Dal 12 luglio al 24 novembre 2025, il Museo del Vetro di Murano apre le sue sale alla mostra Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie, a cura di Chiara Squarcina e Caterina Toso. L’esposizione si inserisce nel progetto del museo dedicato alle grandi famiglie dell’isola che hanno intrecciato arte, impresa e innovazione, seguendo le recenti tappe di approfondimento su NasonMoretti. Con oltre 250 opere in vetro, schizzi originali, bozzetti, fotografie e documenti provenienti dall’archivio familiare, la mostra propone una retrospettiva sulla produzione più rappresentativa del Novecento firmata Fratelli Toso, ricostruendo le trasformazioni tecniche e stilistiche che hanno scandito la storia dell’azienda muranese.
Fondata nel 1854, la Fratelli Toso è una delle realtà più longeve della tradizione vetraria veneziana. La sua nascita coincide con un momento storico delicato: dopo la crisi che aveva colpito Murano nei primi decenni dell’Ottocento, in seguito alla caduta della Serenissima e sotto la dominazione asburgica, l’attività della famiglia Toso rappresenta una delle prime riaperture di fornaci artistiche sull’isola. Fortemente radicata nel territorio, la famiglia, già attiva nel settore da generazioni, inaugura un percorso che inizialmente guarda al passato, replicando e reinterpretando gli stili rinascimentali e barocchi. L’approccio revivalistico, diffuso nell’arte di fine Ottocento, caratterizza la fase iniziale della produzione.
“Questa mostra si inserisce all’interno di un programma scientifico dedicato allo studio e alla valorizzazione delle principali dinastie muranesi del vetro”, dice Chiara Squarcina, Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici di Venezia e responsabile del Museo del Vetro di Murano. “Attraverso una lettura storico-critica dei patrimoni materiali e immateriali conservati, il museo intende restituire la complessità culturale e produttiva di realtà che hanno segnato profondamente l’identità di Murano. La Fratelli Toso è un caso emblematico: una manifattura che, nel corso di oltre un secolo e mezzo, ha saputo coniugare innovazione tecnica, progettualità formale e continuità familiare, contribuendo in modo significativo alla storia del vetro contemporaneo”.
“Questa mostra nasce da un percorso che affonda profondamente le sue radici nella storia della mia famiglia, e in particolare nell’archivio Fratelli Toso, custodito e tramandato di generazione in generazione”, sostiene Caterina Toso, co curatrice della mostra. “Oggi, curando questa mostra, riparto dal rigore della ricerca per trasformarlo in racconto visivo, affiancando a questa preziosa eredità nuove chiavi interpretative, approfondimenti e storie ancora inedite, in un dialogo continuo tra passato e presente”.
Il debutto pubblico della vetreria avviene nel 1864 in occasione della Prima Esposizione Vetraria Muranese, ospitata dallo stesso museo che oggi accoglie la mostra. In quella circostanza, la fornace presenta un imponente lampadario, premiato con l’unica medaglia d’oro dell’evento e un diploma d’onore. L’opera, oggi conservata nelle collezioni del museo, assume valore simbolico per l’intera esposizione: rappresenta la volontà di riaffermare l’eccellenza muranese attraverso una produzione di alto livello tecnico e formale.
Nel periodo precedente la Prima guerra mondiale, la produzione della Fratelli Toso si articola in due linee principali: da un lato i modelli in Stile Antico e Stile Moderno, dall’altro le serie Fenicio e Floreali. Parallelamente, emergono collaborazioni con figure di rilievo internazionale come Hans Stoltenberg Lerche, artista norvegese appassionato di arti applicate, influenzato dall’Art Nouveau nordico, che contribuisce a innestare nuove suggestioni nella tradizione muranese.
A partire dagli anni Venti, la vetreria adotta un linguaggio più essenziale, in sintonia con l’estetica déco. Le forme si fanno più leggere, i vetri diventano soffiati e i decori si raffinano. In questo contesto si inserisce la collaborazione con Guido Cadorin, cui seguirà quella con Vittorio Zecchin nel decennio successivo. Zecchin firma per la Fratelli Toso una serie di calici sottili, dagli steli allungati e dalle foglie stilizzate applicate ai lati, presentati alla XXI Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 1938. Due anni dopo, la fornace partecipa nuovamente alla Biennale con una selezione di oggetti in vetro soffiato dalle forme naturalistiche. Opere che colpiscono per la loro trasparenza e leggerezza, esito di una continua sperimentazione sull’equilibrio tra materia e forma.
A partire dal 1930 circa, la produzione si arricchisce di vetri dalle caratteristiche più materiche, come i pulegosi, gli incamiciati e le paste vitree. Allo stesso tempo, la ricerca sulla murrina si intensifica. La Fratelli Toso si allontana dalla tradizionale simmetria compositiva per esplorare soluzioni inedite, introducendo tipologie come i Mutras e i Marmorini. Le nuove murrine si distinguono per gli effetti plastici, per gli accostamenti irregolari di colori e per le stratificazioni cromatiche che amplificano l’impatto visivo.
Nel dopoguerra, con la direzione artistica di Ermanno Toso, la murrina viene reinterpretata secondo una sensibilità contemporanea. Le opere di questo periodo si caratterizzano per una forte carica espressiva, pur restando saldamente ancorate alla tradizione. Accanto a Ermanno, Pollio Perelda e Rosanna Toso segnano altre due tappe rilevanti della storia aziendale. Perelda introduce un linguaggio vicino alla pittura, mentre Rosanna Toso, unica donna ad aver ricoperto ruoli dirigenziali nella ditta, contribuisce a delineare uno stile elegante, capace di dialogare con il minimalismo degli anni Settanta. Dagli anni Sessanta, con l’ingresso di Giusto e Renato Toso, la produzione della vetreria si apre definitivamente al design. L’attenzione si concentra sull’arredo e sull’illuminazione, con un crescente utilizzo del vetro cristallo e monocromatico. Gli oggetti realizzati in questi anni assumono il valore di vere e proprie sculture di luce, sintesi tra funzione e sperimentazione formale.
Titolo mostra | Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie | Città | Murano | Sede | Museo del Vetro | Date | Dal 12/07/2025 al 24/11/2025 | Curatori | Chiara Squarcina, Caterina Toso | Temi | Venezia, vetro di Murano, Arte del Novecento |