Il Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo rinasce con un progetto triennale di residenze artistiche


Il Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo (Alessandria) ospita la prima edizione di RUINS, mostra conclusiva del programma di residenze artistiche curato dall’associazione culturale no-profit MARES. 

L’associazione culturale no-profit MARES presenta la prima edizione di RUINS, mostra conclusiva del programma di residenze artistiche che vede protagonisti Jade Blackstock, Giovanni Chiamenti, Luca Pagin e Teresa Prati. L’esposizione, curata da Amina Berdin e Tatiana Palenzona con la collaborazione del duo curatoriale Lemonot, inaugurerà il 20 settembre 2025 presso il Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo (Alessandria).

MARES, fondata dalle curatrici Tatiana Palenzona e Amina Berdin insieme all’imprenditore Michelangelo Buzzi, nasce con l’intento di valorizzare il territorio alessandrino attraverso un modello di formazione artistica e culturale che favorisca il dialogo e la creazione di reti con le comunità locali.

RUINS si configura come un percorso espositivo diffuso che attraversa diversi spazi del Complesso di Santa Croce, invitando i visitatori a un’esperienza di scoperta e riflessione. Durante la residenza, artisti e curatori hanno sviluppato un dialogo intenso con la storia e la natura del luogo, ma anche tra le loro stesse pratiche, dando vita a un intreccio di opere che si confrontano e interagiscono reciprocamente. Il risultato è un tessuto di narrazioni che intreccia memorie personali, leggende antiche e tracce storiche. La mostra propone al pubblico una riflessione sul concetto di rovina, intesa non solo come traccia del passato, ma anche come occasione di rinascita e rigenerazione.

Con questa iniziativa, MARES riafferma la propria missione di sostegno all’arte emergente, promuovendo dialoghi internazionali e costruendo connessioni solide tra artisti e territorio. Obiettivo centrale è la riattivazione del Complesso Monumentale di Santa Croce, per valorizzarlo come polo culturale.

Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi

Il programma triennale di residenze (2025-2027) ha raccolto oltre 400 candidature da più di 40 Paesi e per la prima edizione sono stati selezionati Jade Blackstock (1993, Birmingham), performer che indaga le intersezioni tra corpo, materia e ambiente, costruendo dialoghi tra interiorità ed esteriorità; Giovanni Chiamenti (1992, Verona), la cui ricerca unisce arte, geologia, biologia, biotecnologia e chimica per immaginare scenari oltre l’Antropocene e nuove forme di coesistenza tra le specie; Luca Pagin (2002, Dolo) esplora memorie personali e condivise, creando legami inediti tra individuo e cultura, con attenzione al corpo e alla sua preservazione; Teresa Prati (1999, Novi Ligure) lavora con scultura, video e installazioni, concentrandosi sulla relazione tra esseri umani e oggetti e sui significati affettivi che questi assumono; Lemonot (Sabrina Morreale, 1990 e Lorenzo Perri, 1989), duo curatoriale attivo tra Italia e Londra, che combina architettura e arti performative come strumenti per riscoprire e celebrare le forme di teatralità insite nella vita quotidiana. Parallelamente insegnano al Royal College of Art di Londra.

Il Complesso di Santa Croce, che ha ospitato workshop, incontri e momenti di creazione artistica, vanta una storia stratificata: dalle origini legate alla popolazione celto-ligure dei Marici, da cui deriva il nome dell’associazione MARES, alla fondazione del Complesso voluta da Papa Pio V nel 1566 che commissionò opere affidate a Giorgio Vasari e Ludovico degli Albani. Nei secoli, il complesso ha assunto molteplici funzioni: residenza per veterani, deposito militare, riformatorio, fino a ospitare nel 2004 il World Political Forum organizzato da Mikhail Gorbachev. Oggi, grazie all’Associazione Amici di Santa Croce, il sito è nuovamente aperto al pubblico e trova nuova vitalità attraverso collaborazioni come quella con MARES, che ne rinnova la vocazione comunitaria e culturale.

A novembre 2025 sarà pubblicato il catalogo della mostra, edito da Allemandi, con testi critici a cura di Berdin e Palenzona, un visual essay firmato da Lemonot insieme al fotografo Lorenzo Morandi, approfondimenti sugli artisti e un ricco apparato iconografico.

Il progetto MARES è realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo in qualità di Main Partner, con il patrocinio del Comune di Bosco Marengo e in collaborazione con l’Associazione Amici di Santa Croce.

“L’inaugurazione di Ruins segna il primo punto di arrivo e di partenza di questo progetto triennale che ha l’ambizioso intento di rivitalizzare il territorio alessandrino attraverso la creazione di un nuovo polo culturale”, dichiarano i fondatori di MARES. “La mostra è la nostra risposta a ciò che è rimasto intatto nei secoli, dunque le rovine, anche se non intese come fine, ma come punto di partenza per nuove narrazioni. Vogliamo che l’arte porti nuova vita e visibilità a un patrimonio straordinario, creando connessioni significative tra il mondo dell’arte e la comunità locale”.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 settembre 2025 presso il Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo (AL) fino al 5 ottobre 2025. Dopo la giornata inaugurale, le visite saranno esclusivamente su appuntamento.

Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi
Complesso Monumentale di Santa Croce, Bosco Marengo, 2024. Su concessione di Bosco Marengo. Foto di Lorenzo Morandi

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