Si è concluso a Roma il restauro dell’altana di Palazzo Altemps, il più antico esempio conosciuto di torre belvedere di questo tipo, concepita non solo come punto panoramico ma anche come segno distintivo, in grado di comunicare all’esterno lo sfarzo degli ambienti interni. Progettata da Martino Longhi il Vecchio e successivamente completata dal figlio Onorio, l’altana si distingue per la presenza, sulla sua sommità, dello stemma araldico di Roberto Altemps, figlio del cardinale che commissionò l’opera. L’emblema raffigura lo stambecco rampante degli Altemps che si protende verso la rosa degli Orsini, simbolo del legame matrimoniale tra Roberto Altemps e Cornelia Orsini.
Ora, grazie al recente restauro, la volta dell’altana torna a incantare con la sua pittura: un cielo limpido, tinto di un azzurro intenso che sfuma tra il blu oltremare e il verde smeraldo, animato da soffici nuvole e uccelli in volo. Un affresco realizzato tra la prima metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, come è emerso dalle indagini condotte nel corso dell’intervento. Fu allora, nell’ambito di un ampio rifacimento del Palazzo che coinvolse anche l’altana, che fu ricoperta la decorazione originaria tardo cinquecentesca: un semplice fondo rosato bordato di verde, parzialmente visibile su un tratto della parete occidentale.
Il recente restauro ha interessato anche gli intonaci e gli stucchi della facciata esterna e ha previsto l’installazione di un innovativo sistema di illuminazione, pensato per rendere visibile la volta anche dal basso, valorizzando l’effetto scenico del cielo dipinto.
Il restauro è stato reso possibile grazie al progetto “URBS. Dalla città alla campagna romana”, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) connessi al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Sarà possibile accedere all’altana esclusivamente il secondo e il terzo fine settimana di ogni mese, con visite guidate a cura del personale del Museo Nazionale Romano: il sabato alle ore 11 e la domenica alle 17, all’interno del ciclo di visite guidate “Visitare”.