Scultura in dialogo: Giò Pomodoro e Gigi Guadagnucci a confronto a Massa


Per i 110 anni dalla nascita di Gigi Guadagnucci e i 10 anni del suo Museo, a Massa si inaugura una mostra che lo mette a confronto con Gio’ Pomodoro, grazie a un progetto espositivo curato da Mirco Taddeucci e sostenuto dall’amministrazione comunale.

Nel 2025 ricorrono due anniversari per la città di Massa: i 110 anni dalla nascita dello scultore Gigi Guadagnucci (Massa, 1915 – 2013) e i 10 anni dell’apertura del Museo a lui dedicato, ospitato nella settecentesca Villa Rinchiostra di Massa. Per celebrare entrambi gli eventi, l’Amministrazione Comunale di Massa, in particolare l’Assessorato alla Cultura, ha promosso una mostra che mette in dialogo due protagonisti della scultura italiana del Novecento: Gigi Guadagnucci Gio’ Pomodoro.

Il progetto espositivo, intitolato Gigi Guadagnucci Gio’ Pomodoro | Conversazione sulla natura, sarà inaugurato il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, alle ore 18.00, presso il Museo Guadagnucci. Curata da MircoTaddeucci, in collaborazione con Bruto Pomodoro, figlio dell’artista e vicepresidente dell’Archivio Gio’ Pomodoro, presieduto da Rossella Farinotti, la mostra si avvale dei testi critici di Paolo Bolpagni, storico dell’arte e direttore della Fondazione Ragghianti. L’intento è quello di porre in relazione due percorsi artistici distinti per linguaggio, ma accomunati dall’attenzione per la materia e per le dinamiche della natura, tema centrale del confronto.

Gigi Guadagnucci. Foto: Enrico Amici
Gigi Guadagnucci. Foto: Enrico Amici
Gigi Guadagnucci, Germination. Foto: Enrico Amici
Gigi Guadagnucci, Germination. Foto: Enrico Amici
Allestimento Museo Guadagnucci. Foto: Enrico Amici
Allestimento Museo Guadagnucci. Foto: Enrico Amici

“Questa mostra rappresenta per la nostra città l’avvio di un percorso artistico ambizioso, volto alla valorizzazione dell’arte contemporanea e alla rigenerazione degli spazi urbani”, dichiara il Sindaco di Massa Francesco Persiani. “Massa accoglie con orgoglio una mostra di rilevanza nazionale, che non solo promuove il dialogo tra arte e paesaggio, ma pone l’accento anche sulla storicità di Villa Rinchiostra e del suo giardino storico, recentemente restaurato”.

“Ospitare le opere di Gio’ Pomodoro è un onore per tutta la città e per il Museo che porta il nome dell’artista a cui è dedicato: Gigi Guadagnucci”, aggiunge l’assessore alla Cultura Monica Bertoneri. “L’artista massese che ha sviluppato la sua arte ai piedi delle Alpi Apuane e l’ha esportata oltre confine collaborando con grandi artisti internazionali, è stato la fonte d’ispirazione del lungo percorso che ci ha portato alla realizzazione della mostra. Sono certa che questo sia solo l’inizio di un cammino artistico che vedrà protagonista la Città di Massa”.

“Le forme sensuali e floride dei soggetti vegetali di Guadagnucci restituiscono, oltre la rappresentazione, la volontà di indagare l’articolazione ed i rapporti delle forme naturali nello spazio con esiti ritmici che lo spingono all’astrazione”, dice il curatore della mostra Mirco Taddeucci. “La luce e gli equilibri sottili e lamellari dei marmi testimoniano l’aspirazione a sfuggire alla gravità, che raggiunge risultati di assoluta leggerezza nei ‘passaggi di meteora’. Le anticipazioni di Pomodoro, con il passaggio dall’iniziale organizzazione dei segni organico-vegetale alle ‘superfici in tensione’, individueranno il fenomeno fisico della natura nel suo continuo fluire. Nella lunga evoluzione della sua produzione, il periodo versiliese, attraverso la pietra, vedrà "il valore della tensione trasformarsi in torsione”. Qui la figura espressione di un sistema regolatore sarà il Sole”.

Gio’ Pomodoro, Sole caduto per Galileo Galilei (1997-2002)
Gio’ Pomodoro, Sole caduto per Galileo Galilei (1997-2002)
Gio’ Pomodoro, Sole deposto (1982)
Gio’ Pomodoro, Sole deposto (1982)

Il percorso espositivo comprende diciotto opere, di cui tredici sculture e cinque disegni. Le sculture appartengono in parte alla collezione permanente del Museo Guadagnucci, mentre altre provengono da collezioni pubbliche e private. I disegni di Pomodoro includono anche un’opera inedita. La distribuzione delle opere segue una logica dialogica. Al piano terra del Museo si trovano numerose sculture, poste accanto a quelle già presenti nella collezione del museo, mentre al primo piano sono concentrate la maggior parte delle opere di Gio’ Pomodoro. Accanto ad esse sono esposte tre creazioni di Guadagnucci: due provenienti dalla Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna e una dalla collezione privata della moglie dello scultore.

