Il 18 novembre 2025, l’opera America di Maurizio Cattelan è stata venduta all’asta serale The Now and Contemporary di Sotheby’s per 12.110.000 dollari, segnando la prima vendita pubblica di questo lavoro del 2016. Realizzato con poco più di 100 chilogrammi di oro massiccio 18 carati, il water ha acquisito notorietà internazionale per la sua capacità di coniugare opulenza materiale e banalità oggettuale.
Ad oggi l’opera sorprende per il contrasto tra l’oggetto quotidiano e il materiale prezioso, creando un effetto di surrealismo inquietante. La complessità tecnica della sua realizzazione evidenzia sia la maestria di Cattelan, sia la sua continua sperimentazione dei limiti dell’imitazione. La precisione formale dell’artista richiama inoltre confronti con la scultura di Constantin Brancusi, come Uccello nello spazio del 1928, e con lavori contemporanei come Bunny di Jeff Koons. In maniera analoga a Koons, che ha trasformato un coniglio gonfiabile in acciaio inox riflettente, Cattelan prende un oggetto di uso comune e lo ricopre di metallo prezioso, ridefinendo le possibilità espressive del ready-made. Per di più, America prosegue la tradizione iniziata da Marcel Duchamp con Fountain (1917), il celebre orinatoio firmato “R. Mutt” che sfidava le definizioni di arte, spogliando l’oggetto della sua funzione originale.
Cinquanta anni dopo, Cattelan reinterpreta questa storia: l’orinatoio in oro massiccio, a differenza del readymade di Duchamp collocato su un piedistallo, mantiene la propria funzione originaria. L’installazione al Guggenheim nel 2016 ha permesso ai visitatori di interagire direttamente con l’opera, offrendo un’esperienza inedita rispetto alla tradizionale distanza tra spettatore e oggetto museale. La curatrice Nancy Spector evidenziò come, in un museo in cui spesso viene vietato il contatto con le opere, fosse un’opportunità unica passare del tempo da soli con un lavoro di un artista contemporaneo di rilievo. Oltre 100.000 visitatori fecero la fila per accedere al bagno del quinto piano dove era collocato America, sorvegliato da una guardia di sicurezza. Lucius Elliott, responsabile delle vendite di arte contemporanea da Sotheby’s New York, ha sottolineato come il ritorno dell’artista al Guggenheim non fosse solo un ritorno simbolico, ma uno scacco matto concettuale: il valore materiale dell’opera, evidente, si accompagna alla funzione universale del bagno, tradizionalmente un luogo privato e quotidiano.
L’opera ha inoltre una storia movimentata. Nel settembre 2019, durante la sua esposizione al Blenheim Palace, non furono adottate misure di sicurezza adeguate. Collocata in un piccolo bagno vicino alla stanza natale di Winston Churchill, America fu rubata da cinque ladri nelle prime ore del 14 settembre, quando la lampada in oro 18 carati fu strappata dalle tubature. Il furto attirò attenzione globale. Nonostante alcune speculazioni iniziali, Cattelan non fu coinvolto nella rapina. Due dei responsabili furono condannati nel giugno 2025, ma l’opera non fu mai recuperata. La vendita da Sotheby’s conclude dunque un capitolo complesso nella storia di America, consolidando la sua fama e sottolineando l’interesse del mercato verso opere che sfidano le convenzioni artistiche e i concetti tradizionali di valore. La transazione dimostra inoltre la capacità di Cattelan di coniugare provocazione concettuale e appeal commerciale, confermando il ruolo centrale di America nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.
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