Dopo undici anni di chiusura, uno dei luoghi più importanti dell’antica Poseidonia (l’attuale Paestum) torna finalmente accessibile. Il Santuario di Hera Argiva, situato alla foce del fiume Sele, era stato chiuso al pubblico nel 2014 a seguito di una violenta esondazione. La riapertura è resa possibile grazie a un progetto di valorizzazione promosso dai Parchi archeologici di Paestum e Velia. L’inaugurazione del nuovo percorso, denominato Il tempio al confine – Hera e il paesaggio del Sele, è prevista per il 4 dicembre 2025 alle 10:30. Il sito rappresenta un punto di intersezione tra mito, storia e paesaggio costiero. Secondo la tradizione, Giasone avrebbe dedicato alla dea di Argo un santuario durante il ritorno dalla conquista del vello d’oro con gli Argonauti. Nel VI secolo a.C., i coloni greci edificarono qui un santuario sul limite settentrionale del loro territorio, lungo un confine naturale che separava Poseidonia dalle terre etrusche. Per secoli, l’area ha svolto una funzione religiosa e culturale di riferimento, ma l’inaccessibilità degli ultimi undici anni aveva reso difficile percepirne la relazione originaria con il paesaggio.
“Con questo intervento minimo, semplice ma efficace” afferma Antonella Manzo, architetto dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, “abbiamo inteso dare un primo grado di accessibilità alle strutture ancora visibili sul terreno e permettere una lettura contemporanea del sito nelle sue stratificazioni, connettendo la storia del santuario dedicato ad Hera e del suo giardino, storicamente attestato, con la configurazione territoriale successiva, rappresentata dalla masseria e dalle attività colturali, oltre che dallo spiccato valore naturalistico della foce del Sele. Questa prima fase rappresenta per noi l’avvio di un processo di miglioramento dell’accessibilità e dell’esperienza di visita: in futuro prevediamo ulteriori interventi integrati per garantire un accesso sicuro anche alle persone con necessità fisiche e cognitive specifiche, affinché possano fruire pienamente di un sito archeologico complesso costituito dall’area e dal museo narrante”.
“L’attuazione del progetto è avvenuta con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale intesa come rispetto della connotazione naturalistica del luogo”, sottolinea Ornella Silvetti, architetto ALES in servizio presso i Parchi archeologici di Paestum e Velia. “Gli interventi eseguiti sono a basso impatto, infatti le strutture realizzate sono a ridotta vulnerabilità e rispettose della qualità e dell’integrità degli ecosistemi e della biodiversità presenti nel sito”.
“La riapertura del Santuario di Hera sul fiume Sele restituisce al territorio un luogo fondativo della sua storia”, dichiara Tiziana D’Angelo, direttrice dei Parchi archeologici di Paestum e Velia. “Mito, paesaggio e archeologia tornano a essere parte di un’unica narrazione, resa oggi più accessibile e consapevole. Questo intervento rappresenta un passo decisivo nel percorso di valorizzazione dei Parchi, che continuerà nel 2026 con il riallestimento del Museo dedicato alla dea e con l’avvio di nuove campagne di scavo. Si tratta di interventi che rafforzeranno ulteriormente la conoscenza del santuario, offrendo nuovi elementi per comprendere l’evoluzione del complesso nel suo contesto originario”.
Il nuovo percorso combina interventi archeologici e progettazione paesaggistica con soluzioni volte all’accessibilità. Le strutture del percorso seguono un andamento progressivo, iniziando con linee più rigide e tracciati preesistenti, per evolversi verso geometrie leggere e flessibili tramite passerelle e battuti reversibili. I percorsi orientano lo sguardo del visitatore sulle principali fasi evolutive del santuario, accompagnando l’osservatore lungo la sinuosità dell’ansa del Sele mediante sentieri guidati da paletti in legno e cordame. L’area di oltre 41.000 metri quadrati ospita un percorso facilitato in terra stabilizzata, pannelli informativi e mappe tattili, nuove aree di sosta e un sistema di recinzione in pali di castagno. La realizzazione del Giardino di Hera, ispirato alle essenze mediterranee documentate nel santuario antico, propone melograni, querce, mirto, lavanda, rosmarino e altre piante tipiche, con l’obiettivo di evocare le atmosfere storiche del luogo senza pretendere una ricostruzione scientifica. La pannellistica è stata progettata per garantire piena accessibilità, coerente con gli standard comunicativi dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, mentre le aree di sosta ombreggiate favoriscono una fruizione più lenta e meditata, in linea con la filosofia del Museo Narrante di Hera Argiva.
Le visite guidate, curate dai volontari del Servizio Civile formati dai Parchi, si svolgeranno ogni sabato alle 11:00 e domenica alle 15:00, con appuntamenti aggiuntivi nelle prime domeniche del mese e durante la festività dell’8 dicembre 2025. L’ingresso è incluso nel biglietto dei Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo pa-paeve.promozione@cultura.gov.it. I visitatori dovranno ritirare il biglietto presso le biglietterie dei Parchi prima di recarsi al Santuario. L’iniziativa si inserisce in un contesto di ricerca archeologica importante. Nel 2023, durante campagne condotte dall’Università degli Studi di Napoli Federico II sotto la direzione della professoressa Bianca Ferrara, sono state recuperate tre metope in arenaria tra il tempio tardo-arcaico e la stoà meridionale. Due di esse erano già note grazie alle segnalazioni dell’archeologa Paola Zancani Montuori.
Le lastre, frammentate e in avanzato stato di degrado, appartengono ai cicli metopali che decoravano il santuario tra VI e V secolo a.C., con due esempi riferibili al ciclo delle danzatrici. La terza metopa, ancora parzialmente studiata, potrebbe derivare da un fregio finora non attestato. Il recupero di questi elementi offre un’opportunità scientifica singolare: le lastre saranno sottoposte ad analisi multispettrali, mineralogiche e iconografiche ad alta precisione, utili a chiarire tecniche costruttive e decorazione dei templi. Parallelamente, i Parchi hanno lanciato una campagna di raccolta fondi tramite la piattaforma Art Bonus, offrendo sgravi fiscali fino al 65% ai donatori, per garantire la conservazione e la futura esposizione delle metope.
Il nuovo percorso rappresenta solo il primo passo di un più ampio progetto di valorizzazione. Nel 2026, il Museo Narrante di Hera Argiva sarà riallestito, completando un piano che integra ricerca, tutela e divulgazione in un’unica visione culturale. L’inaugurazione vedrà la partecipazione di Tiziana D’Angelo, Antonella Manzo, Ornella Silvetti, Maria Boffa, funzionario archeologo dei Parchi e Bianca Ferrara dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il ritorno del Santuario di Hera Argiva alla fruizione pubblica segna dunque un momento rilevante per la comprensione del paesaggio archeologico e per la conservazione di testimonianze storiche di grande rilievo, restituendo ai visitatori una lettura complessiva e integrata del sito, tra architettura, natura e memoria storica.
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