Luigi Bartolini e l'incisione italiana del primo '900 in mostra a Collesalvetti


La Pinacoteca Comunale di Collesalvetti ripercorre la rinascita dell’incisione all’acquaforte nel primo Novecento con una mostra dedicata a uno dei suoi protagonisti, Luigi Bartolini.

La Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” di Collesalvetti ospita, nella sua sede di Villa Carmignani in località Poggio Pallone, la mostra Luigi Bartolini e gli acquafortisti italiani al tempo di Cesare Ratta, in programma dal 30 maggio al 6 ottobre 2024, curata da Francesca Cagianelli e Paolo Bassano. Questo evento espositivo intende approfondire lo studio della rinascita dell’incisione in Italia nei primi tre decenni del XX secolo attraverso le opere di Luigi Bartolini (Cupramontana, 1892 – Roma, 1963). Si colloca in continuità con altre esposizioni dedicate ai protagonisti dimenticati dell’incisione italiana ed europea del Novecento, come le mostre su Irma Pavone Grotta (14 febbraio - 19 luglio 2014), Mimì Quilici Buzzacchi (15 novembre 2018 - 7 marzo 2019), e Frank Brangwyn (5 settembre - 26 ottobre 2023). Realizzata in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e con il sostegno di MEDIA SPONSOR, la mostra vede la partecipazione degli archivi di Luciana Bartolini e Luigi Servolini.

La mostra dedicata all’acquafortista marchigiano Luigi Bartolini mira a valorizzare e divulgare il contributo degli artisti promossi da Luigi Servolini e dall’editore-tipografo Cesare Ratta. Quest’ultimo, operando tra il XIX e il XX secolo, ha contribuito significativamente alla rivalutazione degli acquafortisti italiani, consolidando il ruolo di figure chiave nella calcografia contemporanea, tra cui proprio Luigi Bartolini. La scoperta di documenti inediti, conservati negli Archivi di Luciana Bartolini e Luigi Servolini e gentilmente concessi in anteprima per il catalogo della mostra di Collesalvetti (pubblicato da Silvana Editoriale), ha portato a importanti acquisizioni storiografiche riguardanti il vivace panorama editoriale del secondo e terzo decennio del Novecento. In questo contesto, Luigi Bartolini riuscì a stabilire il suo primato come acquafortista. Nei saggi di Francesca Cagianelli e Paolo Bassano, abbondano le testimonianze di un sodalizio culturale nato nella seconda metà degli anni Venti tra Luigi Bartolini, Luigi Servolini e Cesare Ratta. Questo sodalizio si basava su una comune predilezione per un’“estetica aristocratica individuale”, come rivendicato dall’editore bolognese nel primo volume de Gli Acquafortisti italiani (Bologna, 1928), e ribadito nelle successive pubblicazioni finalizzate a promuovere numerosi acquafortisti, tra cui Carlo Servolini. Particolarmente significativo è il Quaderno del 1935, che rende omaggio a Luigi Servolini, a cui viene concessa l’onore della copertina.

Non si possono quindi escludere i contributi editoriali di Cesare Ratta tra le voci bibliografiche più cruciali per la fortuna artistica di Bartolini. Il coinvolgimento di Bartolini nel progetto editoriale di Ratta non solo consolidò la sua statura artistica, ma contribuì anche ad attenuare le tensioni con il gruppo strapaesano di Ardengo Soffici e Mino Maccari, aprendo la strada alla collaborazione con l’editore Vallecchi. Questa collaborazione culminò con la pubblicazione della Passeggiata con le ragazze, la cui genesi e le congiunture storiche sono meticolosamente documentate nel catalogo della mostra.

