Un concorso per archeologi in Sicilia: la Regione Siciliana ha infatti approvato lo scorso 23 dicembre il bando di concorso pubblico, per esami, finalizzato all’assunzione a tempo pieno e indeterminato di dieci unità di personale non dirigenziale con inquadramento nell’Area dei Funzionari, ex categoria D, profilo professionale di Funzionario tecnico specialista in Beni culturali con competenze archeologiche, identificato dal Codice ARCH.
Il bando prevede dieci posti complessivi, con applicazione delle riserve di legge previste dalla normativa vigente. Una quota pari al trenta per cento dei posti è riservata ai volontari delle Forze armate in ferma breve o prefissata congedati senza demerito, ai volontari in servizio permanente e agli ufficiali di complemento o in ferma prefissata che abbiano completato senza demerito il periodo di servizio, secondo quanto stabilito dagli articoli 1014 e 678 del Codice dell’ordinamento militare. A questa si aggiunge una riserva del quindici per cento in favore degli operatori volontari che abbiano concluso senza demerito il servizio civile universale o nazionale. Le riserve complessive, come stabilito dal D.P.R. n. 487 del 1994, non possono superare la metà dei posti messi a concorso e vengono applicate in modo proporzionale. Le riserve di legge e i titoli di preferenza non incidono sull’ammissione alle prove, ma sono valutati esclusivamente nella fase di formazione della graduatoria finale di merito.
Sul piano dei titoli di studio, il bando richiede il possesso della Laurea magistrale in Archeologia (classe LM-2) o di un titolo equiparato secondo la normativa vigente, conseguita presso università o istituti equiparati della Repubblica italiana. A questo titolo deve necessariamente affiancarsi un ulteriore percorso di alta formazione, rappresentato da un diploma di specializzazione, un dottorato di ricerca o un master universitario di secondo livello in materie attinenti al profilo professionale di archeologo. I candidati in possesso di titoli di studio conseguiti all’estero sono ammessi con riserva e, in caso di vittoria del concorso, dovranno attivare la procedura di riconoscimento del titolo presso le autorità competenti entro quindici giorni dalla pubblicazione della graduatoria finale, pena la decadenza.
La procedura concorsuale è strutturata in un’unica prova selettiva scritta, svolta con strumenti informatici e piattaforme digitali. La prova è prevista per tutti i candidati che abbiano presentato una domanda di partecipazione valida e potrà svolgersi anche in sedi decentrate e in più sessioni non contestuali, nel rispetto dei principi di trasparenza e omogeneità. Per i candidati con gravi e documentate difficoltà di disgrafia o disortografia è prevista la possibilità di una prova sostitutiva, secondo quanto stabilito dalla normativa in materia. La commissione esaminatrice, appositamente nominata dal Dipartimento regionale della Funzione pubblica e del personale, è responsabile dell’intera procedura, dalla gestione della prova alla redazione della graduatoria finale di merito.
La prova scritta consiste in un test di sessanta domande a risposta multipla, da completare in settanta minuti, con un punteggio massimo attribuibile di trenta punti. Le domande sono finalizzate a verificare le competenze giuridiche e tecnico-specialistiche dei candidati nell’ambito del patrimonio culturale. Le materie oggetto della prova includono elementi di diritto pubblico e di diritto amministrativo, con particolare riferimento al lavoro pubblico, alle responsabilità dei dipendenti, al procedimento amministrativo, al codice di comportamento e alle sanzioni disciplinari, oltre al diritto del patrimonio culturale e al diritto dell’Unione europea. Ampio spazio è dedicato alle competenze specifiche in archeologia e beni archeologici, compresa l’archeologia subacquea e preventiva, nonché ai temi della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico anche ai fini della pubblica fruizione. La prova comprende inoltre la verifica della conoscenza della lingua inglese a livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento e delle competenze informatiche, richieste a livello di utente avanzato secondo il quadro europeo delle competenze digitali.
Il sistema di valutazione prevede l’assegnazione di 0,50 punti per ogni risposta esatta, nessun punteggio per le risposte non date e una penalizzazione di 0,15 punti per ogni risposta errata. La prova si considera superata con il raggiungimento di almeno ventuno trentesimi. Non è prevista la pubblicazione preventiva della banca dati dei quesiti. L’assenza alla prova nella data e nell’orario stabiliti comporta l’esclusione automatica dal concorso, salvo le misure dispensative previste per i candidati con disturbi specifici dell’apprendimento e le modalità asincrone riservate alle candidate in stato di gravidanza o allattamento.
La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso il Portale InPA, previa autenticazione con SPID, CIE, CNS o eIDAS. È richiesta la registrazione al portale e la compilazione del curriculum vitae, che assume valore di dichiarazione sostitutiva. I candidati devono essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata o di un domicilio digitale intestato. Il termine per la presentazione della domanda è fissato in quarantacinque giorni decorrenti dal giorno successivo alla pubblicazione del bando sul Portale InPA, termine perentorio oltre il quale non è consentito l’invio delle candidature. È previsto il pagamento di una quota di partecipazione pari a dieci euro, non rimborsabile, da versare entro la scadenza del termine di presentazione della domanda.
Al termine della prova scritta, la commissione esaminatrice procederà alla stesura della graduatoria finale di merito sulla base del punteggio conseguito, applicando le riserve e le preferenze previste dalla normativa, inclusi i criteri di parità di genere. La graduatoria sarà approvata dal Dipartimento regionale della Funzione pubblica e del personale e pubblicata sul sito istituzionale della Regione Siciliana, con apposita comunicazione sul Portale InPA. Contro la graduatoria è ammesso ricorso al Tribunale amministrativo regionale entro sessanta giorni o ricorso straordinario al Presidente della Regione entro centoventi giorni dalla pubblicazione.
L’assunzione dei vincitori avverrà nel rispetto dei vincoli finanziari e della normativa vigente in materia di reclutamento. I candidati vincitori saranno assunti con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e inquadrati nell’Area dei Funzionari secondo il contratto collettivo regionale di riferimento. La scelta della sede di assegnazione avverrà in base all’ordine di graduatoria, con priorità riconosciuta ai soggetti aventi diritto ai sensi della legge n. 104 del 1992. È previsto un periodo minimo di permanenza di cinque anni nella sede di prima assegnazione, salvo trasferimenti d’ufficio. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito della Regione Siciliana.
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