I musei del Mugello, tra tradizione, arti e paesaggio


Il sistema museale del Mugello, territorio toscano a pochi chilometri da Firenze, è un museo diffuso organizzato in quattro diversi itinerari tematici: etnografico, artistico, naturalistico e archeologico. Ecco quali sono.

Il sistema museale del Mugello, dove per Mugello s’intende il territorio toscano a pochi chilometri da Firenze che si estende nella parte medio-superiore del bacino idrografico del fiume Sieve e che si caratterizza per un’ampia varietà di paesaggi, dai fitti boschi alle aree pianeggianti, da scarpate coltivate a grano e girasoli al fondovalle dove si trovano i principali centri abitati e le vie di comunicazione, è un museo diffuso a cui appartengono la maggior parte dei musei del Mugello e della Val di Sieve organizzato in base a quattro diversi itinerari tematici: etnografico, artistico, naturalistico e archeologico. Si aggiungono inoltre particolari luoghi legati a personaggi illustri e a eventi storici.

Fanno parte ad esempio dell’itinerario etno-antropologico musei come il Museo della civiltà contadina di Casa D’Erci, il Museo Faini, il Museo dei ferri taglienti e il Museo delle genti di montagna; l’itinerario naturalistico è guidato invece dal Museo del Paesaggio storico dell’Appennino, con sede nell’Abbazia di Moscheta. Quello archeologico comprende il Museo Archeologico Alto Mugello, gli Scavi di Frascole, il Centro di Documentazione Archeologica di Sant’Agata e il Museo Archeologico compresoriale di Dicomano, ma è tuttavia l’itinerario artistico che riunisce sedi museali legate a importanti artisti, come il Museo Chini presso Villa Pecori Giraldi o la Casa di Giotto o collocate in luoghi significativi del territorio come il Convento di Bosco ai Frati. Quest’ultimo, tra i più antichi della Toscana, ospita attualmente, fino al 6 novembre 2022, la mostra che vede protagonista il trittico del pittore francese del Quattrocento Nicolas Froment, tornato dopo quasi duecento anni a casa, nel monastero di Bosco ai Frati a San Piero a Sieve grazie al progetto Uffizi Diffusi, nell’ambito di Terre degli Uffizi. Fondato dagli Ubaldini prima dell’anno Mille, si racconta che nel luglio 1273 Fra’ Bonaventura da Bagnoregio ricevette qui gli emissari di papa Gregorio X, mentre stava sciacquando piatti e pentole in un grande catino di pietra; il francescano, che poi sarebbe diventato santo, aspettò con pazienza di finire il proprio lavoro prima di ricevere da questi ultimi le insegne cardinalizie, appese ai rami dell’albero di corniolo ancora esistente nell’orto del convento. Chiesa e convento vennero riedificati su disegno di Michelozzo per volontà di Cosimo il Vecchio; l’architetto fece qui convergere le caratteristiche del nuovo gusto rinascimentale e la tradizione architettonica medievale. Furono molti i doni lasciati dai primi Medici al convento, in particolare il crocifisso ligneo attribuito a Donatello, oggi conservato nel piccolo museo di arte sacra annesso al convento. Oltre al Convento del Bosco ai Frati, il sistema dei beni storici artistici comprende la casa natale di Giotto e il Chini Museo: la prima, situata sul colle di Vespignano, è il luogo in cui nacque il grande artista del Trecento ed è suddivisa in tre aree tematiche principali: la vita, il rapporto con il territorio e l’attività pratica esplicitata attraverso postazioni multimediali interattive, video-environment e laboratori; il secondo è dedicato alla storia di Galileo Chini e della sua famiglia e ha sede nella Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, sorta sul luogo di un’antica costruzione dei Giraldi che nel 1748 diventò proprietà del Conte Pecori. Le decorazioni visibili all’interno della Villa testimoniano lo stile Liberty che la famiglia Chini portò nel Mugello; vi sono esposti oggetti in ceramica, vasi in grès e rare vetrate policrome. La Villa ospita inoltre il Museo dei Bambini, dove i piccoli visitatori hanno la possibilità di partecipare a laboratori visivi e sensoriali per dare sfogo alla propria fantasia e creatività.
E ancora, il Museo di arte sacra e religiosità popolare Beato Angelico di Vicchio che raccoglie dipinti e arredi liturgici provenienti dalle chiese del Mugello chiuse: sono quindi esposti crocifissi, documenti religiosi e ricostruzioni di ambienti ecclesiastici e di devozione, come le sacrestie e interi tabernacoli, e paramenti sacri e candelabri all’interno di mobili originali. Infine, il Centro Documentazione e Ricerche Storiche di Gotica Toscana Onlus, nato nel 2011, intende conservare la memoria degli eventi che nel settembre 1944 videro protagonisti gli Appennini a Nord di Firenze, tra il Passo della Futa e il Passo del Giogo, che in quei giorni fu teatro degli attacchi contro la Linea Gotica, sistema di difesa istituito dall’esercito tedesco da Massa Carrara a Pesaro.

