Arabia Saudita, scoperto il più antico insediamento umano della Penisola Arabica


La Commissione saudita per il patrimonio annuncia il ritrovamento del più antico insediamento umano noto della Penisola Arabica, risalente a oltre 11.000 anni fa. La scoperta, frutto di scavi condotti a Masyoun in collaborazione con studiosi giapponesi, offre nuove prospettive sulla vita preistorica nella regione.

Un’importante scoperta archeologica getta nuova luce sulle origini dell’uomo nella Penisola Arabica. La Commissione saudita per il patrimonio ha annunciato il rinvenimento del più antico insediamento umano finora conosciuto nell’intera area, individuato nel sito di Masyoun, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, non lontano dalla città di Tabuk. L’annuncio è stato dato da Sua Altezza il principe Bader bin Abdullah bin Farhan Al Saud, ministro della Cultura e presidente del consiglio di amministrazione della Commissione per il patrimonio, che ha sottolineato il valore storico della scoperta per la comprensione delle prime forme di vita umana nella regione.

Il sito di Masyoun risale al Neolitico preceramico, un periodo compreso tra 11.000 e 10.300 anni fa, e costituisce la testimonianza più antica di insediamento stabile finora documentata nella Penisola Arabica. Gli scavi hanno portato alla luce resti di strutture in pietra a pianta semicircolare che componevano vere e proprie unità abitative, aree di stoccaggio, passaggi interni e focolari. Il ritrovamento di strumenti in pietra, tra cui punte di frecce, coltelli e macine, insieme a ornamenti realizzati in amazonite, quarzo e conchiglie, rivela un livello notevole di artigianalità e sensibilità estetica. La localizzazione del sito aggiunge un ulteriore elemento di interesse. Masyoun si trova a 1.424 metri sul livello del mare, sulle pendici orientali della catena montuosa di Jabal al-Lawz, un’area che per condizioni ambientali e risorse naturali avrebbe potuto offrire un habitat favorevole alle comunità preistoriche. L’esistenza del sito era già nota alle autorità saudite dal 1978, quando venne inserito per la prima volta nel Registro Nazionale delle Antichità. Ad ogni modo, soltanto le campagne di scavo più recenti, iniziate nel dicembre 2022, hanno permesso di comprendere appieno la sua portata e la sua antichità.

Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram
Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram
Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram
Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram

Il lavoro sul campo è stato il frutto di una collaborazione internazionale che ha coinvolto la Commissione saudita per il patrimonio, l’Università di Kanazawa in Giappone e la società NEOM, impegnata nello sviluppo della regione nord-occidentale del Paese. Nel corso di quattro stagioni di scavo intensivo, concluse nel maggio 2024, gli archeologi hanno raccolto dati fondamentali non solo sulle strutture abitative e sugli strumenti rinvenuti, ma anche sull’ambiente circostante. Particolare attenzione è stata dedicata alla documentazione di incisioni rupestri e iscrizioni presenti nell’area, che offrono ulteriori indizi sulla cultura e sulle pratiche simboliche delle comunità che abitarono Masyoun.

Le evidenze raccolte confermano che il sito era una insediamento stabile dotato di organizzazione spaziale e divisione funzionale degli ambienti. La presenza di aree dedicate alla conservazione degli alimenti e di focolari suggerisce quindi un livello di sedentarietà e un’evoluzione sociale più avanzata di quanto ipotizzato in precedenza per il Neolitico preceramico nella Penisola Arabica. Allo stesso tempo, la varietà dei materiali utilizzati per realizzare ornamenti, alcuni dei quali non reperibili localmente, apre la possibilità di contatti e scambi con altre comunità, delineando un quadro più complesso delle reti sociali e culturali dell’epoca.

Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram
Il sito di Masyoun non lontano dalla città di Tabuk, Arabia Saudita. Foto: Ministro della Cultura Bader bin Farhan Alsaud – Profilo Instagram

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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.



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