Riapre la Sala della Chimera al Museo Archeologico di Firenze con un nuovo allestimento


Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze restituisce al pubblico la Sala della Chimera dopo un intervento che rinnova completamente spazio, apparato grafico e percorso di visita, ponendo la celebre scultura etrusca al centro di un allestimento immersivo e monumentale.

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze restituisce al pubblico la Sala della Chimera, rinnovata con un progetto espositivo che punta su un’esperienza coinvolgente e su una visione ravvicinata dell’opera considerata il simbolo dell’arte etrusca. La scultura (qui un approfondimento), iscritta con il numero 1 nell’inventario del Museo, è legata in modo inscindibile alla storia del collezionismo mediceo: fu ritrovata ad Arezzo il 15 novembre 1553 e divenne immediatamente parte dei possedimenti di Cosimo I de’ Medici, entrando tra i nuclei più rappresentativi della collezione medicea. Il nuovo allestimento, ideato dallo studio fiorentino Guicciardini & Magni in collaborazione con l’Ufficio tecnico del Museo e con le curatrici Barbara Arbeid e Claudia Noferi, introduce un impianto scenico che avvolge la Chimera d’Arezzo in una dimensione quasi teatrale. L’intervento è stato presentato durante l’inaugurazione alla presenza del Direttore generale Musei, Massimo Osanna, del direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, DanieleFederico Maras, del responsabile dell’Ufficio tecnico Luca Gullì, del progettista Marco Magni e delle curatrici del Museo.

“La Chimera”, commenta il Direttore generale Musei Massimo Osanna, “è uno dei simboli più riconoscibili dell’arte etrusca e del patrimonio culturale del nostro Paese. Restituirle uno spazio pensato per accoglierla e raccontarla con nuovi linguaggi significa mettere al centro la qualità dell’esperienza museale, l’accessibilità dei contenuti e l’attenzione verso i pubblici. Questo intervento rappresenta un passo importante nel percorso di rinnovamento del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che in questi mesi sta avviando una revisione complessiva dei propri spazi espositivi, nell’ambito del più ampio impegno della Direzione generale Musei nel rinnovamento dei linguaggi e delle forme di fruizione dei luoghi della cultura del Sistema Museale Nazionale”.

“È con grande orgoglio e soddisfazione che oggi presentiamo la nuova esposizione permanente della nostra Chimera”, commenta Daniele Federico Maras, Direttore del Museo. “Un’esposizione concepita per offrire a ognuno di noi un’esperienza intima e personale di questa straordinaria opera d’arte, utilizzando le forme comunicative del teatro, del monumento e della partecipazione ed evitando le fonti di distrazione. Manteniamo così la promessa di un progetto avviato già dal mio predecessore Mario Iozzo e reso possibile dal generoso finanziamento dei coniugi statunitensi Laura e Jack Winchester, amici della città di Firenze e del suo Museo Archeologico”.

Sala della Chimera d'Arezzo. Foto: Mario Ciampi
Sala della Chimera d’Arezzo. Foto: Mario Ciampi

Il fulcro della sala è il nuovo basamento monumentale realizzato da Goppion SpA, che enfatizza l’impatto plastico della statua bronzea raffigurante la creatura descritta da Lucrezio come “una con triplice corpo: a un capo leone, all’altro serpente e in mezzo capra”, e da Pseudo-Apollodoro come “una singola creatura con la potenza di tre belve”. La disposizione delle quattro panche circolari attorno alla scultura crea un punto di osservazione diretto, pensato per favorire una relazione personale con l’opera, tutelata nella sua delicatezza e nel suo valore simbolico. Un elemento distintivo del nuovo allestimento è il grande tendaggio che richiama un sipario teatrale. Su di esso si proietta l’ombra della Chimera, accentuando il carattere meditativo della sala. L’ambiente è completato da una vetrina sospesa che presenta tre piccoli bronzi etruschi, un grifone, il dio Tinia e un giovane offerente, provenienti dallo stesso contesto archeologico del ritrovamento della Chimera. La loro presenza crea un rimando diretto al luogo e alla storia dell’opera.

L’illuminazione invece, progettata dallo studio Iarussi di Firenze, definisce un equilibrio mirato tra luci e ombre, valorizzando i dettagli anatomici e i tratti più espressivi della scultura. Il percorso si integra con un apparato illustrativo dal design rinnovato, primo tassello della nuova identità grafica del Museo sviluppata dallo studio Rovai-Weber. Tra le novità figura anche la mascotte dei Servizi Educativi, Musetta, ideata da Claudia Noferi e realizzata dall’artista e archeologa Silvia Bolognesi. Musetta si propone come guida dedicata ai visitatori più giovani, con l’obiettivo di introdurli alla ricchezza del patrimonio archeologico fiorentino. La riapertura della sala coincide con un passaggio istituzionale rilevante: il Museo Archeologico Nazionale di Firenze opera ora come istituto autonomo, istituito nel 2024 e diretto da Daniele Federico Maras, dopo il periodo sotto la Direzione regionale Musei nazionali della Toscana guidata da Stefano Casciu. L’allestimento della Sala della Chimera rappresenta una tappa di un progetto di rinnovamento, che proseguirà con il rifacimento delle sale dedicate alle sculture etrusche. In quei nuovi spazi troveranno posto opere come l’Arringatore e la Testa Lorenzini, all’interno di un percorso espositivo incentrato sulla lunga storia delle collezioni granducali. Le aperture sono previste nei prossimi mesi.

Sala della Chimera d'Arezzo. Foto: Mario Ciampi
Sala della Chimera d’Arezzo. Foto: Mario Ciampi
Sala della Chimera d'Arezzo. Foto: Mario Ciampi
Sala della Chimera d’Arezzo. Foto: Mario Ciampi

“Si conclude oggi felicemente”, dichiara Stefano Casciu, Direttore regionale dei Musei nazionali Toscana, “il progetto ideato ed avviato da Mario Iozzo nel periodo della sua direzione del Museo, volto a rinnovare completamente l’esposizione museale della Chimera e delle altre opere ad essa connesse, e che ha visto il coinvolgimento ed il supporto economico di Laura e Jack Winchester. Con loro la Direzione regionale Musei nazionali Toscana, come Istituto al quale afferiva in precedenza il Museo archeologico di Firenze, ha portato avanti negli anni anche altri importanti riallestimenti museali. A loro ed al collega Mario Iozzo va il mio sentito ringraziamento, che si estende all’attuale direttore Daniele Federico Maras e a tutto lo staff tecnico ed amministrativo coinvolto, che garantisce ancora una intensa e diretta collaborazione operativa tra la Direzione regionale ed il nuovo Museo autonomo”.

Il programma di rinnovamento si collega anche alla volontà del Museo di ricordare l’alluvione di Firenze del 1966, evento che colpì duramente le raccolte archeologiche e di cui si avvicina il sessantesimo anniversario, previsto per il 4 novembre 2026. Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze rimane aperto per tutta la durata dei lavori. L’orario di visita è dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 14, con estensione fino alle 19 il martedì e il giovedì. Sono inoltre previste aperture straordinarie dedicate alla nuova sala: domenica 7 dicembre dalle 8.30 alle 14, e le serate di mercoledì 26 novembre e mercoledì 3 dicembre dalle 18 alle 22, con particolare rilievo per la data del 3 dicembre, in coincidenza con la Giornata internazionale delle persone con disabilità.


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