Torino, ai Musei Reali una mostra sul tennis nell'antichità in occasione delle ATP Finals


In occasione delle Nitto ATP Finals 2025, i Musei Reali di Torino e l’Archivio di Stato presentano una mostra che indaga la nascita del tennis nelle corti europee attraverso tre opere che rivelano come la pallacorda fosse parte della vita e dell’educazione dei principi sabaudi.

Dall’8 al 18 novembre 2025, i Musei Reali di Torino, in collaborazione con l’Archivio di Stato, presentano alla Galleria Sabauda la mostra dossier Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte, un’iniziativa che si inserisce nel programma delle Nitto ATP Finals 2025. L’esposizione indaga da un punto di vista storico, artistico e culturale le radici di uno degli sport più diffusi al mondo, mostrando come l’antenato del tennis moderno fosse un elemento centrale della vita di corte e un passatempo molto amato anche dai duchi di Savoia. La mostra, piccola ma densa di significati, riunisce tre opere che illustrano la diffusione del jeu de paume o pallacorda, gioco che nei secoli del Rinascimento conquistò le corti europee. Definito “gioco dei re e re dei giochi”, il tennis conobbe grande fortuna in Francia e nelle principali corti italiane, da Firenze a Milano, da Ferrara a Mantova. Già nel 1555 il filosofo Antonio Scaino ne codificava le regole nel Trattato del giuoco della palla, con espliciti riferimenti alla racchetta, segnando un momento fondamentale nella storia di questa disciplina.

Il percorso espositivo dei Musei Reali ricostruisce come il tennis fosse parte integrante dell’educazione e dei divertimenti dei giovani principi sabaudi. Una delle testimonianze più importanti proviene da un manoscritto dell’Archivio di Stato di Torino, contenente i ritratti dei conti e dei duchi di Savoia, accompagnati da note poetiche dello storiografo Filiberto Pingone (1525–1582). In una delle pagine esposte compare il piccolo Carlo Giovanni Amedeo (1488–1496): il principe, ritratto a sei anni mentre stringe un uccellino legato con un filo, è affiancato da una racchetta e da una pallina, chiaro riferimento ai giochi infantili e al ruolo del divertimento nella formazione dei giovani nobili. Nella pagina accanto, da un baule su ruote, una sorta di antenata cesta dei giochi, emergono una fionda, una trottola, un tamburello, una girandola e altri oggetti destinati allo svago dei rampolli di corte.

Jan Brueghel il Giovane, La vanità della vita umana (1631; olio su tavola, 64 x 106 cm; Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda)
Jan Brueghel il Giovane, La vanità della vita umana (1631; olio su tavola, 64 x 106 cm; Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda)

A questo stesso tema si collega il doppio ritratto custodito nella Galleria Sabauda, in cui i due figli maggiori di Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia sono rappresentati insieme ai loro giochi preferiti. Il piccolo Carlo Emanuele, futuro duca, tiene tra le dita un uccellino legato da un sottile cordino, mentre il fratello maggiore, Francesco Giacinto, di quattro anni, rivolge lo sguardo verso l’osservatore impugnando una palla e una racchetta. L’immagine restituisce la quotidianità dei passatempi infantili nella Torino seicentesca, ma anche l’importanza attribuita all’educazione fisica e al gioco come strumenti di crescita armoniosa.

Accanto al ritratto è esposto un dipinto di soggetto allegorico attribuito al pittore fiammingo Jan Brueghel il Giovane, proveniente anch’esso dalla Galleria Sabauda. L’opera, caratterizzata da un fitto accumulo di oggetti che alludono ai piaceri e alle passioni umane, dalla musica alla scienza, dall’arte alla guerra, include due racchette e tre palline collocate al centro della composizione. Questi elementi, inseriti in un complesso repertorio di simboli, contribuiscono a evocare la vanità delle ricchezze terrene e la fragilità dei divertimenti mondani, secondo una lettura morale tipica della pittura nordica del Seicento.

Pittore attivo alla corte sabauda, Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II (1636-1637; olio su tela, 72 x 96 cm; Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda, inv. 545)
Pittore attivo alla corte sabauda, Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II (1636-1637; olio su tela, 72 x 96 cm; Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda, inv. 545)
Filiberto Pingone, Imagines ducum Sabaudiae (1572; manoscritto cartaceo, 42,5 x 31 cm; Torino, Archivio di Stato)
Filiberto Pingone, Imagines ducum Sabaudiae (1572; manoscritto cartaceo, 42,5 x 31 cm; Torino, Archivio di Stato)

L’esposizione è accompagnata da un incontro pubblico dal titolo Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte, che si terrà lunedì 10 novembre 2025, dalle 15 alle 16, presso Casa Tennis in Piazza Castello a Torino. L’appuntamento, inserito nel programma Live tennis, Love Torino & Piemonte, vedrà la partecipazione di Paola D’Agostino, direttrice dei Musei Reali, Annamaria Bava, responsabile delle Collezioni d’arte e di archeologia, Stefano Benedetto, direttore dell’Archivio di Stato di Torino, e Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica e docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa. L’incontro offrirà un approfondimento sulle origini del tennis, nato come elegante passatempo nelle corti europee e progressivamente evoluto in disciplina sportiva internazionale.

Nel calendario di Live tennis, Love Torino & Piemonte rientra anche un secondo appuntamento, in programma venerdì 14 novembre 2025 alle 17.30, sempre a Casa Tennis. L’incontro, intitolato Il “divino” Guido Reni nelle collezioni sabaude e sugli altari del Piemonte, sarà dedicato alla figura del grande maestro bolognese, di cui ricorrono i 450 anni dalla nascita. Le curatrici Annamaria Bava e Sofia Villano illustreranno la modernità del pittore e il suo rapporto con la corte sabauda, in relazione alla grande mostra attualmente in corso ai Musei Reali (Galleria Sabauda, secondo piano), visitabile fino al 18 gennaio 2026. L’esposizione riunisce oltre venti opere tra dipinti, disegni e incisioni, tra cui la pala dell’Assunzione della Vergine, recentemente riscoperta e restaurata, e tele provenienti da collezioni piemontesi e dal Musée des Augustins di Tolosa.

La visita alle due mostre dossier è compresa nel biglietto d’ingresso ai Musei Reali di Torino. In occasione delle Nitto ATP Finals, i possessori del biglietto delle partite potranno accedere ai Musei Reali con tariffa ridotta a 10 euro, a fronte dell’acquisto di un biglietto intero per l’accompagnatore, secondo la formula 1 intero + 1 ridotto.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraAlle origini del tennis: racchette e giochi di corte
CittàTorino
SedeGalleria Sabauda
DateDal 08/11/2025 al 18/11/2025
ArtistiArtisti vari
TemiArte antica, Tennis, Musei Reali di Torino

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