A Tortona una mostra sui santi Bovo, Contardo e Rocco con diversi inediti


Fino al 30 novembre 2025 il Museo Diocesano di Tortona ospita un’esposizione dedicata ai santi Bovo, Contardo e Rocco. Oltre 45 opere tra dipinti, sculture e oggetti liturgici, tra cui diversi inediti, raccontano il legame tra arte e devozione popolare in occasione dell’Anno Giubilare.

Tortona celebra l’Anno Giubilare 2025 con una mostra che unisce arte, devozione e ricerca storica. Fino al 30 novembre 2025, il Museo Diocesano di Tortona ospita infatti la rassegna Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco, un percorso espositivo che si propone di raccontare attraverso le opere d’arte la storia e la devozione legata a tre santi pellegrini particolarmente venerati nel territorio tortonese. L’iniziativa nasce in risposta all’invito della Conferenza Episcopale Italiana che, in occasione dell’Anno Giubilare, ha promosso a livello nazionale un progetto culturale dal titolo “Nel tuo Nome. L’Arte parla di Comunità”, pensato per valorizzare il patrimonio artistico ecclesiastico come strumento di crescita spirituale. All’interno del Piemonte, la Consulta dei Beni Culturali Ecclesiastici ha sviluppato il programma interdiocesano “Comunità in Cammino”, di cui la mostra di Tortona rappresenta una delle tappe principali. L’allestimento è stato curato dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tortona e dalla Commissione di Arte Sacra, e la mostra è stata curata da Lelia Rozzo, responsabile del Museo Diocesano, e dallo studioso Emiliano Stefenetti, esperto di scultura lignea.

Il cuore del progetto è dedicato a tre figure emblematiche della fede popolare: san Bovo, san Contardo e san Rocco. Tre santi che, pur con storie diverse, condividono la dimensione del pellegrinaggio e un culto profondamente radicato nel territorio. La mostra intende restituire al pubblico la ricchezza della loro rappresentazione artistica e spirituale, con un percorso che ne illustra le peculiarità iconografiche e la fortuna devozionale sviluppatasi nei secoli.

Il Museo Diocesano di Tortona si trova in via Seminario 7. La mostra è visitabile il sabato e la domenica dalle 16 alle 19 fino a ottobre e dalle 15:30 alle 18:30 da ottobre. Per scuole e gruppi di almeno dieci persone sono previste aperture straordinarie e visite guidate su prenotazione, con la possibilità di laboratori didattici. Informazioni e contatti sono disponibili all’indirizzo beniculturali@diocesitortona.it o ai numeri 0131.816609 e 0131.816613.

“Tre figure di santi profondamente radicate nella tradizione del nostro territorio, la cui presenza ha segnato in modo significativo la vita delle comunità locali, lasciando un’impronta duratura non solo sul piano della devozione popolare, ma anche sotto il profilo storico e artistico”, spiega Lelia Rocco. “Uno degli obiettivi principali”, le fa eco Emiliano Stefenetti, “era approfondire e valorizzare il patrimonio storico-artistico della Diocesi, un lavoro di ricerca che ha condotto a significative riscoperte, oggi presentate al pubblico per la prima volta. A queste si affiancano prestigiosi prestiti extra-diocesani, che hanno permesso di costruire un percorso espositivo organico, coerente e di alto valore culturale”.

Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco
Allestimenti della mostra Pellegrini di Speranza. Bovo, Contardo, Rocco

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo si articola in più sezioni tematiche e presenta oltre 45 opere tra dipinti, sculture, incisioni, oreficerie e manufatti liturgici, alcune delle quali mai esposte prima d’ora. Le opere provengono dalle parrocchie della diocesi, ma anche da importanti istituzioni ecclesiastiche e museali italiane. Tra i capolavori spiccano il Polittico di San Bovo di Manfredino Boxilio, datato 1495 e fino a oggi noto solo attraverso una fotografia in bianco e nero, ora visibile per la prima volta al pubblico, e poi la Madonna col Bambino in trono con i santi Francesco, Antonio Abate e Bovo del Guercino, realizzata tra il 1616 e il 1617, e i Santi Geminiano, Omobono e Contardo dipinti da Francesco Stringa intorno al 1699.

