Importante acquisto per il Museo de Bellas Artes di Valencia che si assicura un Ecce Homo del Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi; Vercelli, 1477 – Siena, 1549): per il museo spagnolo è il primo dipinto del pittore piemontese di nascita ma senese d’adozione, ed è stato acquistato assieme ad altre opere per un totale di circa 130mila euro, di cui solo 70mila sono serviti per il Sodoma. L’opera è stata acquistata dalla casa d’aste catalana Setdart, che ha sede a Barcellona.
In quest’opera il Sodoma concepisce il tema dell’Ecce Homo attraverso l’uso di una composizione semplice e chiara con la presenza di Cristo al centro affiancato ai lati dai soldati e da una folla che si raduna sullo sfondo. L’artista cerca una certa veridicità nella concezione dell’immagine: a dominare tuttavia è il trattamento luministico, molto contrastato ed efficace, basato su di una luce che cade direttamente sulla figura di Cristo, creando espressivi effetti di chiaroscuro e lasciando il resto nella penombra, caratteristica che esalta ulteriormente la presenza fisica del personaggio. Il cromatismo si basa su una tavolozza ristretta e calda, enormemente sfumata, di toni ocra, terrosi e carminio. Quanto alla qualità tecnica, è evidente la maestria con cui il Sodoma risolve dettagli come i capelli, la barba di Cristo o le sfarzosità sia dell’armatura in primo piano che di quelle sullo sfondo.
L’opera presenta grandi somiglianze con il dipinto di Bazzi dedicato allo stesso soggetto che si trova nella collezione del Metropolitan di New York, infatti la figura a sinistra ha la stessa gestualità e Pilato in questo dipinto (la figura sullo sfondo) ha lo stesso volto dell’opera del Met, mentre invece la composizione e il volto di Cristo sono più simili all’Ecce Homo di proprietà degli Uffizi.
Il Sodoma è il nome con cui è conosciuto uno dei più interessanti pittori italiani del Rinascimento, Giovanni Antonio Bazzi. Il suo primo maestro fu Martino Spanzotti, e fu anche allievo del pittore Giovenone. Dopo aver acquisito il forte colorismo e altri tratti stilistici distintivi della scuola lombarda (sebbene non sia documentato un suo viaggio a Milano) si recò a Siena prima del 1503, forse su richiesta di agenti della famiglia Spannocchi, e iniziò con cicli di affreschi. Insieme a Pinturicchio, il Sodoma fu uno dei primi a praticare il primo artista a portare il Rinascimento maturo a Siena. Le sue prime opere importanti furono gli affreschi nel monastero benedettino di Monte Oliveto Maggiore. Il Sodoma fu poi invitato a Roma nel 1508 dal banchiere senese Agostino Chigi, uno dei più grandi mecenati del tempo, e lì ottenne da papa Giulio II un incarico presso la Stanza della Segnatura in Vaticano, dove eseguì ornamenti e grottesche. Prima dell’ottobre del 1510 era a Siena, dove dipinse l’esterno di Palazzo Chigi. Richiamato a Roma da Chigi, a Villa Chigi (oggi Villa Farnesina), lavorando con Baldassarre Peruzzi, Sodoma dipinse soggetti tratti dalla vita di Alessandro Magno. Bazzi tornò a Siena e in seguito cercò lavoro a Pisa, Volterra e Lucca, rientrando a Siena da Lucca poco prima della sua morte, avvenuta il 14 febbraio 1549.a