Unire cultura e salute per migliorare il benessere dei bambini e delle loro famiglie. È questo il cuore di Una relazione che cura, il progetto che nasce dal protocollo d’intesa firmato tra il Ministero della Cultura, attraverso la Direzione regionale Musei Nazionali della Liguria e i Musei Nazionali di Genova, e l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, eccellenza italiana nella pediatria e nella ricerca medica.
L’accordo, di durata triennale, è stato presentato venerdì nella Sala da Ballo di Palazzo Reale a Genova, alla presenza dei rappresentanti delle due istituzioni. Al centro dell’iniziativa c’è un’idea semplice e potente: offrire a bambini, ragazzi e famiglie che trascorrono un periodo di degenza o cura al Gaslini la possibilità di vivere momenti di svago e conoscenza attraverso i luoghi della cultura ligure.
Il progetto, ideato e promosso dal Servizio Accoglienza, Inclusività e Accessibilità dei Musei Nazionali di Genova, prevede un Pass gratuito per l’ingresso ai musei e ai siti culturali della Liguria. Il pass, già riconosciuto ai minori, viene ora esteso anche ai loro familiari, con l’obiettivo di offrire esperienze condivise di leggerezza e scoperta.
Per usufruire dell’iniziativa, le famiglie possono rivolgersi allo sportello ospitalità dell’Istituto Gaslini, situato presso l’ufficio CABEF (padiglione 13, ingresso lato mare, piano terra). Gli operatori dell’ospedale provvederanno alla compilazione e al rilascio del coupon nominativo, che consentirà l’accesso gratuito ai tredici musei liguri coinvolti nel progetto.
La collaborazione tra le due istituzioni è frutto di una visione comune: considerare la cultura come una componente essenziale del benessere. Come ha spiegato Alessandra Guerrini, direttrice dei Musei Nazionali di Genova e della Liguria: “Presentiamo oggi un accordo che per noi è molto importante, perché riguarda attività che ci stanno particolarmente a cuore. Il patrimonio culturale appartiene a tutti, e va reso accessibile a tutti perché chiunque possa trarne beneficio. Siamo felici di avviare questo lavoro insieme all’Istituto Gaslini: ci consentirà di coinvolgere bambini, ragazzi e famiglie, offrendo momenti che speriamo possano alleggerire il periodo di degenza e stimolare la curiosità e la conoscenza dei nostri Musei”.
Un pensiero condiviso anche da Renato Botti, direttore generale dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini: “Questo protocollo rappresenta un passo importante nel nostro impegno per il benessere dei bambini e delle loro famiglie. La collaborazione con i Musei Nazionali di Genova e della Liguria nasce dalla consapevolezza che anche la cultura può offrire momenti di serenità e scoperta, capaci di arricchire l’esperienza di chi trascorre un periodo al Gaslini. Un’iniziativa che unisce due mondi – salute e cultura – in una visione comune di attenzione alla persona”.
L’accordo, che coinvolge musei e siti distribuiti lungo tutto il territorio ligure, da Ventimiglia a Luni, mira a promuovere una cultura accessibile, empatica e inclusiva, che sappia contribuire concretamente al benessere delle persone. L’esperienza della visita diventa così parte di un percorso terapeutico più ampio, nel quale la bellezza e la conoscenza si affiancano alla cura medica, trasformandosi in strumenti di sollievo e crescita personale.
I luoghi che aderiscono all’iniziativa sono il Museo di Palazzo Reale e Palazzo Spinola – Galleria Nazionale della Liguria, il Museo Preistorico Nazionale dei Balzi Rossi e l’Area archeologica di Nervia a Ventimiglia, il Forte Santa Tecla di Sanremo, il Forte San Giovanni di Finale Ligure, il Museo dell’Arte Vetraria di Altare, il Museo Archeologico Nazionale di Chiavari, la Villa romana del Varignano a Portovenere, il Castello di San Terenzo, la Fortezza Firmafede e la Fortezza di Sarzanello a Sarzana, e il Museo Archeologico Nazionale di Luni. Tredici tappe per un viaggio ideale nella storia e nell’arte della Liguria, pensato per accogliere chi vive momenti di fragilità e restituire, attraverso la cultura, un senso di normalità e speranza.
L’accordo non si limita all’ingresso gratuito: prevede anche visite guidate dedicate, organizzate e gestite dal personale del Ministero della Cultura, e la partecipazione dei piccoli pazienti e dei loro familiari a eventi, concerti e spettacoli organizzati nei musei e nelle aree archeologiche. L’obiettivo è costruire esperienze personalizzate, capaci di adattarsi alle diverse esigenze e ai tempi delle famiglie ospiti del Gaslini.
Un ulteriore aspetto innovativo del progetto è la possibilità di accedere al patrimonio culturale a distanza, grazie alla condivisione di materiali audiovisivi e video ad alta definizione realizzati dai musei. Questi contenuti potranno essere proiettati direttamente all’interno dell’ospedale pediatrico, aprendo una vera e propria finestra culturale tra i musei e il Gaslini. Si tratta di un modo per portare l’arte e la bellezza anche a chi, per ragioni di salute, non può spostarsi, mantenendo comunque viva la relazione con il territorio.
In questa prospettiva, Una relazione che cura rappresenta un primo passo verso la costruzione di una rete permanente tra cultura e sanità, fondata sul dialogo, sull’inclusione e sulla solidarietà. Il progetto intende infatti svilupparsi e arricchirsi nel tempo, dando vita a nuove iniziative di scambio, laboratori e attività partecipative che coinvolgeranno le comunità locali e il personale museale.
La scelta di partire da Genova e dalla Liguria non è casuale: la regione, con il suo patrimonio diffuso, offre una varietà di luoghi capaci di raccontare storie diverse e complementari. Dalle fortezze costiere ai palazzi barocchi, dai siti archeologici alle raccolte d’arte, i musei liguri si aprono così a un pubblico nuovo, accogliendo la sfida dell’accessibilità culturale come parte integrante della propria missione.
Con questa iniziativa, il Ministero della Cultura e l’Istituto Gaslini propongono un modello di collaborazione che va oltre la semplice convenzione istituzionale: un dialogo tra cura e cultura, tra conoscenza e umanità, che riconosce nei luoghi dell’arte un valore terapeutico. La cultura, in questo contesto, non è solo patrimonio da conservare, ma strumento per generare benessere e costruire relazioni. Una forma di attenzione alla persona che restituisce ai musei la loro funzione più autentica: quella di essere spazi di comunità, di incontro e di cura condivisa.
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