Empoli riscopre la sua anima moderna: una mostra racconta l’arte tra 1925 e 1960


Dall’8 novembre 2025 al 15 febbraio 2026 l’Antico Ospedale San Giuseppe di Empoli ospita “Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960”, una mostra che ripercorre trentacinque anni di vita artistica e civile, restituendo luce a una stagione tra le più originali del Novecento toscano.

Dall’8 novembre 2025 al 15 febbraio 2026, l’Antico Ospedale San Giuseppe di Empoli ospita la mostra Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960, promossa dal Comune di Empoli e dalla Fondazione CR Firenze. L’esposizione, curata da Belinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli e David Parri, si propone di ricostruire una delle stagioni più fertili e importanti della storia culturale della città. A distanza di un secolo, l’iniziativa racconta come, in un contesto apparentemente periferico, sia nata una delle esperienze artistiche più vivaci e originali del Novecento toscano. Allestita nell’ala ovest dell’Antico Ospedale, la mostra trova spazio in un edificio che rappresenta una delle radici identitarie della città. Voluto nel Settecento dal dottor Giuseppe del Papa e completato nel 1765 sopra le mura meridionali, lo “spedale” ha accompagnato per oltre due secoli la vita civile di Empoli. La struttura ha attraversato ampliamenti e trasformazioni, mantenendo un ruolo centrale nel tessuto urbano fino alla dismissione della funzione sanitaria nel 2008. Da allora, l’Amministrazione comunale ha promosso un ampio progetto di recupero e valorizzazione, restituendo alla collettività un complesso monumentale oggi riconvertito a spazio culturale e di servizio pubblico.

“L’Antico Ospedale è un luogo del cuore di tantissimi empolesi, dove sono nate generazioni di empolesi nel corso dei decenni”, dice il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi. “La notizia della riapertura del complesso attraverso Provincia Novecento è stata accolta con gioia e invito tutte e tutti a fare visita alla mostra nel periodo di apertura. Potrete ritornare, quasi come in un viaggio nel tempo, a rivivere le atmosfere empolesi di quegli anni tramite l’arte che ci hanno lasciato i nomi illustri come Carmignani, Gemignani, Maestrelli e tutti gli altri, all’interno del rinnovato salone leopoldino. Dal prossimo anno immaginare di portare nel complesso di questo antico ospedale le opere legate al vetro verde, la Galleria di Arte Moderna, il Museo Paleontologico, Casa Vanghetti al momento inaccessibile, in un percorso coerente per il bene della città”.

"A Empoli, tra la metà degli anni Venti e la fine degli anni Cinquanta, nasce un movimento figurativo che riesce a condividere nuove forme di rappresentazione del reale e un mondo poetico”, sostiene l’assessore alla Cultura Matteo Bensi. “La mostra ’Provincia Novecento’ è una straordinaria lezione di storia per immagini e aiuta a ricomporre l’atlante della memoria collettiva di Empoli e di tanta parte del Novecento italiano”.

"Questa mostra rappresenta un importante lavoro di ricostruzione storica e culturale, che restituisce luce a un patrimonio spesso dimenticato”, afferma Bernabò Bocca, Presidente di Fondazione CR Firenze. “Provincia Novecento ci invita a riscoprire artisti, opere e contesti che hanno contribuito a definire l’identità del nostro territorio, restituendo valore e consapevolezza alla memoria collettiva. Come Fondazione crediamo che conoscere e valorizzare il nostro patrimonio sia il primo passo per generare nuove forme di partecipazione e per costruire un dialogo sempre più vivo tra le generazioni di ieri e di oggi”.

Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960. Veduta dell’allestimento
Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960. Veduta dell’allestimento
Nello Alessandrini, Riposo (Affresco, 108 x 108 cm; Empoli, Galleria di Arte Moderna e della Resistenza)
Nello Alessandrini, Riposo (Affresco, 108 x 108 cm; Empoli, Galleria di Arte Moderna e della Resistenza)

L’esposizione riunisce oltre 150 opere, molte delle quali inedite, provenienti da collezioni pubbliche e private. Dipinti, sculture, disegni e fotografie restituiscono l’eredità di una generazione di artisti che raggiunse la piena maturità tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta. Provincia Novecento documenta trentacinque anni di vicende umane e artistiche che trasformarono Empoli in un laboratorio di idee, capace di dialogare con la modernità e di inserirsi nel più ampio panorama nazionale come provincia del Novecento.