Il percorso dedicato a san Rocco è il più ampio e documenta l’evoluzione della sua iconografia dal XVI al XIX secolo. A san Bovo e a san Contardo sono invece riservate due sale monografiche, arricchite da opere provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia. Una sezione specifica è dedicata alla devozione popolare, con reliquiari, ex voto e oggetti liturgici provenienti dalle chiese del territorio. Particolare attenzione è rivolta anche al patrimonio librario. Presso la Sala dei Beni Archivistici e Librari del Museo Diocesano verrà allestito uno spazio con documenti inediti e testi antichi dedicati ai tre santi, provenienti dall’Archivio Storico Diocesano, dall’Archivio Comunale di Voghera e da biblioteche diocesane.

La mostra si presenta dunque come occasione di studio e di valorizzazione del patrimonio artistico diocesano. Undici opere sono presentate per la prima volta agli studi, mentre tutte quelle provenienti dal territorio della diocesi trovano per la prima volta collocazione in un contesto museale. L’esposizione diventa così anche un’occasione di aggiornamento critico e attributivo. Sono stati effettuati anche interventi conservativi su undici opere, cinque delle quali corredate da una scheda nel catalogo. I restauri sono stati possibili grazie al sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia, insieme ai fondi CEI e ad altre realtà locali. Il progetto è accompagnato da un catalogo scientifico pubblicato da Linelab di Alessandria, con contributi di ventisette autori tra saggi e schede che offrono un quadro aggiornato e articolato delle opere e del loro contesto storico-artistico.

Un sostegno fondamentale alla realizzazione dell’iniziativa è arrivato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, dalla Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia, dai Lions Club Tortona Host e Tortona Castello, dai Rotary Club di Tortona, dal Centro Italiano Femminile di Tortona, dal Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio – Delegazione Lombardia, da aziende come Piber Group e dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, Delegazione Tortonese.

Manfredino Bosilio, Polittico di San Bovo (1495; tempera ed oro su tavola, 180 x 170 x 25 cm; Collezione privata)
Manfredino Bosilio, Polittico di San Bovo (1495; tempera ed oro su tavola, 180 x 170 x 25 cm; Collezione privata)
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Madonna con il Bambino in trono e i santi Francesco, Antonio abate e Bovo (1611-1612 circa; olio su tela, 257 x 171 cm; Renazzo di Cento, San Sebastiano)
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Madonna con il Bambino in trono e i santi Francesco, Antonio abate e Bovo (1611-1612 circa; olio su tela, 257 x 171 cm; Renazzo di Cento, San Sebastiano)
Pittore milanese, Sacra Famiglia con San Giovannino tra i Santi Rocco e Sebastiano (1540 circa; olio su tavola, 185 x 180 cm; Sale, San Calocero)
Pittore milanese, Sacra Famiglia con San Giovannino tra i Santi Rocco e Sebastiano (1540 circa; olio su tavola, 185 x 180 cm; Sale, San Calocero)
Francesco Stringa, Santi Geminiano, Omobono e Contardo (1699; olio su tela, 280 x 184 cm; Modena, chiesa della Madonna del Voto)
Francesco Stringa, Santi Geminiano, Omobono e Contardo (1699; olio su tela, 280 x 184 cm; Modena, chiesa della Madonna del Voto)
Pittore piemontese, San Rocco (1530 circa; olio su tavola, 119 x 63 cm; Casei Gerola, Collegiata di San Giovanni Battista)
Pittore piemontese, San Rocco (1530 circa; olio su tavola, 119 x 63 cm; Casei Gerola, Collegiata di San Giovanni Battista)
Anton Maria Maragliano, San Rocco (1726; legno scolpito, dipinto e dorato, 90 x 40 x 43 cm; Genova, Museo Diocesano, già chiesa dei Santi Nicolò ed Erasmo di Voltri)
Anton Maria Maragliano, San Rocco (1726; legno scolpito, dipinto e dorato, 90 x 40 x 43 cm; Genova, Museo Diocesano, già chiesa dei Santi Nicolò ed Erasmo di Voltri)
Orafo pavese (?), Reliquiario di san Rocco (1594 circa; lamina di argento, sbalzata e cesellata, 46,5 x 10 x 10,5 cm, piedistallo di orafo lombardo del 1734 in lamina di argento, 40 x 31,5 x 31,5 cm; Voghera, San Rocco)
Orafo pavese (?), Reliquiario di san Rocco (1594 circa; lamina di argento, sbalzata e cesellata, 46,5 x 10 x 10,5 cm, piedistallo di orafo lombardo del 1734 in lamina di argento, 40 x 31,5 x 31,5 cm; Voghera, San Rocco)
Argentiere piemontese, Reliquiario di san Rocco (XVIII secolo; argento sbalzato, cesellato, dorato, 38 x 15 x 13 cm; Balzola, Chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine)
Argentiere piemontese, Reliquiario di san Rocco (XVIII secolo; argento sbalzato, cesellato, dorato, 38 x 15 x 13 cm; Balzola, Chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine)

