Dal 14 al 26 ottobre il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano curato dal conservatore Diego Sileo ospita RI-SCATTI. Il cielo è sempre più blu, l’undicesima edizione del progetto di fotografia sociale ideato da Ri-scatti ODVe promosso dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s. La mostra nasce dalla collaborazione tra l’associazione di volontariato, attiva dal 2014 nella realizzazione di progetti di riscatto sociale tramite la fotografia, e Dynamo Camp, realtà che da 19 anni offre gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità. La mostra si propone come un ponte tra due mondi accomunati dall’obiettivo di dare centralità e voce a chi viene spesso percepito solo attraverso la fragilità. La fotografia, in questa esperienza, diventa strumento di espressione e racconto personale, ponendo al centro elementi quali divertimento, scoperta e fiducia in sé stessi. La metodologia di Ri-scatti, consolidata negli anni, ha permesso ai partecipanti di seguire un percorso laboratoriale guidato da fotografi professionisti. Si è trattato di un’attività formativa e di un’occasione per sviluppare uno sguardo nuovo sul mondo e affrontare le difficoltà con creatività, coraggio e accettazione.
Il progetto si allinea profondamente con la missione di Dynamo Camp: entrambe le realtà utilizzano strumenti diversi per generare lo stesso risultato, ovvero trasformare la fragilità in energia vitale e possibilità di futuro. Il percorso ha coinvolto nove adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 21 anni, che hanno saputo tradurre le proprie sfide personali in immagini dense di significato. Benedetta V. ha realizzato scatti in bianco e nero, catturando i contrasti del suo quartiere con un linguaggio che ricorda i grandi fotografi. Benedetta L., ragazza ipovedente, ha esplorato luce e colore, dimostrando come anche ciò che sembra impossibile possa diventare sorprendente. Arianna ha raccontato un universo sospeso tra aria e acqua, mentre Cristian ha espresso con intensità la propria passione per lo sport e la canoa. Sofia ha rappresentato il senso di solitudine che può emergere anche in mezzo alla folla, trasformandolo in riflessione visiva originale. Chiara Luna ha osservato il mondo circostante con ironia, restituendo immagini capaci di suscitare un sorriso. Francesco ha narrato il suo legame con la natura, oscillando tra poesia e dramma. Luca, inizialmente incerto, ha seguito la propria curiosità creando scene inedite con i Lego, tanto da ottenere la locandina della mostra. Isabella ha intrecciato nelle proprie fotografie il passato della sua città natale, Matera, con l’entusiasmo per la nuova vita a Milano, trasformando un percorso personale in esperienza universale.
“La città di Milano crede nel valore della cultura come strumento di crescita, inclusione e partecipazione”, dichiara Tommaso Sacchi – Assessore alla Cultura Comune di Milano. “In questo senso, progetti come RI-SCATTI dimostrano quanto l’arte possa offrire possibilità di espressione a chi, troppo spesso, non ha voce. La collaborazione tra il PAC, Ri-scatti e Dynamo Camp si pone quindi come un esempio virtuoso di come le istituzioni culturali possano dialogare con il sociale. Questa mostra in particolare è una testimonianza forte della capacità della fotografia di farsi linguaggio universale: un mezzo attraverso cui ragazze e ragazzi riescono a raccontare il proprio mondo con coraggio, creatività e consapevolezza. Un percorso espositivo che contiene un messaggio potente: ogni fragilità porta con sé un potenziale creativo straordinario”.
“Questa mostra”, sostiene Stefano Corso – Presidente Ri-scatti ODV, “è il frutto di un viaggio cominciato nel momento in cui abbiamo messo una macchina fotografica semi-professionale nelle mani di chi, fino a quel momento, aveva conosciuto solo lo scatto istintivo del cellulare. L’obiettivo non era semplicemente documentare, ma accompagnare questi ragazzi e ragazze nella scoperta della fotografia come linguaggio creativo ed evocativo, capace di trasformare la realtà in visione. In undici anni di progetti Ri-scatti, la sfida più grande è stata ogni volta adattare la didattica alle fragilità e alle specificità dei partecipanti, cercando di stimolare ciascuno a narrare la propria storia con autenticità. Quest’anno, nove straordinari adolescenti di Dynamo Camp ci hanno mostrato come la fragilità possa essere osservata da prospettive nuove, non come limite, ma come occasione di crescita. Per alcuni il percorso è stato più complesso a causa di difficoltà motorie o visive, ma la loro determinazione ha trasformato ogni ostacolo in opportunità. A noi volontari hanno restituito insegnamenti preziosi: ci hanno permesso di crescere, di emozionarci e di comprendere che uno sguardo, anche se non può cambiare il mondo intero, può rendere migliore un suo angolo. E questo, ancora una volta, è il senso più autentico di Ri-scatti”.
