Il Getty Museum acquisisce un importante Concerto di Bartolomeo Manfredi


Importante acquisizione del J. Paul Getty Museum, che si assicura un Concerto di Bartolomeo Manfredi. Questo vivace dipinto di genere in passato era stato anche attribuito a Caravaggio.

Importante acquisizione del J. Paul Getty Museum, che si assicura un Concerto di Bartolomeo Manfredi (Ostiano, 1582 – Roma, 1622). Questo vivace dipinto di genere proviene da una collezione privata ed è già esposto presso il Getty Center, nel Padiglione Est. Il Concerto di Manfredi si unisce al nucleo di altre opere di artisti caravaggeschi del Getty, tra cui il Cristo e l’adultera di Valentin de Boulogne, La cena in Emmaus di Bartolomeo Cavarozzi e Cristo coronato di spine di Gerrit van Honthorst.

Il dipinto raffigura un gruppo di sette giovani riuniti attorno a un tavolo per mangiare, bere e suonare. Un uomo elegantemente vestito, in basso a sinistra, suona un liuto, intrattenendo il gruppo mentre i commensali sorseggiano il vino. Pur essendo in gran parte una scena allegra, Manfredi aggiunge suspense con due servi sullo sfondo che sembrano rubare pane e vino, mentre il servo a destra riempie il bicchiere di un uomo barbuto la cui spada è esposta. Anche il coltello sul tavolo è puntato minacciosamente verso lo spettatore. Questi elementi sembrano lasciar intendere che la scena potrebbe trasformarsi in un’accesa rissa da un momento all’altro, evenienza peraltro non certo remota nelle taverne romane del Seicento. Considerato uno dei più grandi successi di Manfredi, il dipinto è caratterizzato da una tavolozza sontuosa e da forti contrasti di luce e ombra.

Formatosi nel nord Italia, Manfredi si trasferì successivamente a Roma dove scoprì l’opera del pittore italiano Caravaggio. Divenne rapidamente uno dei più devoti e apprezzati seguaci di Caravaggio, spiccando dunque nella compagine dei caravaggeschi. Manfredi riuscì così tanto ad emulare lo stile dell’artista, in particolare con il suo uso drammatico del chiaroscuro, che decenni dopo la sua morte alcuni dei suoi dipinti furono confusi con quelli di Caravaggio. Tanto che lo stesso Concerto del Getty fino al primo Novecento, epoca in cui la figura di Manfredi venne riscoperta, era attribuito allo stesso Caravaggio.

Manfredi si distinse per le sue scene di taverne con soldati che giocano a carte, musicisti che suonano strumenti, allegri bevitori, indovini e altro ancora. Uno dei primi biografi di Manfredi, il tedesco Joachim von Sandrart, definì il suo nuovo modo di dipingere “manfrediana methodus”, ovvero il metodo manfrediano. Destinati a un mercato aperto di collezionisti privati, i suoi dipinti furono molto influenti tra gli artisti stranieri, in particolare artisti francesi, olandesi e fiamminghi che lavoravano a Roma all’epoca. Ciò ha contribuito alla diffusa popolarità dello stile caravaggesco in tutta Europa.

“Sebbene Manfredi non fosse propriamente un allievo di Caravaggio, le sue rappresentazioni sorprendentemente realistiche di scene di genere contribuirono in modo cruciale al successo europeo del movimento caravaggesco”, afferma Davide Gasparotto, curatore senior dei dipinti al Getty Museum. “Fin dalla sua ricomparsa nel 1976, questo Concerto è stato considerato uno dei più grandi dipinti di Manfredi. La sua aggiunta alla nostra collezione rappresenta un grande colpo che ci permetterà di esporre un quadro che ottenne un enorme successo tra i collezionisti e gli amatori nell’Europa del XVII secolo”.

Immagine: Bartolomeo Manfredi, Concerto (1619-1620 circa; olio su tela, 129,5 x 190,5 cm; Los Angeles, The J. Paul Getty Museum)

Il Getty Museum acquisisce un importante Concerto di Bartolomeo Manfredi
Il Getty Museum acquisisce un importante Concerto di Bartolomeo Manfredi


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