In mostra saranno esposte tre rare acqueforti degli anni Venti – Le ruote del Chienti, Fonte maggiore lunga e Festa in campagna – utilizzate da Bartolini per illustrare il volume. Queste opere offrono un efficace parallelismo tra immagini e narrazione, restituendo momenti di vita marchigiana attraverso dettagli incisivi che arricchiscono il racconto letterario. Molte delle acqueforti di Luigi Bartolini pubblicate da Cesare Ratta negli anni Venti saranno esposte nella mostra. Tra queste, spiccano Caricatura dei sogni, presentata nel 1927 alla mostra romana degli Amatori e Cultori, e Lettore del giardino pubblico, esposta l’anno successivo alla XVI Internazionale di Venezia. Saranno inoltre visibili Figura meschina dei lepidotteri imbalsamati e La Riva del mare, quest’ultima una parodia della piccola borghesia paesana in villeggiatura al mare.

In mostra figureranno anche il raffinato ex libris Il solitario, pubblicato da Ratta come antiporta della monografia del 1928, e la piccola ma preziosa acquaforte metafisica Il granchio, che Bartolini progettò come ex libris e che Ratta riprodusse nel 1930 nel volume Cento ex libris.

Il percorso della crescente fama di Bartolini nel panorama dell’arte incisoria italiana e il suo legame con le edizioni di Cesare Ratta sarà tracciato attraverso una selezione delle sue acqueforti più celebri e ricercate. Tra queste, i capolavori della fine degli anni Venti come Il grillo del focolare (o Satira), La ragazza alla finestra, Tomatoes, Il mazzetto, e Il campo di grano. Inoltre, Ricordo di una passeggiata in campagna, che gli valse il premio ex aequo con Giorgio Morandi e Umberto Boccioni alla Prima Mostra dell’Incisione Italiana Moderna di Firenze nel 1932, e le opere della maturità artistica concepite durante il confino a Merano, tra cui Scarabeo Ercole, Storia del Martin Pescatore, La buonanotte, e Modelle in attesa. Tre di queste opere furono esposte alla seconda edizione della Quadriennale di Roma del 1935 e pubblicate da Ratta nelle ultime edizioni dei Quaderni, del Congedo e degli Artisti dell’Ottocento e del Novecento.

La mostra è articolata in tre sezioni. La prima, intitolata Dalle imprese di Cesare Ratta all’officina di Vallecchi: Luigi Bartolini e il sogno di un’avventura per l’arte editoriale italiana, illustra, attraverso alcune icone della produzione acquafortistica di Bartolini degli anni Venti, le tappe più emblematiche della sua fortuna editoriale. Un esempio significativo è la cartella edita da Ratta nel 1928, accompagnata da una programmatica Antilettera, che consacra Bartolini come “un ottimista innamorato di tutto conoscere”. Questa “ebbrietà panica”, per citare Raffaello Biordi, è in grado di generare capolavori come Fonte Maggiore e di esplorare orizzonti diversi, come nello stupefacente La caricatura dei sogni.

La seconda sezione, intitolata Il mio geroglifico pieno di ispirazione: Luigi Bartolini e la consapevolezza del primato acquafortistico dalle Carte Parlanti alla grande Quadriennale Romana, ripercorre le testimonianze incisorie più significative degli anni Trenta. In questo periodo, Bartolini si afferma come protagonista del panorama incisorio italiano grazie a prestigiose esposizioni, come la XVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1930 e la Prima Mostra dell’Incisione Italiana Moderna di Firenze del 1932. La critica lo acclama, con Gino Visentini che sulle pagine della Rassegna dell’Istruzione Artistica descrive il suo lavoro come “una specie di telegrafia poetica” (Visentini, 1932).

La terza sezione, dedicata a una selezione dei protagonisti dell’acquaforte italiana documentati nelle numerose imprese tipografiche curate da Cesare Ratta, è intitolata La rinascita del Bianco e Nero: un ’nuovo corpus ricchissimo’ di acquafortisti italiani ’in piena libertà di scuole e di tendenza’. Questa sezione riassume, tra Ottocento e Novecento, un filone di risorgimento grafico che intendeva superare le classifiche ufficiali, rivendicando un criterio di classificazione storica basato sull’interezza delle manifestazioni incisorie contemporanee.