Il culto dei santi Bovo, Contardo e Rocco e la loro iconografia

La diocesi di Tortona, tra le più antiche d’Italia, affonda le sue origini nel IV secolo. La sua posizione, al crocevia tra Piemonte, Lombardia e Liguria, ha favorito la formazione di un patrimonio culturale ricco e variegato, influenzato da mutamenti politici, artistici e sociali. La devozione ai santi Bovo, Contardo e Rocco ha radici profonde in quest’area, in particolare a Voghera e Broni, città custodi delle reliquie, luoghi tradizionalmente legati anche ai pellegrinaggi medievali. In quei secoli, le grandi vie di comunicazione come la via Postumia e la via Francigena favorirono la diffusione della devozione, intrecciando percorsi religiosi e scambi culturali.

Il culto di san Bovo, legato soprattutto alla città di Voghera, si intensificò dal XV secolo e si diffuse in aree del Piemonte, tra Asti, Alba, Novi Ligure e Alessandria, fino al Veneto. La sua iconografia, che lo presenta spesso come cavaliere con armatura e stendardo, trovò ampio spazio nell’arte, con esempi che vanno da affreschi e sculture fino a opere di artisti di primo piano. Tra queste spicca il Polittico dei Boxilio, proveniente dall’abbazia di San Bovo a Voghera, distrutta in epoca napoleonica.

San Rocco, tra i santi più venerati nella tradizione cristiana, è rappresentato soprattutto mentre mostra la piaga della peste, accompagnato da cane, bastone e conchiglia. La diocesi di Tortona ebbe un ruolo di primo piano nella sua devozione, custodendone le spoglie fino al 1483, anno in cui furono traslate a Venezia. Il percorso espositivo a lui dedicato ripercorre la sua fortuna iconografica attraverso dipinti, statue e sculture lignee, con particolare attenzione alla produzione genovese del XVIII secolo.

San Contardo, patrono di Broni e compatrono di Modena, gode di una devozione più circoscritta, ma non meno intensa. La sua rappresentazione più diffusa è quella che lo raffigura morente o come pellegrino. Tra le opere più significative spicca il gonfalone della città di Modena di Francesco Stringa e altre tele dedicate ai miracoli attribuiti al santo.

L’insieme delle opere esposte vuole mettere dunque in luce la complessità delle rappresentazioni dei tre santi, evidenziando il profondo legame tra arte, spiritualità e pellegrinaggio. La mostra intende offrire al visitatore non solo un percorso devozionale, ma anche uno strumento di conoscenza e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraPellegrini di Speranza
CittàTortona
SedeMuseo Diocesano
DateDal 15/05/2025 al 30/11/2025
CuratoriLelia Rozzo, Emiliano Stefenetti
TemiArte antica

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE


Commenta l'articolo che hai appena letto






Per inviare il commento devi accedere o registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo l’accesso.



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte