La Giunta comunale di Bergamo ha approvato il progetto esecutivo della nuova Piazza Tiraboschi, inserita nel piano triennale dei lavori pubblici 2025–2027. Il progetto, elaborato dallo studio internazionale C+S Architects (con sedi a Treviso e Londra), ridisegna radicalmente lo spazio urbano attorno alla futura sede della GAMeC, connettendolo in modo organico al tessuto cittadino esistente. Spazi pedonali, percorsi carrabili e ciclabili, aree verdi e parcheggi vengono ripensati in un sistema coerente che integra i Parchi cittadini (Suardi, Marenzi, Galgario), il nuovo polo culturale e residenziale delle Ex Caserme Montelungo-Colleoni e i principali assi viari dell’area (via Battisti, viale Muraine, via Frizzoni, via Suardi e via del Galgario).
“Spesso i musei intimoriscono i cittadini, in particolare gli adolescenti. Vogliamo che la Gamec diventi città attraendo gruppi sociali diversi”, sottolinea Maria Alessandra Segantini, co-fondatrice e direttrice creativa dello studio C+S.
Il nuovo complesso museale sorgerà nell’ex palazzetto dello sport di via Pitentino, una struttura ellittica degli anni Sessanta. Gli architetti Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini hanno scelto di non demolire l’edificio per creare all’interno il nuovo museo, ma di reinterpretarlo conservando la struttura. Il progetto di retrofit si concentra sulla possibilità di trasformare radicalmente la struttura interna dell’edificio demolendo le gradinate ma mantenendo invece intatta la cintura dei pilastri che descrivono e caratterizzano la forma ellittica dell’edificio. All’esterno, l’edificio manterrà la sua forma ellittica e sarà interamente rivestito in pietra bianca sabbiata, richiamando le tradizioni costruttive della città alta e dell’architettura piacentiniana.
GAMeC poggia sulla nuova piazza: una piattaforma anch’essa rivestita in pietra bianca di Apricena, ad una quota leggermente rialzata rispetto al livello della strada e dalla quota del parcheggio adiacente, raccordata con una serie di rampe che garantiscono la totale accessibilità del nuovo spazio pubblico. Questa soluzione è stata possibile grazie al progetto di razionalizzazione del parcheggio di Piazzale Tiraboschi, che concentra gli stalli nella parte settentrionale verso Piazzale Oberdan, liberando lo spazio per la piazza davanti al museo, uno spazio delle potenzialità che valorizza la fluidità dei percorsi senza soluzione di continuità all’interno della hall del museo GAMeC e tra il parco Suardi, Via Pitentino e la rinnovata Montelungo/Colleoni.
“Spesso i musei intimoriscono un po’ i cittadini, in particolare gli adolescenti. Con questa soluzione progettuale vogliamo che il museo esca dai propri confini e diventi città attraendo gruppi sociali diversi in ore diverse del giorno e dell’anno. Trasformiamo la hall del museo in uno spazio ibrido, fluido e attrattivo dove anche le giovani generazioni possano decidere di spendere il loro tempo e dove diversi gruppi sociali possano alternarsi in uno spazio accogliente all’interno e all’esterno del museo”, ha spiegato Segantini.
“La piazza termina con una seduta ovale”, afferma Segantini, “generando un vuoto che traduce in potenzialità la forma ovale dell’edificio e che si trasforma alle spalle della panca in una bellissima ’fioriera fuori scala’ che abbiamo disegnato con una tessitura di perennials a fioritura variabile a seconda delle stagioni: un tappeto soft, inaccessibile agli uomini (eccetto per le limitate operazioni di manutenzione del verde). Questo giardino inaccessibile sarà popolato di verde e piccoli animali, sottolineando che non siamo gli unici abitanti del Pianeta. Il progetto di paesaggio di C+S è concepito per valorizzare la biodiversità integrandosi al verde esistente e al vicino Parco Suardi. Tutti gli alberi ad alto fusto sono stati mantenuti ove possibile e nuovi esemplari sono stati aggiunti per completare i filari già presenti. Il disegno del verde è stato articolato secondo diverse tipologie di vegetazione, differenziate in base all’esposizione al sole, alla posizione delle aiuole e alle specifiche esigenze di crescita delle piante. Il progetto di rigenerazione urbana della GAMeC è una conversazione tra antico e nuovo all’interno del museo e allo stesso tempo tra il paesaggio minerale del museo e della piazza e quello naturale della fioriera gigante alla scala urbana e civica”.
La composizione si basa su piante perenni, erbacee e graminacee leggere, scelte per generare movimento, giochi di colore e trasparenze, creando un equilibrio tra volumi e texture, ma anche diventando possibile cibo per gli animali che dovessero popolare il giardino inaccessibile agli uomini. Le essenze selezionate sono auto-seminanti e richiedono una manutenzione minima, garantendo un ciclo vitale sostenibile e una rigenerazione naturale. Con questo concetto si viene a creare un giardino che varia da periodi di massima fioritura a uno meno fiorito durante le stagioni più fredde, ma entrambi dotati di grande valenza estetica. L’organizzazione delle piante si sviluppa secondo gruppi funzionali differenti: tappezzanti per il sole, tappezzanti per l’ombra, erbacee alte, prato americano, arbusti con accento.
Il raccordo tra la quota del museo e le strade adiacenti è affidato ad un sistema di scale, che definiscono i bordi della piazza, nonché a due rampe pedonali di pendenza pari al 5% che permettono l’accessibilità completa della piazza e dell’edificio. Una rampa carrabile di pendenza pari al 15%, collocata lungo il bordo occidentale della piazza, la rende accessibile anche ai mezzi di servizio per la manutenzione e la pulizia. La pavimentazione è disegnata dai sistemi di raccolta delle acque. Nell’angolo sud-est della piazza è collocata l’area preposta al carico-scarico del museo, attrezzata con pensilina e baia di carico.
Particolare attenzione è stata posta alla qualità delle aree verdi che segnano il confine fisico tra le zone carrabili e destinate alla sosta veicolare e quelle pedonali. Gli alberi esistenti vengono mantenuti. Una serie di basamenti lapidei punteggiano e ritmano i bordi della piazza diventando le basi preziose delle alberature esistenti e degli innesti. I filari esistenti vengono implementati con la piantumazione di nuovi alberi per rafforzare l’effetto prospettico di quinta verde che, provenendo da nord incornicia la facciata della GAMeC e, da sud, incornicia una suggestiva vista delle colline a nord della città. Le soluzioni di dettaglio mirano a enfatizzare la continuità delle superfici lapidee della piazza con giunti ridotti e una tessitura continua di lastre di pietra di Apricena di larghezza costante, posate a corsi alternati di lunghezza variabile, dai 15 ai 40 centimetri, in continuità con il disegno della facciata. I corrimano si configurano come inserti leggeri in acciaio verniciato a polveri, con la stessa finitura color bronzo dei serramenti del museo.
L’intervento, del valore complessivo di 2 milioni di euro (IVA e spese tecniche incluse), prenderà avvio nel tardo autunno 2025, con una lieve posticipazione rispetto al calendario iniziale per allinearsi alle fasi di cantiere della nuova GAMeC. La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2026.
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