Grazie alla donazione della Fondazione Ny Carlsberg e della Fondazione Aage e Johanne Louis-Hansen, la Nivaagaards Malerisamling (Collezione di Pittura Nivaagaard) di Copenaghen ha arricchito il proprio patrimonio con un’opera di Artemisia Gentileschi con soggetto Susanna e i vecchioni (1644-1648). Si tratta della più significativa acquisizione dal 1908, anno in cui Johannes Hage donò la sua collezione al museo.
La Nivaagaards Malerisamling è il primo museo in Danimarca ad acquisire un’opera di grandi dimensioni di Artemisia Gentileschi. Realizzato tra il 1644 e il 1648, il dipinto raffigura l’episodio biblico di Susanna e i vecchioni in una versione appartenente alla fase tarda della pittrice. Questo tema ricorre più volte nella sua produzione: fu infatti protagonista sia della sua prima opera nota, realizzata a soli 17 anni, sia dell’ultima composizione conosciuta prima della morte.
Questa particolare versione di Susanna e i vecchioni si distingue da altre rappresentazioni celebri dello stesso soggetto. In molte di esse, Susanna appare di spalle o in una posa teatrale; qui, invece, la giovane seminuda, che occupa il centro della scena, si copre con un panneggio un seno mentre volge il suo sguardo verso uno dei vecchioni dietro di lei, rivelando tutta la tensione psicologica della scena. Le figure a grandezza naturale (il dipinto misura due metri in altezza) accentuano il coinvolgimento emotivo dell’osservatore.
Il dipinto Susanna e i vecchioni (1644-48) di Artemisia Gentileschi è ora esposto nel nuovo allestimento del museo, a testimonianza di un’acquisizione resa possibile grazie alla generosità della Fondazione Ny Carlsberg e della Fondazione Aage e Johanne Louis-Hansen.
La Collezione Nivaagaard possiede già un dipinto di Sofonisba Anguissola e, dal 2022, anche un’opera attribuita alla sorella Europa Anguissola. Inoltre, nel 2025 il museo ha acquisito due nature morte floreali della pittrice fiamminga Catharina Ykens II, databili intorno al 1688. L’arrivo del dipinto di Artemisia non solo arricchisce la sezione dedicata all’arte italiana del XVII secolo, ma crea un importante legame tra le opere manieriste e quelle barocche, consentendo di illustrare la transizione stilistica vissuta dall’Italia tra Cinquecento e Seicento.
Fino al 2022 infatti Sofonisba Anguissola è stata l’unica artista donna presente nella collezione del museo dedicata al Rinascimento italiano, al Barocco olandese e al XIX secolo danese. L’acquisizione dell’opera di Artemisia Gentileschi costituisce per il museo la migliore aggiunta possibile alla sua collezione.
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