Jack Vettriano in mostra alla Permanente di Milano: retrospettiva per l’artista scozzese


Dal 20 novembre 2025 al 25 gennaio 2026, il Museo della Permanente di Milano ospita una grande mostra dedicata a Jack Vettriano, scomparso di recente. Oltre ottanta opere ripercorrono la carriera dell’artista scozzese, tra atmosfere noir, suggestioni cinematografiche e una sensualità malinconica.

Dal 20 novembre 2025 al 25 gennaio 2026, il Museo della Permanente di Milano ospita una retrospettiva dedicata a Jack Vettriano (1951–2025), artista scozzese scomparso di recente e tra i più amati dal pubblico internazionale. La mostra, curata da Francesca Bogliolo e organizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci di Pallavicini s.r.l., in collaborazione con Jack Vettriano Publishing e con il coordinamento di Beside Arts, riunisce oltre ottanta opere che attraversano l’intera parabola creativa dell’artista, restituendo al visitatore il fascino cinematografico e la dimensione malinconica della sua pittura.

Il percorso espositivo comprende otto oli su tela, una selezione di lavori su carta museale a tiratura unica, il ciclo di fotografie realizzate da Francesco Guidicini nello studio dell’artista e un video in cui Vettriano ripercorre la propria formazione e riflette sull’evoluzione del suo linguaggio pittorico. Guidicini, ritrattista ufficiale del Sunday Times e autore di scatti oggi conservati alla National Portrait Gallery di Londra, documenta con sensibilità il dialogo tra l’artista e il suo spazio creativo.

Jack Vettriano, The Singing Butler (1992; opera su carta museale, 30 x 39 cm)
Jack Vettriano, The Singing Butler (1992; opera su carta museale, 30 x 39 cm)
Jack Vettriano, A Marvellous night for a moondance (1990; olio su tela, 74,5 x 58 cm)
Jack Vettriano, A Marvellous night for a moondance (1990; olio su tela, 74,5 x 58 cm)

La vicenda di Jack Vettriano, nato Jack Hoggan nella contea scozzese di Fife, ha spesso assunto i contorni di un racconto simbolico. Figlio di una famiglia legata all’industria carbonifera, inizia a lavorare fin da bambino per contribuire alle finanze domestiche. A sedici anni abbandona la scuola per impiegarsi come apprendista tecnico minerario, e solo più tardi, a ventun anni, scopre la pittura grazie a un semplice dono: un set di pennelli e acquerelli ricevuto per il compleanno. Da autodidatta, comincia a studiare gli antichi maestri e i pittori impressionisti, affinando progressivamente una sensibilità figurativa capace di combinare realismo e introspezione. Il debutto ufficiale avviene nel 1988 alla Royal Scottish Academy di Edimburgo. È l’inizio di un percorso artistico sorprendente: nel primo giorno di esposizione, entrambi i suoi dipinti vengono venduti. Trasferitosi nella capitale scozzese, Hoggan adotta il nome d’arte Vettriano, ispirandosi al cognome della madre, figlia di un emigrante italiano originario della provincia di Frosinone.

La critica ufficiale, per lungo tempo, ha guardato con sospetto alla sua pittura, accusandolo di indulgere a un’estetica considerata popolare e di replicare formule visive troppo accessibili. Tuttavia, proprio questa immediatezza ha reso Vettriano uno degli artisti più apprezzati dal pubblico, capace di costruire universi visivi intrisi di tensione emotiva e sensualità trattenuta. Le sue scene, spesso ambientate in hotel, sale da ballo o interni eleganti, raccontano relazioni ambigue, incontri carichi di desiderio, momenti sospesi tra passione e distanza. Il suo quadro più celebre, The Singing Butler (Il maggiordomo che canta), è divenuto un’icona contemporanea: nel 2004 l’opera è stata battuta all’asta da Sotheby’s per quasi 750.000 sterline, cifra che confermò il successo popolare dell’artista. L’immagine, che raffigura una coppia che danza sulla spiaggia sotto una pioggia battente, protetta da una cameriera e da un maggiordomo con l’ombrello, restituisce la cifra poetica di Vettriano: un romanticismo crepuscolare, intriso di nostalgia e di eleganza retrò.

