Dal 14 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026 la Reggia di Versailles dedicherà per la prima volta una grande mostra a una figura poco nota della storia francese: Luigi di Francia, figlio di Luigi XIV, nato nel 1661 e conosciuto in vita come Monseigneur, passato alla storia come Gran Delfino dopo la sua morte, avvenuta nel 1711.
Definito dal memorialista Saint-Simon “figlio di un re, padre di un re e mai re”, il Gran Delfino ebbe un destino singolare. Pur essendo destinato a diventare re di Francia e una delle figure eminenti del Grand Siècle, trascorse tutta la vita all’ombra del padre, senza mai regnare. Vide invece il figlio salire al trono di Spagna, prima di morire a 49 anni.
La mostra, a cura di Lionel Arsac, ricostruirà la sua esistenza – dall’educazione alla passione per le arti – attraverso 250 opere, di cui alcune inedite, provenienti da collezioni pubbliche e private, francesi e internazionali. Tra i prestiti più prestigiosi figurano i monumentali Alari d’Algarda dalla Wallace Collection di Londra, gioielli del Tesoro del Delfino custoditi al Prado e al Louvre, il Vaso Fonthill del National Museum of Ireland di Dublino, oltre a una coppia di commode delle collezioni reali spagnole, per la prima volta esposte fuori dalla Spagna. Anche la Bibliothèque nationale de France contribuisce con un numero significativo di prestiti.
La prima sezione della mostra sarà dedicata alla nascita del principe e alla sua infanzia. Nato a Fontainebleau nel 1661, primogenito di Luigi XIV e Maria Teresa di Spagna, la sua venuta al mondo fu celebrata in tutto il regno. Luigi XIV desiderava preparare il figlio al ruolo di Re meglio di quanto avesse fatto lui stesso, scegliendo personalmente i precettori e scrivendo addirittura delle Memorie destinate all’educazione del Delfino. Saranno esposti strumenti didattici originali – carte da gioco, manoscritti miniati, incisioni – oltre a compiti svolti dal Delfino alcune delle sue opere artistiche. La mostra evocherà anche l’ambiente di vita dell’erede al trono, incluso il sontuoso appartamento costruito nel 1666 per il Delfino al Palazzo delle Tuileries. Oggi scomparso, riuniva opere di artisti del XVII secolo: per la prima volta i dipinti superstiti, oggi sparsi in diverse collezioni europee, saranno riuniti. Una sezione sarà poi dedicata al suo addestramento in strategia e arte della guerra, con esercitazioni in un forte militare costruito appositamente per lui; si unì anche a suo padre durante diversi assedi. La sua più grande impresa bellica da adulto fu la presa di Philippsburg nel 1688.
La seconda parte presenterà la famiglia del Gran Delfino. Nel 1680 sposò Maria Anna di Baviera, dalla quale ebbe tre figli: Luigi (Duca di Borgogna), Filippo (Duca d’Angiò, futuro Filippo V di Spagna) e Carlo (Duca di Berry). Tre anni dopo il loro matrimonio, la Delfina divenne la prima donna del regno alla morte della regina Maria Teresa, moglie di Luigi XIV. Dopo un inizio di vita apparentemente felice, la principessa morì nel 1690, stremata da numerosi aborti spontanei. Particolare attenzione sarà riservata al destino di Filippo, che nel 1700 divenne re di Spagna fondando il ramo borbonico tuttora regnante.
L’ultima sezione metterà in luce il Gran Delfino collezionista e mecenate. Oltre a godere delle collezioni reali messe a disposizione dal padre, seppe infatti creare una raccolta personale di eccezionale ricchezza: dipinti, bronzi fiorentini, mobili intarsiati, porcellane cinesi, gemme e pietre dure. Per la prima volta, molti di questi capolavori – oggi conservati tra Prado, Louvre e altri musei europei – saranno esposti insieme, evocando gli ambienti sfarzosi del suo appartamento a Versailles e del suo celebre Gabinetto degli Specchi, oggi scomparso.
Il Gran Delfino era anche un appassionato cacciatore, un melomane e un grande amante di spettacoli di ogni genere: teatro, balletti, opera lirica, giostre cavalleresche e balli in maschera. Dal 1695 fece di Meudon la sua residenza privata, trasformandola con l’aiuto di artisti come La Fosse, Jouvenet e Hardouin-Mansart in una delle tenute più splendide dell’epoca, seppur oggi non esista più.
Nel 1711, colpito dal vaiolo, morì nel suo amato castello di Meudon a soli 49 anni. La sua scomparsa gettò nel lutto Luigi XIV e aprì una stagione di drammi dinastici: nel giro di pochi anni morirono anche il figlio maggiore, la nuora e il nipote, facendo salire al trono il piccolo Luigi XV all’età di soli cinque anni.
Il Gran Delfino, pur non avendo mai regnato, rimane una figura centrale nella storia delle monarchie francese e spagnola: nonno di Luigi XV e antenato di Luigi XVI, Luigi XVIII e Carlo X, oltre che fondatore – attraverso il figlio Filippo – della dinastia borbonica spagnola che dura da oltre trecento anni. Educato al trono, grande collezionista e uomo del suo tempo, con questa esposizione il suo ruolo viene riportato alla luce.
La mostra è resa possibile grazie al patrocinio di Free - Iliad Group e Hubert e Mireille Goldschmidt
Titolo mostra | Il Gran delfino. Figlio di un re, padre di un re, mai re | Città | Versailles | Sede | Reggia di Versailles | Date | Dal 14/10/2025 al 15/02/2026 | Curatori | Lionel Arsac | Temi | Francia |
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