Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza compie un nuovo passo verso l’innovazione digitale con la conclusione di due importanti fasi del progetto MIC 4.0 – Dalla digitalizzazione alla fruizione. Un ponte tra il patrimonio storico e le frontiere digitali dell’arte della ceramica, finanziato nell’ambito del Programma Regionale FESR 2021-2027. L’obiettivo del progetto è ampliare l’accessibilità e la partecipazione del pubblico, coniugando la valorizzazione del patrimonio artistico con strumenti tecnologici capaci di rendere la visita più dinamica e coinvolgente. Tra i risultati raggiunti figura la nuova App MIC Faenza, disponibile gratuitamente su Google Play e App Store. Sviluppata da Mango Mobile, l’applicazione consente di esplorare le collezioni del museo attraverso percorsi guidati, audio e testi redatti in tono colloquiale, concepiti per accompagnare il visitatore in un’esperienza personalizzata. I contenuti, disponibili in italiano e in inglese, sono stati pensati per diverse tipologie di pubblico, adulti e bambini, con particolare attenzione alle esigenze di accessibilità.
L’App offre la possibilità di approfondire le opere esposte grazie a schede dedicate, video con contenuti speciali e aggiornamenti costanti sul calendario delle attività e degli eventi del museo. Una sezione interattiva consente inoltre di orientarsi tra i percorsi tematici, rendendo la fruizione più intuitiva e partecipata. Per incoraggiare la scoperta dell’App e favorire un ritorno dei visitatori, il MIC Faenza ha avviato la promozione Scarica, esplora e ritorna. Chi scarica l’app e visita il museo riceve un biglietto omaggio, valido per un secondo ingresso entro un anno, con l’invito a dedicare più tempo alla vasta collezione permanente del MIC, considerata una delle più ricche e complete al mondo nel campo della ceramica artistica.
Accanto all’App, un altro tassello importante del progetto MIC 4.0 è rappresentato dal videogioco Fragments – Frammenti dal Futuro, sviluppato dallo studio Indici Opponibili. Il gioco, accessibile direttamente dall’applicazione o dal sito ufficiale www.micfaenza.org, si rivolge a un pubblico under 30 e in particolare alla fascia d’età compresa tra i 14 e i 19 anni, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni al patrimonio museale attraverso il linguaggio del gaming. Fragments – Frammenti dal Futuro è un puzzle game che trasforma la scoperta delle opere del MIC in un’avventura narrativa ambientata in un futuro distopico. La trama si sviluppa in un mondo devastato da una nuova era glaciale, dove l’umanità sopravvive tra le rovine di un passato perduto. Il giocatore, esplorando una Faenza virtuale e desolata, è chiamato a recuperare i manufatti sepolti sotto la neve per ricostruire la memoria degli antichi abitanti del pianeta.
Ogni livello del gioco prevede enigmi e rompicapo da risolvere per ritrovare i frammenti delle opere d’arte. Ricomponendo gli oggetti, i giocatori sbloccano card collezionabili che raccontano la storia e le curiosità delle ceramiche del museo, creando un legame diretto tra l’esperienza ludica e la conoscenza del patrimonio artistico. L’interazione con i contenuti digitali diventa così un mezzo per stimolare la curiosità e la partecipazione dei più giovani, che possono approfondire in modo informale la storia e le tecniche della ceramica. Un ulteriore elemento di connessione tra il mondo virtuale e quello reale è rappresentato dal biglietto omaggio che i giocatori ricevono al termine del gioco. Il titolo d’ingresso gratuito al MIC consente di accedere anche a un livello segreto, disponibile solo visitando fisicamente il museo. L’esperienza digitale si estende quindi alla dimensione concreta della visita, invitando il pubblico a un ritorno al contatto diretto con le opere.
Il progetto MIC 4.0 – Dalla digitalizzazione alla fruizione rientra nelle iniziative sostenute dal Programma Regionale FESR 2021-2027, che punta a favorire l’integrazione delle tecnologie digitali nei contesti culturali e museali dell’Emilia-Romagna. L’intento è ampliare la partecipazione, migliorare l’accessibilità e rendere l’esperienza di visita più interattiva e inclusiva, soprattutto per le nuove generazioni.
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