La galleria Thaddaeus Ropac Milano presenta dal 16 dicembre 2025 al 28 febbraio 2026 Body Sign, seconda mostra dalla sua apertura, allestita negli spazi di Palazzo Belgioioso. Il progetto espositivo, curato da Andrea Maurer e Alberto Salvadori in collaborazione con lo Studio VALIE EXPORT e l’Archivio Ketty La Rocca, propone un confronto diretto tra due figure centrali dell’arte concettuale europea degli anni Sessanta: VALIE EXPORT e Ketty La Rocca. L’inaugurazione è prevista per martedì 16 dicembre dalle 18:30 alle 20:30. Il percorso della mostra parte da una considerazione condivisa dalle due artiste, entrambe impegnate a definire nuove modalità di rappresentazione del corpo femminile all’interno di un sistema culturale patriarcale. Pur operando in città e contesti differenti, Vienna per EXPORT e Firenze per La Rocca, le loro ricerche sviluppano punti di contatto importanti. Entrambe hanno inteso il corpo come campo d’azione e come strumento linguistico, analizzando la distanza tra espressioni pubbliche e private e mettendo in evidenza la necessità di ampliare lo spazio di intervento delle donne nel dibattito culturale. EXPORT ha ricordato come in quegli anni fosse necessario “sviluppare altre forme di linguaggio al di fuori del sistema dominato dagli uomini”, mentre La Rocca osservava che le donne erano costrette a impiegare un linguaggio estraneo e ostile.
Nelle loro opere il corpo diventa un mezzo per attraversare, contraddire o espandere i codici della comunicazione visiva. Le mani, elemento ricorrente nelle ricerche di entrambe, assumono un ruolo centrale come organo percettivo primario e veicolo di significati non verbali. In Appendice per una supplica (1972), La Rocca esplora la potenzialità del gesto attraverso una sequenza di movimenti compiuti da mani maschili e femminili, definendo il gesto come linguaggio immediato e universale. EXPORT, in Tapp und Tastkino (Touch Cinema, 1968), invita il pubblico a toccarle il seno attraverso una scatola che trasforma il torso in uno schermo tattile, spingendo la performance oltre la dimensione visiva tradizionalmente associata al cinema. L’artista definisce l’opera come un’esplorazione del corpo come materiale cinematografico, in cui la pelle sostituisce lo schermo e coinvolge lo spettatore in un’esperienza fisica diretta. L’intervento mette inoltre in discussione la dinamica voyeuristica con cui il corpo femminile viene osservato nei mezzi di comunicazione. Questa attenzione per la fisicità entra in contrasto con la smaterializzazione dell’oggetto artistico tipica dell’arte concettuale.
Includendo il corpo nella riflessione semiotica, EXPORT e La Rocca ampliano i confini della disciplina. Le due artiste intervengono anche nello spazio urbano attraverso azioni che ne interrogano regole e dispositivi. Le sperimentazioni di La Rocca con il Gruppo 70, attive nel contesto fiorentino, utilizzavano la strada come luogo di diffusione di poesie, collage e segni linguistici destinati a un pubblico non preparato. Durante Approdo, La Rocca e i membri del gruppo applicavano segnali stradali modificati lungo l’autostrada A1 verso Firenze, con opere come Engagement (1967), presente in mostra, che introducevano sovrapposizioni linguistiche capaci di mettere in crisi l’autorità della segnaletica. EXPORT, invece, in Body Configurations (1972–82) fotografa il proprio corpo mentre si adatta ai margini, alle nicchie e agli spigoli dell’ambiente urbano viennese. Le pose dell’artista assumono la funzione di strumenti di misurazione o di indicazione, suggerendo come l’identità sia condizionata dalle forme architettoniche e dai confini fisici della città. L’uso di tratti neri e rossi accentua la relazione tra figura e spazio. EXPORT definisce queste configurazioni come una visualizzazione esterna degli stati interiori attraverso il dialogo fisico con l’ambiente.
Il percorso espositivo affronta anche il rapporto tra linguaggio e identità attraverso sculture e opere fotografiche. Le ricerche di La Rocca sulle presenze alfabetiche, realizzate nel 1970, presentano lettere e segni di punteggiatura tradotti in forme tridimensionali. In J with dot (three dimensions), l’artista utilizza una lettera esclusa dall’alfabeto italiano, associandola al pronome francese je e a un’idea di io soggettivo. Nel lavoro fotografico Con attenzione (1971), La Rocca si ritrae a letto insieme alla scultura, creando un cortocircuito tra identificazione e distanza rispetto al linguaggio. Lo sguardo diretto allo spettatore sottolinea i limiti del linguaggio come mezzo comunicativo. Parallelamente, in Body Sign B (1970), la serie che dà nome alla mostra, EXPORT mette in scena un atto di riappropriazione del corpo femminile attraverso l’esposizione di un tatuaggio a forma di giarrettiera realizzato durante la performance Body Sign Action. L’opera sfida l’osservatore e ribalta l’oggettivazione del corpo attraverso l’uso stesso del segno tatuato, richiamato come elemento della semiotica sociale.