Accanto ai grandi nomi del rinnovamento acquafortistico come Francesco Chiappelli, Giovanni Costetti, Benvenuto Disertori, Raoul Dal Molin Ferenzona, Umberto Vittorini e Giuseppe Viviani, la mostra dà spazio anche a talenti dimenticati, in omaggio ai criteri rivoluzionari di Ratta. Tra questi, Irma Pavone Grotta, xilografa formatasi nel culto di Félix Bracquemond, e Carlo Servolini, un artista significativo per il territorio colligiano, la cui opera iconica conclude il percorso espositivo, esemplificando le ragioni della mostra.

A completare le tre sezioni, una preziosa sezione documentaria curata da Francesca Cagianelli e Paolo Bassano presenta la copertina del Sesto e Settimo Quaderno curato da Cesare Ratta nel 1935: Un po’ di tutto (Collezione dei “Quaderni Ratta”, 135 disegni, 32 artisti, Acqueforti, Litografie, Oli, Sculture, Disegni, Bologna). Questa copertina, dedicata a Luigi Bartolini, con una sua xilografia in evidenza, rappresenta un’ideale introduzione per i visitatori della mostra. Saranno esposti anche rarissimi volumi dell’editore bolognese, contenenti ex libris e acqueforti di Bartolini, molti dei quali inediti fino alla loro pubblicazione nelle edizioni curate da Ratta. Tra questi, l’edizione del 1928 che comprende 10 acqueforti e 22 disegni dell’artista, nella quale apparve per la prima volta l’incisione Figura meschina dei lepidotteri imbalsamati (o Farfalle del museo), una delle più celebrate della prima metà degli anni Venti.

Punto culminante della sezione documentaria è il volume Congedo. Xilografie – Acqueforti – Acquarelli – Tricromi e – Litografie -Pitture a olio-Ex-Libris-Elementi decorativi-Bianco e nero-partecipazioni ecc. (Bologna, 1937), considerato il “canto del cigno” di Ratta. In questo volume, che include 11 incisioni di Bartolini, si trova una recensione incisiva di Luigi Servolini pubblicata sul Corriere Adriatico il 20 giugno 1937. Servolini celebra i “quindici anni di intensa attività editoriale, coraggiosa e generosa” di Ratta, evidenziando l’importanza delle antologie ricche e sovrabbondanti, tra cui la serie dedicata a Bartolini, riconosciuta per la sua potenza espressiva e paragonata ai migliori esempi di arte incisoria antica e moderna.

La mostra sarà arricchita da un calendario culturale intitolato Il Risorgimento delle Arti: Luigi Bartolini e le Strategie Record di Cesare Ratta. Questo programma include conferenze e interventi dedicati alla stagione della rinascita del Bianco e Nero in Italia, ancora poco conosciuta ma fortunata. La conferenza di apertura sarà tenuta da Paolo Bassano, dal titolo Luigi Bartolini e Cesare Ratta: i due anarchici celesti, mentre Francesca Cagianelli concluderà il ciclo con Itinerari di Cesare Ratta tra i Labronici del Novecento.

La mostra sarà aperta tutti i giovedì dalle 15.30 alle 18.30, con aperture speciali il sabato 1 e domenica 2 giugno, sabato 21 e domenica 22 settembre, sabato 28 e domenica 29 settembre, e sabato 5 e domenica 6 ottobre. È possibile prenotare visite per piccoli gruppi e usufruire di visite guidate gratuite su prenotazione. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare i numeri 0586 980251/252 e 392 6025703 o scrivere a pinacoteca@comune.collesalvetti.li.it. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito www.comune.collesalvetti.li.it.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLuigi Bartolini e gli acquafortisti italiani al tempo di Cesare Ratta
CittàCollesalvetti
SedePinacoteca Comunale Carlo Servolini
DateDal 30/05/2024 al 06/10/2024
CuratoriFrancesca Cagianelli, Paolo Bassano
TemiNovecento, Incisioni, Arte Moderna

Luigi Bartolini e l'incisione italiana del primo '900 in mostra a Collesalvetti
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