Lo Smithsonian Institute ha fatto capire al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di voler mantenere la propria indipendenza: è questo, in sintesi, il contenuto di quello che il segretario del più grande complesso museale statunitense, Lonnie G. Bunch, ha scritto in una lettera inviata a Trump, che non è stata resa pubblica dal museo (i contenuti sono stati diffusi dal New York Times). La risposta di Bunch alla Casa Bianca arriva tre settimane dopo che l’amministrazione ha manifestato l’intenzione di sottoporre a un serrato controllo tutti i contenuti del museo e dopo che sul sito della Casa Bianca è stato pubblicato un lungo articolo con più di venti artisti, opere, mostre e attività dello Smithsonian sgradite all’amministrazione Trump. Una china pericolosa, insomma, che lo Smithsonian adesso cerca di fermare.
A Ferragosto, Trump aveva fatto scrivere allo Smithsonian una lettera dando due mesi e mezzo di tempo al museo per consegnare tutti i materiali da revisionare, e poi un altro mese e mezzo per apportare le correzioni indicate dalla Casa Bianca. Stando a quanto riporta il New York Times, Bunch avrebbe però difeso l’indipendenza dell’istituto, promettendo però di condividere alcune informazioni con l’amministrazione Trump. Bunch, avrebbe detto che l’istituzione sta già conducendo una propria revisione dei contenuti per garantire che siano “imparziali e basati sui fatti”. Sarebbe stato lo Smithsonian a condurre questa revisione di sua iniziativa, secondo Bunch, senza pressioni da parte della Casa Bianca.
“Prendo molto seriamente la mia responsabilità di amministrare l’istituto per conto del popolo americano”, si legge negli stralci della lettera riportati dal quotidiano newyorkese. “La nostra indipendenza è fondamentale”, avrebbe poi aggiunto Bunch. E ancora: “La nostra revisione dei contenuti per garantire che la nostra programmazione sia imparziale e fattuale è in corso, ed è coerente con la nostra autorità sulla nostra programmazione e sui nostri contenuti”.
Non sappiamo però se Bunch abbia respinto con fermezza l’idea di Trump di voler apportare correzioni ai contenuti dello Smithsonian, né è dato sapere quali informazioni Bunch si sia offerto di condividere, e su quali contenuti il museo sta operando la revisione. Il rischio, per il museo, è che non allineandosi ai desiderata dell’amministrazione, lo Smithsonian possa perdere i finanziamenti federali, che rappresentano il 62% del suo bilancio. Al momento, da parte dello Smithsonian, non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali.
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