Tra i lavori di Guadagnucci, spiccano Liana, Rondine e Etoile, esempi paradigmatici della sua ricerca sulla forma scultorea. La sua scultura oscilla tra figurazione, stilizzazione e astrazione, mantenendo sempre una carica espressiva evidente. Guadagnucci raggiunge risultati di estrema leggerezza e trasparenza grazie a una tecnica di lavorazione del marmo che, pur nella sua complessità, restituisce l’illusione visiva di materiali evanescenti. Le superfici assumono l’aspetto di lamine impalpabili, strutturate in stratificazioni che evocano fasci di luce. Questa ricerca sulla materia, condotta con rigore e sensibilità, è uno degli aspetti più riconoscibili del suo lavoro. Le opere di Gio’ Pomodoro, d’altra parte, si concentrano sulla dinamica e sul movimento. La sua poetica non è rivolta alla rappresentazione della natura, ma alla comprensione delle leggi che ne regolano i processi interni. Il suo approccio mira a esprimere i meccanismi di crescita, espansione e contrazione attraverso strutture geometriche e andamenti ritmici. Molte delle sue sculture derivano da elementi cilindrici che, scomposti e articolati, suggeriscono la torsione come principio formale ed espressivo. Tra le opere presenti in mostra figurano Folla, Sole Caduto per Galileo Galilei e Tracce, esempi emblematici del suo modo di trattare lo spazio, il volume e l’equilibrio tra tensione e forma. Anche il giardino settecentesco che circonda il Museo, un’area caratterizzata da una geometria rigorosa e dalla presenza di numerose specie botaniche, viene integrato nel progetto. Qui sarà esposta una scultura di Gio’ Pomodoro, scelta per dialogare direttamente con l’ambiente vegetale circostante. Questa collocazione consente di rafforzare il tema della “natura” come elemento comune, pur affrontato con modalità differenti dai due artisti.

“Il dialogo tra Gigi Guadagnucci e Gio’ Pomodoro è un’azione che, prima o poi, storicamente e formalmente doveva essere affrontata”, continua. Rossella Farinotti “L’urgenza di porre in relazione due colleghi - i virtuosi del marmo - di due generazioni diverse, ma che, per territorialità e, appunto, similitudini nell’approccio poetico, analitico e di relazione con lo spazio nei confronti della scultura, era tangibile”.

“Una ‘conversazione, dunque”, sottolinea Paolo Bolpagni, non estrinseca, giacché il riflettere sulla natura è il cuore dell’arte di Gio’ Pomodoro e di Gigi Guadagnucci, che, nel secolo della scultura che ha dovuto (e voluto) ripensare sé stessa, offrirono soluzioni differenti ma paragonabili, e accomunate da alcuni fattori fondamentali. Ed è bello, per una mostra che s’inaugura nel giorno del solstizio d’estate, osservare che entrambi meditarono sul Sole”.

A rafforzare ulteriormente il legame tra scultura e paesaggio urbano, l’iniziativa prevede l’installazione dell’opera in bronzo Sole Deposto di Gio’ Pomodoro in Piazza Aranci, nei pressi dell’obelisco. La scelta del luogo non è casuale: l’obelisco, infatti, funge anche da meridiana, segnalando il solstizio d’estate, data di apertura della mostra. In questo modo l’intervento espositivo esce dalle sale museali e si apre alla città, creando un ponte visivo e concettuale tra la Villa e il cuore di Massa. Guadagnucci e Pomodoro, sebbene mossi da istanze distinte, uno orientato verso la rarefazione del marmo, l’altro verso la tensione dinamica della materia, offrono punti di contatto che emergono chiaramente nel dialogo allestitivo. L’apertura della mostra nel giorno del solstizio, con l’opera Sole Deposto a segnare simbolicamente il tempo astronomico e quello della memoria artistica, suggerisce un legame ulteriore tra arte, scienza e ciclicità naturale. Un’intenzione coerente con lo spirito che ha animato tanto l’opera di Gio’ Pomodoro quanto quella di Gigi Guadagnucci.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGigi Guadagnucci Gio' Pomodoro | Conversazione sulla natura
CittàMassa
SedeVilla Rinchiostra
DateDal 21/06/2025 al 21/08/2025
ArtistiGigi Guadagnucci, Gio' Pomodoro
CuratoriMirco Taddeucci
TemiArte contemporanea, Scultura

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