggio alle donne di scienza e di pensiero; dall’altro, restituisce significato a uno spazio segnato dalla storia e dalla fragilità. L’inaugurazione di Le Alchimiste coinciderà con l’apertura dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, inserendosi nel programma di eventi che accompagnano la manifestazione. Il catalogo, pubblicato da Marsilio Arte, è curato da Gabriella Belli e raccoglie saggi di Natacha Fabbri, Gabriele Guercio e Lawrence Principe, offrendo un approfondimento sul rapporto tra arte, alchimia e femminile nella poetica di Kiefer. L’accesso alla mostra avverrà tramite prenotazione online, sia per singoli visitatori sia per gruppi.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLe Alchimiste
CittàMilano
SedePalazzo Reale
DateDal 07/02/2026 al 26/09/2026
ArtistiAnselm Kiefer
CuratoriGabriella Belli
TemiArte contemporanea

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