Il paesaggio del Mugello. Credit Mugello Toscana
Il paesaggio del Mugello. Credit Mugello Toscana
Particolare decorativo al Museo Chini. Credit Mugello Toscana
Particolare decorativo al Museo Chini. Credit Mugello Toscana
Museo dei Ferri Taglienti. Credit Mugello Toscana
Museo dei Ferri Taglienti. Credit Mugello Toscana
Il Convento del Bosco ai Frati. Credit Mugello Toscana
Il Convento di Bosco ai Frati. Credit Mugello Toscana
Il Museo Archeologico Alto Mugello. Credit Mugello Toscana
Il Museo Archeologico Alto Mugello. Credit Mugello Toscana
Il Museo delle Genti di Montagna. Credit Mugello Toscana
Il Museo delle Genti di Montagna. Credit Mugello Toscana
Il Museo della Pietra Serena. Credit Mugello Toscana
Il Museo della Pietra Serena. Credit Mugello Toscana

L’itinerario etno-antropologico riunisce invece musei e laboratori che raccontano le attività e i mestieri della tradizione storica, come Casa d’Erci, museo sul vecchio mondo contadino e rurale del Mugello e su attività quali l’allevamento del bestiame, le lavorazioni del terreno e le coltivazioni, i lavori svolti in ambiente domestico e i vari mestieri come il falegname, il bottaio, il calzolaio, il fabbro, il muratore. Poco distante si trova anche il Mulino Faini, che esisteva già nel 1400 e che fu acquistato nel 1780 dalla famiglia Faini, tuttora proprietaria e gestore del museo. Scarperia è legata alla produzione dei ferri taglienti, in particolare i coltelli, fin dal Cinquecento ed è dunque testimoniata nel Museo dei Ferri Taglienti, inaugurato nel 1999 nel Palazzo dei Vicari per raccontare l’attività plurisecolare dei coltellinai scarperiesi. Nei sotterranei della Rocca di Firenzuola è ospitato il Museo della Pietra Serena, che tratta di questo materiale dalla sua estrazione nelle cave alla lavorazione, fino alla creazione dell’oggetto finale. Particolarmente interessante è la presenza di oggetti di uso quotidiano in pietra e manufatti d’arte che testimoniano l’abilità tecnica dei maestri scalpellini. Il Museo delle Genti di Montagna, allestito nelle sale del Palazzi dei Capitani di Palazzuolo sul Senio, riunisce oggetti che testimoniano gli usi e i costumi del passato di una comunità di montagna tra Toscana e Romagna e mostra la ricostruzione integrale di ambienti come il mulino e gli spazi domestici. Circa cinquecento strumenti per la coltivazione della vite e per la produzione e la conservazione del vino sono esposti invece nel Museo della Vite e del Vino a Rufina, nella Villa di Poggio Reale, mentre Sant’Agata artigiana e contadina presenta personaggi e scene che riproducono ambienti e mestieri mugellani tra il 1920 e il 1950, ideati e realizzati da Faliero Lepri, detto Leprino. I personaggi si muovono grazie a fili elettrici e riproducono fedelmente i gesti del proprio ruolo.

C’è poi il Museo del Paesaggio Storico dell’Appennino dedicato alla flora e alla fauna del territorio: nell’Abbazia Vallombrosana di Moscheta i visitatori hanno occasione di conoscere le caratteristiche del paesaggio dell’Appennino mugellano. Infine l’itinerario archeologico comprende il Centro di Documentazione Archeologica di Sant’Agata, che documenta i rinvenimenti archeologici più significativi del Mugello occidentale nel periodo che va dalla Preistoria fino all’epoca moderna; il Museo Archeologico Alto Mugello che intende documentare il passato più antico e poco conosciuto del territorio delle alte valli del Lamone, Senio e Santerno; il Museo Archeologico a Dicomano che riunisce numerose testimonianze archeologiche locali: particolarmente rilevanti le stele fiesolane, capolavori scultorei provenienti da tombe di importanti famiglie e i fastosi gioielli di Poggio Colla.

Oltre al sistema Museo Diffuso, altri musei, mostre permanenti e centri culturali omaggiano personaggi illustri, quali Andrea del Castagno, Dino Campana, Giuliano Vangi, ma anche progetti di studio e ricerca come il Centro Studio e Documentazione sul Castagno a Marradi. Obiettivo principale di quest’ultimo è la promozione di campagne di diffusione sul tema della pianta del castagno mediante sistemi informatici innovativi e sistemi dimostrativi, e in secondo luogo un maggior coinvolgimento dei giovani nella conduzione della nuova castanicoltura e il recupero di antichi mestieri. È a San Godenzo il Museo Andrea del Castagno, dedicato al pittore nativo, che propone ingrandimenti fotografici delle opere più significative conservate a Firenze; celebra invece il poeta marradese Dino Campana il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, che raccoglie le opere librarie monografiche sulla vita e sulla poesia, riviste e giornali con prime pubblicazioni di testi campaniani e primi contributi critici, mentre la Collezione permanente Giuliano Vangi a Barberino di Mugello raccoglie opere grafiche realizzate da Giuliano Vangi, tra i più importanti artisti contemporanei, tra il 1964 e il 2006.

Sparsi in tutto il territorio si avrà l’opportunità inoltre di imbattersi in pievi, abbazie, conventi e oratori che custodiscono preziose opere d’arte. Un territorio, il Mugello, ricco di musei da visitare e luoghi d’arte da vedere.

Dettaglio della statua dedicata a Giotto. Credit Mugello Toscana
Dettaglio della statua dedicata a Giotto. Credit Mugello Toscana
Sant'Agata Artigiana e Contadina di Leprino. Credit Mugello Toscana
Sant’Agata Artigiana e Contadina di Leprino. Credit Mugello Toscana
Il Museo Beato Angelico. Credit Regione Toscana
Il Museo Beato Angelico. Credit Regione Toscana
Il Cenacolo di Sant'Apollonia al Museo Andrea del Castagno. Credit Mugello Toscana
Il Cenacolo di Sant’Apollonia al Museo Andrea del Castagno. Credit Mugello Toscana
Centro di Studio e Documentazione sul castagno. Credit Mugello Toscana
Centro di Studio e Documentazione sul castagno. Credit Mugello Toscana
Chiostro della Pieve di Sant'Agata. Credit Mugello Toscana
Chiostro della Pieve di Sant’Agata. Credit Mugello Toscana

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