Dal 4 al 18 dicembre 2025 il Dovzhenko Centre di Kyiv in Ucraina dedica una nuova rassegna alla storia del cinema sperimentale statunitense, in collaborazione con RIBBON International e Anthology Film Archives. Early American Avant-Garde Cinema: Maya Deren & Beyond ricostruisce, attraverso un ampio programma diviso in sezioni, l’evoluzione dell’avanguardia americana tra gli anni Quaranta e il decennio successivo alla fine della Seconda guerra mondiale. L’iniziativa prosegue il lavoro avviato nel 2024 con la retrospettiva su Sergej Paradžanov organizzata a New York, confermando il dialogo tra due istituzioni archivistiche impegnate nella tutela e nello studio del patrimonio cinematografico.
“Questa serie”, dice Jed Rapfogel, programmatore cinematografico di Anthology Film Archives, “mette in luce come Maya Deren abbia contribuito a tracciare la strada per il cinema d’avanguardia, dimostrando – insieme ai suoi contemporanei – che il cinema può essere intimo, poetico e auto-espressivo quanto qualsiasi forma d’arte. Seguendo il percorso che va dai primi esperimenti dell’ucraina Deren alle innovazioni di Brakhage, Anger e Menken (che si ispirarono in parte agli esperimenti di montaggio di Dovzhenko, tra gli altri), tracciamo anche i collegamenti tra l’avanguardia americana e la storia del cinema globale e ucraino. Siamo entusiasti di collaborare così strettamente con il Centro Dovzhenko, uno degli archivi cinematografici più importanti al mondo, per raccontare questa storia”.
“Questo programma riafferma con forza quanto profondamente gli artisti ucraini abbiano plasmato la storia del cinema mondiale”, sottolinea Olena Honcharuk, Direttrice del Centro Dovzhenko. “L’eredità di Maya Deren ci ricorda che i creatori ucraini hanno da tempo ampliato il linguaggio cinematografico e contribuito a dare vita a movimenti artistici completamente nuovi. In un momento in cui la memoria culturale dell’Ucraina è direttamente minacciata, il lavoro del Centro Dovzhenko per preservare e condividere il nostro patrimonio cinematografico non è mai stato così urgente. Siamo onorati di collaborare a una serie che non solo celebra l’avanguardia americana, ma riconosce anche le storie e le voci ucraine che l’hanno plasmata [l’avanguardia americana]”.
La rassegna, commissionata da RIBBON International, inserisce la nascita dell’avanguardia americana in un quadro transnazionale che coinvolge anche il contributo ucraino. Al centro si colloca la figura di MayaDeren, artista e regista nata in Ucraina ed emigrata negli Stati Uniti nel 1922. Con Meshes of the Afternoon(1943) inaugurò una pratica filmica autonoma rispetto ai circuiti commerciali, legata a un’idea di cinema come mezzo espressivo indipendente. Il film, considerato una delle opere fondative del linguaggio sperimentale, è il fulcro di un programma che presenta oltre venti titoli. Accanto alle opere di Deren compaiono quelle dei suoi riferimenti diretti e dei principali eredi della sua ricerca: Joseph Cornell, Kenneth Anger, Stan Brakhage, Marie Menken, Harry Smith, Shirley Clarke, autori che, in modi differenti, ampliarono le possibilità del linguaggio cinematografico. Le scelte curate delineano una narrazione che va dai drammi interiori di Deren alla filosofia visiva di Brakhage, includendo opere che intrecciano sperimentazione, diario filmico e riconsiderazione della tradizione narrativa o documentaria. Tra queste figurano Film No. 12 (Heaven and Earth Magic) di Harry Smith e le produzioni diaristiche di Jonas Mekas.
Il primo segmento del programma analizza l’emersione del cinema sperimentale negli Stati Uniti. Si apre con The Fall of the House of Usher (1928) e prosegue con Rose Hobart (1936) di Cornell, per arrivare al punto di svolta rappresentato da Meshes of the Afternoon. Fireworks (1947) di Kenneth Anger crea un collegamento tra l’opera di Deren e la successiva stagione underground, mentre le prove di Menken e Brakhage delineano ulteriori sviluppi della ricerca visiva.
La seconda parte mappa il consolidamento dell’avanguardia dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, un periodo segnato da un ampliamento delle soluzioni formali e concettuali. I titoli includono Lights di Menken, Mothlight di Brakhage, Film No. 11 di Harry Smith e Chumlum di Ron Rice, opere che rispecchiano un clima di libertà creativa. Il percorso si chiude con Castro Street (1966) di Bruce Baillie e Hapax Legomena (nostalgia) (1971) di Hollis Frampton, segnando il passaggio verso l’indagine strutturalista.
Un’ulteriore parte del programma, Body + Dance, analizza il rapporto tra movimento, corpo e cinema. A Study in Choreography for Camera (1945) di Deren e Talley Beatty e Introspection (1941) di Sara KathrynArledge mostrano le prime evoluzioni del film di danza, inteso come un formato che privilegia gesto e percezione rispetto alla narrazione lineare. Ad esse si affiancano opere che ridefiniscono la presenza del corpo nello spazio filmico, tra cui Geography of the Body (1943) di Willard Maas, Eaux d’Artifice (1953) di Anger e Body Collage (1967) di Carolee Schneemann. I lavori successivi di Vito Acconci e le collaborazioni tra Charles Atlas e Merce Cunningham estendono il discorso alla sperimentazione video, interrogando i limiti della fisicità e le possibilità della visione. La rassegna prevede anche un fitto calendario di proiezioni, incontri e presentazioni che si svolgeranno al Dovzhenko Centre. Le proiezioni includono film sperimentali e lungometraggi come The Connection di Shirley Clarke, Symbiopsychotaxiplasm: Take Onedi William Greaves, le opere diaristiche di Jonas Mekas e i programmi dedicati alle due sezioni principali.
| Titolo mostra | Early American Avant-Garde Cinema: Maya Deren & Beyond | Città | Kyiv | Sede | Dovzhenko Centre | Date | Dal 04/12/2025 al 18/12/2025 | Artisti | Artisti vari | Temi | Novecento, Ucraina, Film, America |
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