Dal 17 maggio al 28 settembre 2025, il Centre de la Vieille Charité di Marsiglia ospiterà Tatouage. Histoires de la Méditerranée, una mostra dedicata alla pratica del tatuaggio nelle culture mediterranee, dalle sue radici nell’antichità alle sue interpretazioni contemporanee. Promossa dai Musei di Marsiglia, l’esposizione affronta il tatuaggio come fenomeno complesso, in grado di attraversare secoli, frontiere e linguaggi espressivi.
L’itinerario espositivo prende avvio dalle prime tracce di tatuaggi rilevate in Egitto, in Siria e nelle Cicladi, per poi risalire il corso della storia greca e romana, soffermandosi sui molteplici usi, medici, religiosi, politici, estetici, che hanno caratterizzato questa pratica nel tempo. Il tatuaggio viene analizzato come linguaggio visivo capace di rappresentare identità, appartenenze, dissidenze. Una traiettoria che culmina nelle più recenti espressioni artistiche contemporanee, influenzate da mode globali e immaginari pop, con uno sguardo particolare rivolto alla città di Marsiglia, dove il tatuaggio si è affermato come forma di autorappresentazione e come segno distintivo dell’identità urbana. Il progetto espositivo si sviluppa secondo le metodologie della storia globale dell’arte, con un’impostazione multidisciplinare che attraversa i confini nazionali e abbraccia il Mediterraneo in tutta la sua complessità geografica e culturale. Dall’Italia all’Algeria, dai Balcani all’Iran, dalla Spagna a Cipro, la mostra intreccia studi di genere e ricerche postcoloniali, offrendo una riflessione aggiornata su uno spazio segnato da secolari scambi religiosi, commerciali, artistici e culturali. A guidare il visitatore sono dipinti, sculture, fotografie, video, oggetti della vita quotidiana e contributi provenienti dall’archeologia, dall’etnologia e dall’antropologia, in un percorso che unisce testimonianze storiche e pratiche visive contemporanee.
Un nucleo centrale della mostra è dedicato agli artisti del Mediterraneo che hanno integrato motivi tatuati nel proprio vocabolario formale, contribuendo a nutrire le correnti dell’avanguardia, così come i movimenti femministi e decoloniali. Questo filone riprende e approfondisce la ricerca avviata nel 2023 con la mostra Baya. Une heroine algérienne de l’art moderne. Tra le opere inedite esposte si segnalano quelle di Yohanne Lamoulère, Alireza Shojaian, Anne van der Stegen, Maya Benchikh el Fegoun dite El Meya, Samta Benyahia, Gaëlle Matata, Lalla Essaydi, Nil Yalter, Shirin Neshat. Il pubblico potrà inoltre ammirare due disegni realizzati nel 1967 da AhmedCherkaoui, recentemente acquisiti dalla città di Marsiglia nel 2024.
Un altro punto di rilievo è rappresentato dalla presenza di Denis Martinez, artista algerino e fondatore del collettivo d’avanguardia Aouchem, parola che in arabo significa “tatuaggi”, nato nella metà degli anni Sessanta. Per la mostra, Martinez realizzerà un intervento inedito sulle pareti del Centre de la Vieille Charité, consolidando il legame tra la sua pratica artistica e il tema portante dell’esposizione. Oggi l’artista vive tra Blida e Marsiglia, città che da decenni funge da crocevia per creativi, ricercatori e studiosi di area euromediterranea.
L’esposizione si avvale di importanti prestiti da istituzioni museali nazionali e internazionali, grazie alla collaborazione con 24 ORE Cultura e con il supporto eccezionale del musée du quai Branly - Jacques Chirac. Tra i musei coinvolti figurano il Louvre, il Musée d’Orsay, il National Center for Visual Arts, il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden, la Glyptothek di Monaco, l’Allard Pierson Museum di Amsterdam, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, i Musei Civici di Pavia e il Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia. Tutti dialogano con le collezioni patrimoniali dei Musei di Marsiglia, consolidando una rete culturale che riflette la dimensione transnazionale del Mediterraneo. In questa prospettiva, Marsiglia si conferma capitale culturale euromediterranea. Forte della pluralità della sua popolazione, della sua storia millenaria e della vivacità del suo tessuto artistico, la città ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nello scenario culturale europeo. Dal 2020 l’amministrazione comunale ha avviato una politica ambiziosa per garantire a tutti l’accesso alla cultura, promuovendo esperienze artistiche legate al patrimonio locale e all’identità mediterranea. Il sistema museale marsigliese, con un patrimonio di quasi 120.000 opere e oggetti d’arte provenienti da ogni epoca e area geografica, si articola in 19 siti storici, tra cui 12 musei riconosciuti con il label Musée de France, 7 monumenti storici principali, 2 memoriali, 3 centri di conservazione e 5 spazi per documentazione e archivi specializzati.
“Espressione di sé, della propria identità, segno di appartenenza o di appartenenza a una collettività, il tatuaggio interroga il corpo come mezzo per l’arte e l’intimità”, sostiene Benoît Payant, Sindaco di Marsiglia. “È un segno di memoria personale tanto quanto di un patrimonio condiviso. A lungo relegato a un’arte primitiva, segno di marginalità, sta ora entrando nella storia dell’arte dalla porta principale. La città di Marsiglia, attraverso l’opera unica portata avanti dai suoi musei, ha scelto di offrire a questa pratica secolare un raro riconoscimento istituzionale. Perché il tatuaggio attraversa epoche, territori e società. Trasgressivo, protettivo, medicinale, sacro, ornamentale, la sua rinascita contemporanea parla profondamente del rinnovato bisogno di identità, memoria e auto-narrazione”.
Titolo mostra | Tatouage. Histoires de la Méditerranée | Città | Marsiglia | Sede | Centre de la Vieille Charité | Date | Dal 17/05/2025 al 28/09/2025 | Artisti | Artisti vari | Temi | Arte antica, Arte Moderna, Musei di Marsiglia, Tatuaggio |