La preziosa croce processionale realizzata nel 1501 da Gian Francesco dalle Croci per la chiesa di San Francesco a Brescia sarà trasferita a Firenze il 29 luglio, dove sarà sottoposta a un accurato restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, rinomato istituto del Ministero della Cultura specializzato nella conservazione delle opere d’arte.
Questo manufatto di alta oreficeria nacque grazie al lascito testamentario di frate Francesco Sansone de Brixia, ministro generale dell’Ordine francescano dal 1475 al 1499. Il committente fornì precise indicazioni iconografiche per la realizzazione dell’opera, concepita come una sorta di santorale francescano, in cui i principali rappresentanti dell’Ordine si dispongono lungo i bracci della croce, convergendo attorno alle figure centrali di Cristo crocifisso e san Francesco, rappresentato nel momento in cui riceve le stimmate.
Gian Francesco dalle Croci, esponente di una celebre famiglia di orafi e argentieri bresciani, realizzò quest’opera liturgica in argento fuso, sbalzato e dorato, impreziosendola con smalti policromi e rilievi a niello, una raffinata tecnica che impiegò per raffigurare con estrema finezza le scene della passione e resurrezione di Cristo, inserite tra le figure dei santi francescani. Decorata su entrambi i lati, la croce celebra simbolicamente il profondo legame tra san Francesco e Cristo, riflettendo la concezione del Santo come “alter Christus”, colui che più di ogni altro incarnò i valori cristiani, nella sofferenza come nella misericordia. Gli elementi decorativi rivelano una sintesi originale tra forme gotiche e all’antica, in piena sintonia con la cultura figurativa dell’Italia del primo Rinascimento.
La croce resterà per tutto il 2026 presso l’Opificio delle Pietre Dure, dove sarà oggetto di un importante progetto di restauro, studio e ricerca, grazie a una convenzione siglata con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, che seguirà da vicino ogni fase dell’intervento.
Una volta restaurata, la croce tornerà nella sagrestia della chiesa di San Francesco, dove sarà conservata in una teca appositamente progettata, frutto dell’impegno della comunità francescana e della volontà del frate guardiano Alberto Tortelli, promotore dell’intero progetto.
L’inizio del restauro avviene in un anno particolarmente simbolico: il 2025 segna infatti l’ottavo centenario del Cantico delle Creature, il celebre componimento di san Francesco scritto nel 1225.
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