Macerata e le Marche espongono la pittura di Carlo Crivelli. Con un'importante scoperta


Dal 7 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023 all’interno di Palazzo Buonaccorsi a Macerata e in altri 8 comuni della Regione Marche è in programma ’Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose’, la mostra-viaggio alla scoperta della pittura dell’artista veneziano Carlo Crivelli. E c’è anche una importante scoperta.

Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci, è un progetto promosso da Regione Marche e Comune di Macerata in collaborazione con Università degli Studi di Macerata e Fondazione Carima, che invita il pubblico a un viaggio alla scoperta delle meraviglie della pittura di Carlo Crivelli (Venezia 1430/1435 circa - Ascoli Piceno? 1495) in una terra ricca di storia e arte. Un percorso che parte da Macerata, all’interno di Palazzo Buonaccorsi, con sette dipinti di Crivelli selezionati con l’intento di riportare nel territorio di provenienza alcune opere e prosegue in 8 comuni della Regione Marche, che conservano lavori dell’artista o a esso fortemente collegati in una serie di relazioni meravigliose.

Carlo Crivelli Le relazioni meravigliose è la prima mostra monografica dedicata al maestro nelle Marche sua patria di adozione, e arricchisce la serie di progetti espositivi a lui dedicati, negli anni, a livello nazionale internazionale come Carlo Crivelli Shadows on the Sky Birmingham, 2022 Gli ori di Crivelli Musei Vaticani, 2019 Ornament and Illusion Carlo Crivelli of Venice Boston, 2016 Crivelli e Brera Milano, 2009.

Pittore inquieto sperimentatore pieno di grazia e di genio Carlo Crivelli è una delle figure più intriganti del XV secolo. Veneziano di nascita, in seguito a una vicenda giudiziaria in cui fu coinvolto, abbandona la laguna giungendo prima a Zara per poi trasferirsi nelle Marche (dal 1468 al 1495 influenzando in modo definitivo la storia dell’arte di quel territorio e non solo. Ignorato da Giorgio Vasari sconosciuto per decenni riscoperto e adorato soprattutto dagli artisti preraffaelliti inglesi, conteso dai collezionisti del mondo, Carlo Crivelli a oggi è una figura indipendente che proietta il suo fascino, fatto di invenzioni sempre diverse, perfezione tecnica e mistero.

L’occasione di Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose è il restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino di Crivelli custodita a Palazzo Buonaccorsi e presentata ora per la prima volta grazie a una ritrovata leggibilità insieme a un’importante novità: in seguito ad accurate analisi effettuate è possibile infatti ora affermare che l’opera fu eseguita direttamente su tela portando a escludere l’ipotesi del trasporto da tavola fino a oggi sostenuto. La scoperta, supportata da una serie di prove, indentifica così la Madonna come l’unico esempio conosciuto di tela dipinta da Crivelli. E, come ogni scoperta, essa conduce a mettere in discussione equilibri e certezze, aprendo nuovi scenari di ricerca e conoscenza. Se da una parte, ad esempio, si rinforza il rapporto tra Crivelli e Padova, in modo particolare con la bottega di Francesco Squarcione, in cui si forma anche il giovane Mantegna, uno dei pionieri della pittura su tela, dall’altra è necessario riconsiderare la figura di Crivelli che ci appare come sperimentatore di una tecnica ancora rara, da lui usata probabilmente per adeguarsi alle richieste della committenza e alla destinazione del dipinto. E poi ancora, la sfoderatura che ha permesso di arrivare alla scoperta, grazie all’osservazione diretta e ravvicinata del fronte ma soprattutto del retro, ha anche messo in evidenza che la Madonna era parte di un complesso più ampio, verosimilmente quello descritto da Luigi Lanzi alla fine del Settecento su un altare della chiesa di Santa Croce a Macerata.

Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino (1470; tempera su tela, 60,8 x 41,5 cm; Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi)
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino (1470; tempera su tela, 60,8 x 41,5 cm; Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi)
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino (1482-1483; tempera su tavola, 46 x 33,5 cm; Bergamo, Accademia Carrara)
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino (1482-1483; tempera su tavola, 46 x 33,5 cm; Bergamo, Accademia Carrara)
Carlo Crivelli, Pietà (tempera e oro su tavola, 106 x 203 cm; Città del Vaticano, Musei Vaticani)
Carlo Crivelli, Pietà (tempera e oro su tavola, 106 x 203 cm; Città del Vaticano, Musei Vaticani)
Carlo Crivelli, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo (tempera su tavola, 19,6 x 13,5 cm; Milano, Museo Poldi Pezzoli)
Carlo Crivelli, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo (tempera su tavola, 19,6 x 13,5 cm; Milano, Museo Poldi Pezzoli)

La mostra

Parte all’interno di Palazzo Buonaccorsi, progettato nel 1697 da Giovan Battista Contini, allievo di Gian Lorenzo Bernini dove, accanto alla Madonna con il Bambino di Macerata saranno esposti: Madonna del latte proveniente dalla Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia, Madonna con il Bambino da Accademia Carrara di Bergamo, Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena) dai Musei Vaticani, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo da Museo Poldi Pezzoli di Milano, Cristo benedicente da Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma, oltre a un’opera del fratello Vittore Crivelli, San Sebastiano e devoti custodita nei depositi della Soprintendenza presso Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e che sarà restituita a fine mostra alla città di Montegiorgio, da cui proviene.