Jack Vettriano, Café Days, (1995; opera su carta museale, 80 x 60 cm)
Jack Vettriano, Café Days (1995; opera su carta museale, 80 x 60 cm)
Jack Vettriano, The Last Great Romantic (2010; opera su carta museale, 30,5 x 20,5 cm)
Jack Vettriano, The Last Great Romantic (2010; opera su carta museale, 30,5 x 20,5 cm)
Jack Vettriano, Nigh-Time Rituals (2012; opera su carta museale, 38 x 31 cm)
Jack Vettriano, Nigh-Time Rituals (2012; opera su carta museale, 38 x 31 cm)

Nel medesimo anno, la regina Elisabetta II lo ha insignito dell’onorificenza OBE (Ordine dell’Impero Britannico) per i servizi resi alle arti visive, riconoscendo il valore di un percorso che, pur fuori dagli schemi dell’accademia, ha contribuito in modo significativo alla cultura visiva britannica. Vettriano è scomparso nel 2025 a Nizza, lasciando un corpus di opere che ha saputo coniugare introspezione, sensualità e senso del racconto. La mostra milanese, accompagnata da un catalogo edito da Pallavicini s.r.l. (29 euro), offre al pubblico italiano l’occasione di ripercorrere la vicenda di un artista che, pur restando ai margini delle istituzioni critiche, ha saputo costruire un immaginario riconoscibile e profondamente umano, sospeso tra sogno e disincanto.

Note sull’artista

Nato nel 1951 a Fife, Vettriano ha sviluppato un linguaggio figurativo fortemente influenzato dalla pittura americana di Edward Hopper e dalle atmosfere del cinema classico. Le sue composizioni, spesso dominate da una luce artificiale e da tonalità calde e contrastate, evocano suggestioni narrative e lasciano intuire un racconto che prosegue oltre la scena rappresentata. Il legame con la cultura popolare, con le affiche pubblicitarie e con l’immaginario del noir anni Cinquanta, emerge in molte opere dove i protagonisti sembrano personaggi di un film mai girato, colti in un momento di silenziosa tensione.

Nel 1992 presenta la sua prima personale alla Edinburgh Gallery, Tales of Love and Other Stories, e due anni più tardi inizia la collaborazione con la Portland Gallery, che durerà fino al 2007. In quel periodo espone a Londra, Hong Kong e New York, trovando estimatori tra personalità come Jack Nicholson, sir Alex Ferguson e sir Tim Rice. Nel 1998 si trasferisce a Londra e realizza esposizioni come Between Darkness and Dawn, Lovers and Other Strangers e Affairs of the Heart, che consolidano la sua fama internazionale.

Il 2004 segna il momento culminante della carriera di Vettriano: oltre al successo di The Singing Butler e all’onorificenza dell’OBE, la rete britannica Southbank gli dedica il documentario Jack Vettriano: The People’s Painter, che ne analizza il percorso e la ricezione da parte del pubblico. Negli anni successivi continua a lavorare intensamente: nel 2008 dipinge i ritratti di sir Jackie Stewart e Zara Phillips, nel 2009 fonda la casa editrice Heartbreak e apre la galleria omonima, punto di riferimento per la sua produzione.

Nel 2013 il Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow gli dedica una grande retrospettiva, Jack Vettriano: A Retrospective, che registra oltre 123.000 visitatori, superando il record di presenze detenuto da una mostra di Van Gogh nel 1948. Nel 2017 è tra i tre artisti selezionati per ritrarre il comico scozzese Billy Connolly, e nello stesso anno la BBC trasmette un documentario che ripercorre la sua carriera. Nel 2022 le Kirkcaldy Galleries organizzano Jack Vettriano: The Early Years Exhibition, dedicata ai suoi esordi sotto il nome di Jack Hoggan.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraJack Vettriano
CittàMilano
SedeMuseo della Permanente
DateDal 20/11/2025 al 25/01/2026
ArtistiJack Vettriano
CuratoriFrancesca Bogliolo
TemiArte contemporanea, Pittura

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