Le opere, pur differenziandosi per stile e linguaggio, compongono un mosaico coerente che invita a scoprire la sensibilità e la creatività di giovani capaci di trasformare difficoltà e sfide quotidiane in linguaggi artistici. L’esposizione al PAC rappresenta il culmine di un percorso di tre mesi, durante il quale i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare nuove prospettive di forza, sensibilità e speranza. La visita alla mostra è gratuita fino al 26 ottobre. Le fotografie e il catalogo saranno disponibili in vendita, e l’intero ricavato verrà devoluto a Dynamo Camp a sostegno dei programmi di performing arts, in particolare Dynamo Studios, dove bambini e ragazzi possono sperimentare linguaggi creativi, tra fotografia e video, guidati da professionisti del settore. Parallelamente, sabato 25 ottobre, il PAC ospiterà un evento speciale in collaborazione con Le Cannibale, che intreccerà musica, arti visive e attivismo culturale. Al centro della serata ci sarà One Eat One, prima band elettronica al mondo composta da persone con e senza disabilità, insieme al djset di Bunny Dakota, cofondatrice del collettivo Industria Indipendente, che integra arti performative, ricerca queer e sperimentazione sonora.
Nelle stesse giornate, il primo piano del PAC accoglierà la Project Room Reverselab. Uno spazio per l’arte contemporanea tra il carcere e la città, curata da Laboratorio Carcere e Caterina Grimaldi. Il progetto restituisce il lavoro realizzato dal gruppo di ricerca Laboratorio Carcere del Politecnico di Milano, Forme Tentative, Philo – Pratiche filosofiche, insieme all’artista Maurice Pefura, con 40 detenuti della Casa Circondariale di San Vittore tra marzo e novembre 2024. L’iniziativa, finanziata dalla Fondazione di Comunità Milano e promossa nell’ambito delle attività di Off Campus San Vittore e CRAFT Competence Center Anti-Fragile Territories del Politecnico, mira a instaurare un dialogo tra arte, persone detenute e città, ridefinendo la relazione tra diritto e contesto urbano.
“Scritta e interpretata da Rino Gaetano nel 1975”, dice Diego Sileo – Conservatore PAC e curatore della mostra, “Ma il cielo è sempre più blu è una delle canzoni più celebri del repertorio italiano, e quest’anno compie cinquant’anni. In quell’elenco caotico e frenetico di umanità, Rino Gaetano ci mostra che, in fondo, esiste un elemento che accomuna tutti: un cielo che diventa sempre più blu. Sono partito da questa suggestione per il concept del progetto, ma senza quell’avversativa iniziale che nel brano sottolinea la contrapposizione. Qui non c’è contrapposizione: c’è accettazione. Durante le lezioni di fotografia con i ragazzi di Dynamo Camp ho compreso come si possa affrontare la malattia e la fragilità con un atteggiamento diverso, concentrandosi sul presente e sulle possibilità del futuro, senza lasciarsi travolgere dal rancore. Accettare non significa rassegnarsi, ma trasformare la propria esperienza in consapevolezza, aprirsi alla possibilità di vivere momenti di serenità anche nelle difficoltà. È questo il punto di contatto tra Ri-scatti e Dynamo Camp: offrire strumenti per affrontare le sfide con coraggio, scoprendo che il cielo, nonostante tutto, può essere sempre – e comunque – più blu per tutti”.
“I programmi di Dynamo Camp”, afferma Maria Serena Porcari – CEO Fondazione Dynamo Camp ETS, “sono concepiti per bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità. Alla base c’è la Terapia Ricreativa Dynamo®, un metodo che coinvolge i bambini in attività divertenti ed emozionanti, proposte in modo strutturato e professionale, con l’obiettivo di generare svago, gioia e fiducia in sé stessi. Il progetto proposto da Ri-scatti si sposa perfettamente con questa missione: attraverso la fotografia, ragazze e ragazzi hanno potuto divertirsi, acquisire uno sguardo nuovo sul mondo circostante e cimentarsi con un linguaggio per loro nuovo, guidati da professionisti del settore. Questo è puro spirito Dynamo. La Terapia Ricreativa Dynamo® stimola le capacità dei bambini e dei ragazzi, rafforza l’autostima e offre speranza, con benefici di lungo periodo sulla qualità della vita. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo questa collaborazione: rappresenta una forma diversa ma complementare del nostro metodo, capace di lasciare un segno profondo e duraturo. Grazie a Comune di Milano, a RI-SCATTI e a TOD’s che hanno scelto di coinvolgere Dynamo Camp in questo progetto”.
Titolo mostra | RI-SCATTI. Il cielo è sempre più blu | Città | Milano | Sede | PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea | Date | Dal 14/10/2025 al 26/10/2025 | Curatori | Diego Sileo | Temi | Arte contemporanea |
L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia
Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.Per inviare il commento devi
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