Jean Dubuffet, L’Hourloupe in mostra a Parigi per il 40° anniversario della morte


A Parigi, Opera Gallery celebra Jean Dubuffet con una mostra dedicata alla serie L’Hourloupe e ai cicli successivi, dal 16 ottobre al 12 novembre 2025, offrendo una panoramica sulla produzione degli ultimi due decenni dell’artista francese.

Durante la prossima Paris Art Week, Opera Gallery a Parigi presenterà una mostra monografica dedicata a Jean Dubuffet (Le Havre, 1901 – Parigi, 1985), intitolata Jean Dubuffet, L’Hourloupe et son sillage (1962-1982). L’esposizione, in programma dal 16 ottobre al 12 novembre 2025, coincide con il 40° anniversario della morte dell’artista e offre un’occasione per ripercorrere la portata della sua produzione legata alla serie L’Hourloupe e ai cicli che da essa hanno preso avvio. La mostra riunisce opere realizzate nell’arco di vent’anni, focalizzandosi in particolare sulla serie L’Hourloupe, sviluppata tra il 1962 e il 1974, considerata una delle tappe più importanti nella carriera di Dubuffet. Oltre ai lavori principali della serie, l’esposizione include opere tratte da Coucou Bazar, Roman burlesque, Sites tricolores, Crayonnages, Récits, Conjectures, Parachiffres, Mondanités, Lieux abrégés, Théâtres de mémoire, Psycho-sites e Sites aléatoires, evidenziando il percorso evolutivo dell’artista negli anni successivi a L’Hourloupe.

L’Hourloupe nasce da segni tracciati con penna a sfera durante conversazioni telefoniche, un tipo di disegno automatico che Dubuffet utilizzava per esplorare forme cellulari composte da campiture di rosso e blu, tratteggi e spazi bianchi delimitati da spesse linee nere. Il ciclo rappresenta un punto di rottura rispetto alle serie precedenti e introduce un metodo di lavoro sistematico con cui l’artista decompone la realtà per rivelarne una nuova dimensione. In una nota del 7 maggio 1968, l’artista descriveva L’Hourloupe come “un totale astrarsi dal mondo naturale quotidiano per nutrire lo sguardo soltanto con le proprie elaborazioni mentali”. L’esposizione esplora così la tensione tra costruzione e decostruzione della realtà, figurazione e astrazione, materia e linguaggio, confermando la portata innovativa della produzione degli ultimi venti anni dell’artista.

Jean Dubuffet, Échec à l’être (1971, acrilico su klegecell, 261 x 505 x 11,4 cm) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Échec à l’être (1971, acrilico su klegecell, 261 x 505 x 11,4 cm) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Personnage I - X (pour Mordicus) (1962; inchiostro su carta) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Personnage I - X (pour Mordicus) (1962; inchiostro su carta) ©Opera Gallery

Tra le opere in mostra spicca Échec à l’être (1971), uno dei 175 grandi Practicables realizzati originariamente per Coucou Bazar, la performance di Dubuffet presentata per la prima volta al Guggenheim Museum nel 1973. Lo spettacolo, della durata di un’ora, univa pittura, scultura e teatro dal vivo, con attori e ballerini in costume tra elementi scenografici dipinti, portando le figure dell’Hourloupe alla tridimensionalità. La rassegna include inoltre lavori come Site au Défunt (1982), appartenente alla serie Sites aléatoires, in cui l’artista ritorna alla pratica del collage e del ritaglio, anticipando i personaggi su carta trattata con vernice bianca, mantenendo la continuità estetica dei Psycho-sites, popolati da figure infantili e identiche, interpretabili come ideogrammi piuttosto che riferimenti diretti alla realtà.

Per Opera Gallery, Dubuffet incarna anche una visione radicale e innovativa che si inserisce nel nucleo curatoriale della galleria. “L’opera di Dubuffet riflette il vero DNA di Opera Gallery”, afferma Marion Petitdidier, direttrice di Opera Gallery Parigi. “Da tempo ci impegniamo a riconsiderare il canone francese del dopoguerra e a collegarlo alle sensibilità contemporanee. Il suo linguaggio radicale, la sperimentazione dei materiali e il rifiuto della convenzione sono temi a cui torniamo costantemente”.

L’esposizione si colloca all’interno di Paris Art Week, momento di grande rilievo nel calendario internazionale dell’arte e coincidente con Art Basel, rafforzando il ruolo di Parigi come centro di dialogo tra post-war e contemporaneo. Opera Gallery aveva già ospitato Dubuffet nel 2021 con la mostra Bal des Figures. Con la nuova esposizione dedicata all’Hourloupe, la galleria conferma dunque l’attenzione costante verso l’arte francese del dopoguerra e la volontà di presentare opere di figure chiave del Novecento, mantenendo un dialogo aperto tra storia e sperimentazione contemporanea.

Jean Dubuffet, Scène tragique (site avec deux personnages) (1974; vinile su tela) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Scène tragique (site avec deux personnages) (1974; vinile su tela) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Site au défunt, 12 juillet 1982 (1982, collage acrilico e carta su carta montata su tela, 67 x 100 cm) ©Opera Gallery
Jean Dubuffet, Site au défunt, 12 juillet 1982 (1982, collage acrilico e carta su carta montata su tela, 67 x 100 cm) ©Opera Gallery

Note sull’artista

Jean Dubuffet, nato a Le Havre nel 1901, è universalmente riconosciuto come fondatore del movimento Art Brut. Nel corso della sua carriera di circa quarant’anni, ha rifiutato gli standard artistici tradizionali, valorizzando le opere di outsider, tra cui bambini e pazienti psichiatrici, giudicate più autentiche ed espressive. La sua produzione si caratterizza per uno stile ruvido e primitivo e per l’uso di materiali non convenzionali come sabbia, catrame e ciottoli. L’approccio anticonvenzionale di Dubuffet ha profondamente influenzato l’arte del dopoguerra e continua a esercitare una rilevante influenza sugli artisti contemporanei. Le opere dell’artista sono state esposte in centinaia di mostre personali in tutto il mondo e fanno parte di oltre 60 collezioni pubbliche internazionali, tra cui Art Institute of Chicago, Centre Pompidou di Parigi, Fine Arts Museums of San Francisco, LACMA, Metropolitan Museum of Art di New York e Tate di Londra.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraJean Dubuffet, L’Hourloupe et son sillage (1962-1982)
CittàParigi
SedeOpera Gallery
DateDal 16/10/2025 al 12/11/2025
ArtistiJean Dubuffet
TemiArte contemporanea

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