A Urbino tutta l'arte di Federico Barocci in una grande mostra monografica


Il Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche, dedica una grande monografica a Federico Barocci, con prestiti da musei nazionali e internazionali, per illustrare tutte le fasi della sua produzione. 

Il Palazzo Ducale di Urbino, in cui ha sede la Galleria Nazionale delle Marche, dedica una grande monografica a Federico Barocci (Urbino, 1535 - 1612), pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, che decise di restare a Urbino, nella sua città natale, nonostante fosse una scelta inconsueta all’epoca, riuscendo ugualmente a imporsi come il più ammirato, richiesto e pagato autore di dipinti sacri della seconda metà del Cinquecento. Fino al 6 ottobre 2024 infatti il pubblico potrà ammirare per la prima volta ad Urbino 76 sue opere, tra dipinti e disegni, grazie a importanti prestiti da musei nazionali e internazionali, in occasione della mostra Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna, a cura del direttore della Galleria delle Marche Luigi Gallo e di Anna Maria Ambrosini Massari, docente di Storia dell’Arte moderna all’Università di Urbino, con Luca Baroni e Giovanni Russo.

La produzione artistica di Federico Barocci viene qui presentata seguendo un percorso per temi, volto ad approfondire le caratteristiche della sua arte inserendola nel contesto della grande arte del Cinquecento e del Seicento.

La mostra si suddivide in sei nuclei narrativi, in base a un ordinamento che lega la successione temporale dell’opera di Barocci ad una presentazione diacronica organizzata seguendo i diversi temi della sua pittura. Il percorso espositivo prende il via nella prima sala con l’analisi del contesto culturale in cui l’artista si forma e lavora: esposti l’Autoritratto giovanile e l’Autoritratto senile (Firenze, Galleria Palatina), e i ritratti dei personaggi più rappresentativi della corte e del suo principale committente cui è legato da un intimo rapporto di amicizia, il duca Francesco Maria II Della Rovere (Firenze, Galleria Palatina). Sono qui presentati i capolavori della ritrattistica baroccesca insieme alla sua Madonna della gatta (Firenze, Uffizi), realizzata per il duca, in cui si nota il profilo di Palazzo Ducale, testimoniando il legame del pittore con la sua città natale.

Nella seconda sala sono invece protagoniste le grandi pale d’altare, realizzate con innovativi effetti di notturno e bagliori cromatici: ne sono esempi la Deposizione eseguita per la cattedrale di San Lorenzo di Perugia, la Madonna di San Simone della Galleria Nazionale delle Marche o le due straordinarie opere romane della Visitazione alla Chiesa Nuova (che torna per la prima volta a Urbino dal 1609 quando Barocci la inviò a Roma) e dell’Istituzione dell’Eucarestia alla Minerva.

La terza sala è dedicata al tema degli affetti, della natura e delle emozioni con i dipinti di piccole dimensioni destinati alla devozione privata, dove risultano più evidenti le riflessioni di Barocci sulle intime relazioni tra i personaggi e il loro rapporto con una natura intrisa di sentimento. Sono qui esposti capolavori come Cristo appare alla Maddalena (Firenze, Uffizi), in cui il profilo di Urbino porta le scena sacra nell’ambito familiare della capitale feltresca, la Madonna delle Ciliegie (Pinacoteca Vaticana), dove il dolcissimo paesaggio primaverile accoglie la rappresentazione dell’amore familiare, la Sacra Famiglia del gatto (National Gallery di Londra), in cui i protagonisti sono rappresentati in una sala che richiama gli ambienti del palazzo urbinate, la Madonna di San Giovanni (Galleria Nazionale delle Marche), dipinto dopo il ritorno da Roma come ex voto per la guarigione, la Natività (Museo del Prado), e San Girolamo penitente e San Francesco, rispettivamente dalla Galleria Borghese e dal Metropolitan di New York, in cui personaggi appaiono estatici in un paesaggio struggente.

È invece incentrata sulla grafica la quarta sala espositiva, con una selezione di disegni, cartoni, incisioni provenienti dalle maggiori raccolte nazionali e internazionali. Nella quinta sala è possibile ammirare le composizioni dalla loro fase preparatoria all’opera finita: si trovano qui l’Annunciazione proveniente dal Vaticano, esposta vicino a diversi fogli elaborati per la sua realizzazione, la Fuga di Enea da Troia (Roma, Galleria Borghese), affiancata al cartone preparatorio conservato al Louvre, l’unica opera a tema mitologico di Barocci, e la Deposizione di Senigallia, che dal 1608, anno della fine dell’intervento di ‘restauro’ operato dallo stesso Barocci, torna a Urbino, con accanto il suo bozzetto preparatorio conservato al museo.

Si prosegue nella sesta sala con le ultime opere del pittore risalenti al primo decennio del Seicento, nelle quali il colore diventa pura emozione cromatica anticipando alcune soluzioni che contraddistinguono l’arte barocca: tra queste la Beata Michelina (Pinacoteca Vaticana), la Madonna del Rosario (Senigallia), l’Assunzione della Vergine (Galleria Nazionale delle Marche), e la Presentazione della Vergine al Tempio (Roma, Chiesa Nuova).

L’arte di Barocci continua anche nell’appartamento roveresco al secondo piano del museo, dove è custodito il numero di opere più consistente della sua produzione sacra: l’Immacolata concezione, la Crocifissione con i dolenti, San Francesco riceve le stigmate, la derivazione dal Perdono di Assisi e le due opere in deposito dalla Pinacoteca di Brera alla Galleria Nazionale delle Marche, ovvero la Madonna col Bambino in gloria con i Santi Giovanni Battista e Francesco e l’Ecce Homo finita dall’allievo Ventura Mazza.

“Per la prima volta in Urbino”, dichiara il direttore e curatore Luigi Gallo, “un’ampia mostra monografica illustrerà l’opera di uno dei massimi pittori italiani: Federico Barocci. L’inconsueta scelta dell’artista di restare nella città natale, pur avendo conosciuto i centri maggiori dell’arte italiana, e in particolare Roma, non gli impedì di diventare famosissimo e ottenere importanti committenze da tutta Italia e non solo. Articolata in sezioni tematiche, la mostra ospiterà eccezionali capolavori provenienti dai musei di tutto il mondo e sarà impreziosita da un ampio focus sui disegni dell’artista che dimostreranno lo studio lungo e accurato che precedeva la realizzazione di ogni sua opera”.

Per info: www.gallerianazionalemarche.it

Orari: Da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.15. Chiuso il lunedì.

Biglietti: Intero 12 euro, ridotto 3 euro (prenotazione 1 euro).

Allestimenti mostra
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Informazioni sulla mostra

Titolo mostraFederico Barocci Urbino. L'emozione della pittura moderna
CittàUrbino
SedePalazzo Ducale di Urbino
DateDal 20/06/2024 al 06/10/2024
ArtistiFederico Barocci
CuratoriLuigi Gallo, Anna Maria Ambrosini Massari
TemiSeicento, Cinquecento

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