Itinerario Crivelli

Da Macerata si prosegue poi verso Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, Belforte del Chienti e Camerino. Un progetto che vuole far riscoprire l’opera di Crivelli, tra grandi pale d’altare e opere di formato ridotto per la devozione privata e il legame con il territorio marchigiano che lo ha ospitato (dal 1468 al 1495), in cui ha realizzato la maggior parte dei suoi capolavori e sul quale ha proiettato la sua influenza. Itinerario Crivelli progetto sviluppato grazie alla collaborazione con Università degli Studi di Macerata, i comuni interessati e le diocesi di Macerata e Camerino, prevede opere del maestro veneziano e di artisti a lui fortemente connessi, come il fratello Vittore Crivelli, l’allievo Pietro Alemanno, i Vivarini, Giovanni Boccati, Lorenzo d’Alessandro da Sanseverino, esempi della tradizione del polittico veneziano sia importata sia realizzata da maestri locali, oltre ad Antonio Solario, erede designato della bottega dell’ultimo dei Crivelli.

L’esposizione è accompagnata dal catalogo Carlo Crivelli Le relazioni meravigliose edito da Silvana Editoriale con testi di Paola Ballesi Francesca Coltrinari, Giuliana Pascucci, Daphne De Luca, Fabio Piacentini, Ulderico Santamaria, Fabio Morresi, Massimo Alesi, Giuseppe Capriotti, Stefano Papetti, Sonia Melideo, Daniela Tisi.

Carlo Crivelli, Cristo benedicente (36 x 26,5 cm; Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo)
Carlo Crivelli, Cristo benedicente (36 x 26,5 cm; Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo)
Vittore Crivelli, San Sebastiano e devoti (tempera e oro su tavola, 164 x 112 cm; Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, Depositi)
Vittore Crivelli, San Sebastiano e devoti (tempera e oro su tavola, 164 x 112 cm; Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, Depositi)
Carlo Crivelli, Madonna del latte (1474-1476 circa; tempera su tavola, 127 x 84 cm; Corridonia, Pinacoteca Parrocchiale)
Carlo Crivelli, Madonna del latte (1474-1476 circa; tempera su tavola, 127 x 84 cm; Corridonia, Pinacoteca Parrocchiale)

Il restauro

L’occasione di Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose è il restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino di Crivelli custodita a Palazzo Buonaccorsi e presentata ora per la prima volta grazie a una ritrovata leggibilità insieme a un’importante novità: in seguito ad accurate analisi effettuate è possibile infatti ora affermare che l’opera fu eseguita direttamente su tela portando a escludere l’ipotesi del trasporto da tavola fino a oggi sostenuto. La scoperta, supportata da una serie di prove, indentifica così la Madonna come l’unico esempio conosciuto di tela dipinta da Crivelli. E, come ogni scoperta, essa conduce a mettere in discussione equilibri e certezze, aprendo nuovi scenari di ricerca e conoscenza. Se da una parte, ad esempio, si rinforza il rapporto tra Crivelli e Padova, in modo particolare con la bottega di Francesco Squarcione, in cui si forma anche il giovane Mantegna, uno dei pionieri della pittura su tela, dall’altra è necessario riconsiderare la figura di Crivelli che ci appare come sperimentatore di una tecnica ancora rara, da lui usata probabilmente per adeguarsi alle richieste della committenza e alla destinazione del dipinto. E poi ancora, la sfoderatura che ha permesso di arrivare alla scoperta, grazie all’osservazione diretta e ravvicinata del fronte ma soprattutto del retro, ha anche messo in evidenza che la Madonna era parte di un complesso più ampio, verosimilmente quello descritto da Luigi Lanzi alla fine del Settecento su un altare della chiesa di Santa Croce a Macerata.

Il restauro, che impone una revisione di equilibri e informazioni fino a oggi dati per certe, pone nuovi quesiti e nuove sfide di ricerca. Se esiste una tela di Carlo Crivelli è pensabile ne possano esistere altre? Quali? Dove cercare? E poi ancora, la sfoderatura che ha permesso di arrivare alla scoperta, grazie all’osservazione diretta e ravvicinata del fronte ma soprattutto del retro, ha anche messo in evidenzia il ridimensionamento dell’opera. E ancora, l’utilizzo della tela da parte di Crivelli, documento della stessa pratica nei medesimi anni in altri ambiti, rinforza il legame del pittore con Padova e la bottega di Squarcione, possibile saperne di più? Come Come si è arrivati alla scoperta? Molto spesso nella storia dell’arte la visione diretta e ravvicinata insieme alle nuove tecnologie producono modi di comprensione inattesi, questa volta il merito maggiore va alla sfoderatura oltre ovviamente alle capacità del team di restauro e curatoriale composto da Daphne De Luca, Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci. Nel catalogo edito da Silvana Editoriale Carlo Crivelli Le relazioni meravigliose, sono contenuti i saggi di Daphe De Luca, Giuliana Pascucci e Francesca Coltrinari sul restauro dell’opera.

“Sono orgoglioso”, ha dichiarato Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, “di un progetto che ha visto la Città di Macerata, insieme alla Regione Marche, all’Università degli Studi di Macerata e alla Fondazione Carima collaborare per la realizzazione della mostra dedicata a Carlo Crivelli, uno tra i più intriganti artisti del Rinascimento italiano Un progetto, presentato presso l’Accademia di San Luca a Roma, nato dal desiderio di studiare e valorizzare la Madonna con il Bambino delle collezioni civiche di Palazzo Buonaccorsi a partire dalle analisi diagnostiche e dal restauro È attraverso questo coraggioso intervento e all’apporto dei nuovi studi che ci auguriamo di legare Macerata a una nuova visione sull’operato del noto artista rinascimentale A partire dal 7 ottobre offriremo ai visitatori non solo nuove possibilità di lettura ma anche l’opportunità di ampliare la propria esperienza del museo diffuso sul nostro territorio percorrendo uno o più itinerari crivelleschi”.


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