Il percorso espositivo prende avvio nel 1925, nella stanzina di via Tripoli, dove due adolescenti, Mario Maestrelli eVirgilio Carmignani, riunirono un gruppo di giovani appassionati d’arte. Da quell’esperienza nacque una comunità creativa destinata a lasciare un segno profondo nel territorio. A quell’embrione di movimento si unirono, negli anni successivi, altri protagonisti formatisi presso l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze: Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani. La mostra si sviluppa in otto sezioni che accompagnano il visitatore lungo l’evoluzione di questa generazione, dalle prime prove scolastiche agli esiti più maturi degli anni Cinquanta e Sessanta. Accanto ai nomi già citati compaiono anche quelli di Renato Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni e Gigi Boni. Le loro opere attraversano il realismo, l’astrazione e la sperimentazione figurativa, riflettendo il clima culturale e politico del periodo. È la storia di artisti che, dopo gli entusiasmi giovanili, affrontarono le difficoltà della guerra, la prigionia, la Resistenza e la ricostruzione, continuando a cercare linguaggi capaci di esprimere la complessità del loro tempo.

Empoli, in quegli anni, non era soltanto una città di provincia. Dietro un’apparente quiete, era un centro operaio e agricolo, animato da una borghesia attenta alle trasformazioni sociali e culturali. Il tessuto cittadino favorì la nascita di un ambiente fertile per il dialogo tra arte e società. Da qui l’importanza di un’esposizione che tenta di restituire la densità di un’esperienza condivisa. I curatori hanno ricostruito questa storia attraverso opere, documenti e materiali d’archivio, riportando alla luce un patrimonio diffuso e in parte dimenticato. Dipinti e sculture sono affiancati da disegni preparatori, bozzetti e fotografie d’epoca che illustrano la rete di relazioni tra artisti, istituzioni e territorio. L’intento è quello di restituire un quadro complessivo di una stagione che, pur sviluppandosi ai margini dei grandi centri artistici, seppe elaborare un linguaggio autonomo e coerente.

Sineo Gemignani, Soldati (1943; inchiostro su carta, 49,5 x 59 cm; Empoli, Galleria d’Arte Moderna e della Resistenza
Sineo Gemignani, Soldati (1943; inchiostro su carta, 49,5 x 59 cm; Empoli, Galleria d’Arte Moderna e della Resistenza
Virgilio Carmignani, autoritratto (1944-45; tempera su carta; Empoli, Galleria d'Arte Moderna e della Resistenza)
Virgilio Carmignani, Autoritratto (1944-45; tempera su carta; Empoli, Galleria d’Arte Moderna e della Resistenza)

“Dopo un lavoro di ricerca durato quasi due anni, segnato da molte scoperte inaspettate, è con profonda emozione che annunciamo l’apertura di una grande mostra dedicata alla stagione artistica che, a partire da un secolo fa, vide protagonisti alcuni giovani empolesi”, hanno affermato i curatori Belinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli e David Parri. “Tra il percorso di formazione canonica presso l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze e la frequentazione di spazi condivisi, come la ’stanzina’ di via Tripoli, quei ragazzi dettero vita a un sodalizio caratterizzato da forti legami di amicizia e da una passione per le arti figurative che il pubblico può ora riconoscere nelle otto sezioni del percorso espositivo”.

Provincia Novecento si presenta anche come un tributo al lavoro di ricerca della Galleria d’Arte Moderna e della Resistenza di Empoli, istituita nel 1973 con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio artistico locale. L’esposizione rappresenta un nuovo capitolo della missione, riportando all’attenzione del pubblico la forza poetica e civile di una generazione che seppe trasformare la provincia in un laboratorio di libertà espressiva. L’iniziativa, oltre a offrire un’ampia panoramica sull’evoluzione dell’arte empolese nel cuore del Novecento, invita a riflettere sul valore della memoria e sul ruolo delle comunità locali nella costruzione dell’identità culturale italiana. La mostra propone una narrazione che intreccia biografie e contesto sociale, mostrando come la creatività possa fiorire anche lontano dai grandi centri e diventare parte integrante della storia nazionale.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraProvincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960
CittàEmpoli
SedeAntico Ospedale San Giuseppe
DateDal 08/11/2025 al 15/02/2026
ArtistiArtisti vari
CuratoriBelinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli, David Parri
TemiNovecento, Empoli, Arte del Novecento

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