Un capolavoro antico nel più importante tempio mondiale dell’arte contemporanea. La galleria Gagosian ha infatti annunciato la sua partecipazione alla fiera Art Basel Paris, in programma al Grand Palais dal 22 al 26 ottobre, con una presentazione che unisce un capolavoro storico a opere moderne e contemporanee, creando un dialogo piuttosto singolare tra epoche e linguaggi differenti. Al centro dello stand spicca la straordinaria opera di Pieter Paul Rubens, la Madonna col Bambino e i santi Elisabetta e Giovannino, del 1611-1614 circa, inclusa nel settore principale della fiera grazie a un’autorizzazione speciale che ne riconosce la qualità eccezionale e l’armoniosa interazione con i lavori più recenti presentati da Gagosian.
Si tratta di un’opera recentemente riscoperta, confrontabile con un’opera dello stesso soggetto conservata al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. Rubens trae ispirazione dai testi apocrifi, come l’omelia francescana Meditationes vitae Christi, guardando ai grandi maestri italiani, da Leonardo con la sua interpretazione dello stesso tema fino a Raffaello. Probabilmente commissionato per scopi devozionali privati, il dipinto anticipa di dieci anni il celebre ciclo dedicato a Maria de’ Medici, realizzato per la regina di Francia tra il 1622 e il 1625, oggi conservato al Louvre.
In un’eccezione alle consuete restrizioni di Art Basel, che normalmente limitano il settore principale alle opere posteriori al XX secolo, Gagosian mette il Rubens del Seicento in dialogo con lavori di John Currin, Jadé Fadojutimi, Alberto Giacometti, Pablo Picasso, Auguste Rodin, Jenny Saville e altri artisti che hanno segnato il percorso dell’arte postbellica e contemporanea. La selezione riflette lo spirito del programma della galleria e celebra il trentesimo anniversario della mostra newyorkese del 1995 dedicata a dipinti e disegni di Rubens.
Il concetto curatoriale dello stand rispecchia anche le ricerche degli artisti contemporanei Albert Oehlen ed Ed Ruscha, che espongono nelle gallerie parigine opere recenti influenzate dai precedenti storici dell’arte. Nel contesto di Art Basel, il dipinto di Rubens è allestito accanto a lavori in cui la figura umana è protagonista, declinata in modi diversi in base alle preoccupazioni di ciascun autore. Tra questi, Supermoon (2025) di Currin offre una reinterpretazione provocatoria delle Tre Grazie, combinando tecnica classica e riflessione sul corpo invecchiato, Le Baiser (1905–10 circa) di Rodin propone la versione in bronzo della sua scultura marmorea erotica di una coppia abbracciata; Nu accoudé (1961) di Picasso decostruisce il corpo femminile ispirandosi alle maschere africane; Red Shapes and Yellow Wires (1975) di Alexander Calder trasforma elementi sospesi in composizioni in movimento.
La selezione include inoltre lavori di Georg Baselitz, Ellen Gallagher, Mark Grotjahn, Simon Hantaï, Brice Marden, Sterling Ruby, Cy Twombly, Christo, Robert Ryman, Richard Serra, Rachel Whiteread e Christopher Wool. In rue de Ponthieu viene presentata una rotazione di opere come estensione dello stand al Grand Palais, riflettendo la diversità del programma della galleria e includendo artisti storici e contemporanei di rilievo. L’allestimento testimonia anche un rinnovato interesse per l’estetica minimalista, tema esplorato parallelamente nelle mostre Walter De Maria: The Singular Experience, curata da Donna de Salvo al Le Bourget (19 ottobre 2025–18 aprile 2026), e Minimal alla Bourse de Commerce (visibile fino al 19 gennaio 2026).
Durante Art Basel Paris, le gallerie parigine di Gagosian presentano altre esposizioni in parallelo: Albert Oehlen: Endless Summer (4 rue de Ponthieu, 20 ottobre–20 dicembre 2025), Ed Ruscha: Talking Doorways (9 rue de Castiglione, 22 ottobre–3 dicembre 2025) e Walter De Maria: The Singular Experience a Le Bourget.
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