La Rocca approfondisce la relazione tra corpo e linguaggio nella serie delle Craniologie (1973), in cui immagini radiografiche del cranio sono sovrapposte a fotografie delle mani, una con l’indice teso e l’altra chiusa a pugno, accompagnate dalla scritta “you, you, you”. L’artista integra interno ed esterno, gesto e pensiero, sottolineando la fragilità di ogni sistema linguistico preso singolarmente. La Rocca descrive il suo metodo come un tentativo di mostrare come il linguaggio abbia modellato e consumato il volto umano, mentre la mano ne esprime la dimensione immediata. La mostra analizza così come EXPORT e La Rocca abbiano messo in discussione il linguaggio inteso come strumento dominante del patriarcato, usando e deviando i suoi codici per costruire un sistema comunicativo alternativo. Inserendo i loro corpi nel territorio del linguaggio e portando il linguaggio nel dominio del corpo, rivelano contraddizioni, possibilità e limiti di queste intersezioni.
VALIE EXPORT, che vive e lavora a Vienna, è riconosciuta come pioniera della fotografia concettuale, della videoarte e della performance art. Attiva dagli anni Sessanta, ha assunto il nome d’arte nel 1967 e nel 1968 ha co-fondato la Cooperativa dei registi austriaci. Ha partecipato a manifestazioni di rilievo internazionale, tra cui documenta 6 e 12 e il Padiglione Austriaco alla Biennale di Venezia del 1980. Le sue opere sono state esposte in istituzioni come il MAK Center di Los Angeles, C/O Berlin Foundation, Albertina, Fotomuseum Winterthur, Kunsthaus Bregenz, Staatliche Kunsthalle Baden-Baden, Pavillon Populaire, Lentos Kunstmuseum Linz, Belvedere Museum e Centre Pompidou. EXPORT ha insegnato in diverse università, tra cui l’Università del Wisconsin, il San Francisco Art Institute e l’Università delle Arti di Berlino, e dal 1995 al 2005 ha ricoperto la cattedra di multimedia e performance all’Accademia di Arti Multimediali di Colonia. Ha ricevuto il Premio Roswitha Haftmann nel 2019 e il Premio Max Beckmann di Francoforte nel 2022. Il VALIE EXPORT Center Linz, fondato nel 2015, e la VALIE EXPORT FOUNDATION, istituita nel 2023, sono oggi punti di riferimento per la ricerca sul suo lavoro.
Ketty La Rocca, nata nel 1938 e scomparsa nel 1976, è considerata una delle figure più influenti dell’arte italiana tra gli anni Sessanta e Settanta, attiva tra Body Art, Poesia Visiva e ricerca concettuale. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1972 e l’anno successivo è stata protagonista della mostra Photography Into Art al Camden Art Centre di Londra. Una retrospettiva le è stata dedicata alla Biennale del 1978. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre dedicate al rapporto tra arte e femminismo, tra cui Wack! Art and Feminist Revolution al MOCA di Los Angeles e Woman: feminist avant-garde in the 70s alla GNAM di Roma. Le sue opere sono state esposte, tra le altre sedi, al Museum of Contemporary Photography di Chicago, all’EMMA di Espoo, al MAMbo di Bologna, alla Tate Modern, alla Hamburger Kunsthalle, a LE BAL/Jeu de Paume, al Kunsthaus Graz, al MAMAC di Nizza, alla Kunsthalle zu Kiel, al Museion di Bolzano, alla Kunsthalle Schirn di Francoforte, all’Albertina e al MoMA PS1 di New York. Le sue opere sono oggi presenti in musei come il Centre Pompidou, il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Museum Ostwall di Dortmund, gli Uffizi, la Galleria Nazionale di Roma e il Mart di Rovereto. Recentemente le è stata dedicata la personale Ketty La Rocca: you you presso la Estorick Collection di Londra.
| Titolo mostra | Body Sign | Città | Milano | Sede | Galleria Thaddaeus Ropac | Date | Dal 16/12/2025 al 28/02/2026 | Artisti | Ketty La Rocca, VALIE EXPORT | Curatori | Alberto Salvadori, Andrea Maurer | Temi | Arte contemporanea, Arte concettuale, Anni Sessanta |
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