Quali sono state le scoperte archeologiche più interessanti e sorprendenti del 2025? Abbiamo selezionato alcuni dei ritrovamenti più significativi.
L’archeologia continua a dimostrarsi una disciplina in costante evoluzione, capace di restituire frammenti di storie antiche rimaste sepolte per secoli. Ogni nuova campagna di scavo aggiunge tasselli fondamentali alla ricostruzione delle civiltà che ci hanno preceduto, presentando prospettive inedite su culture, pratiche sociali e momenti cruciali della storia umana. Anche il 2025 ha confermato questa vitalità, con una serie di scoperte di grande rilievo emerse in contesti molto diversi tra loro.
Ritrovamenti inattesi, conferme scientifiche e nuove evidenze materiali hanno continuato a spingere in avanti i confini della ricerca. In questo articolo proponiamo una selezione delle scoperte archeologiche più rilevanti del 2025, che mostrano come lo studio del passato resti uno strumento essenziale per comprendere il presente. Ecco dunque la nostra selezione.
A gennaio, in Turchia, archeologi dell’Università di Selçuk scoprono mosaici con animali, coccodrilli, delfini, fenicotteri e anguille, nelle terme romane di Eraclea al Latmo. La scoperta arricchisce le conoscenze sull’arte e la vita nella città greco-romana. I mosaici offrono nuovi dettagli sulla rappresentazione degli animali nell’antichità.
Sempre a gennaio, in Israele, archeologi scoprono a Kiryat Gat un monastero bizantino con pavimento a mosaico multicolore e iscrizione in greco. Il sito include un torchio per il vino e edifici romani e bizantini. Il mosaico, del V-VI secolo, raffigura croci, leoni, colombe e motivi floreali.
Sempre nel mese di gennaio a Roma, alla Domus Aurea, gli archeologi scoprono due vasche usate per spegnere la calce e lavorare pigmenti per gli affreschi del tempo di Nerone. Tra i materiali, ocra gialla, realgar e terra rossa in vasetti e un’anfora. Il ritrovamento più straordinario è un lingotto di blu egizio alto 15 cm e pesante 2,4 kg.
A febbraio, a Luxor, dopo un secolo di ricerche, gli archeologi scoprono la tomba di Thutmose II, quarto faraone della XVIII dinastia. Il sovrano regnò tra il 1483 e il 1479 a.C. La scoperta rappresenta uno dei ritrovamenti archeologici più importanti degli ultimi anni.
A febbraio, a Pompei, nel Parco Archeologico, gli scavi nell’insula 10 della Regio IX rivelano una grande sala da banchetto. Le pareti ospitano un fregio monumentale a figure quasi a grandezza naturale, una megalografia. Il decoro raffigura un vivace corteo dionisiaco. La quarta parete della stanza si apriva su un giardino, integrando lo spazio con la natura.
Nel mese di aprile a Pompei, nella Necropoli di Porta Sarno, gli archeologi scoprono un rilievo funerario con uomo e donna scolpiti a grandezza quasi naturale. L’opera apparteneva a una tomba monumentale della zona. Lo scavo rientra nel progetto Investigating the Archaeology of Death in Pompeii dell’Universitat de València.
Sempre ad aprile, a Saqqara, in Egitto, gli archeologi scoprono la tomba del principe Userefra, figlio del re Userkaf della V dinastia (2500-2490 a.C.). Lo scavo, guidato dal Consiglio Supremo delle Antichità e dalla Fondazione Zahi Hawass, porta alla luce numerosi reperti. Per la prima volta è stata trovata una falsa porta in granito rosa, alta 4,5 metri e larga 1,15, decorata con iscrizioni geroglifiche.
Nel mese di giugno, a Roma, lungo l’Appia Antica, gli scavi nel sito di via Appia Antica 39 rivelano un tratto di grande significato storico e religioso. L’area ospitava santuari, come quello di Marte Gradivo, e un culto dedicato alla ninfa Egeria. Secondo la tradizione cristiana, qui avvenne l’incontro tra san Pietro e Cristo.
Sempre a giugno, a Roma, sotto la piazza del Foro di Traiano, viene scoperta una testa marmorea di grandi dimensioni: un volto maschile, con folta capigliatura ed espressione intensa, che per secoli è rimasto custodito dal tempo sotto la piazza del Foro di Traiano. Una scoperta affascinante, che arriva dal cuore della Roma imperiale, in un’area dove un tempo sorgeva l’imponente Porticus Trisigmentata, con colonne monolitiche alte quasi 12 metri. L’annuncio è stato dato dal sindaco Roberto Gualtieri tramite un post su Facebook.
Ancora a giugno, nella necropoli etrusca di Caiolo, nell’area archeologica di San Giuliano a Barbarano Romano (Viterbo), viene scoperta una tomba intatta della fine del VII secolo a.C. Al suo interno emergono numerosi vasi in ceramica fine dipinta e ornamenti in bronzo, collegati a rituali funerari. La scoperta include un letto sepolcrale con bacile e altri oggetti in situ.
A luglio in Sardegna, nel complesso di Sant’Andrea Priu a Bonorva, vengono scoperte tre Domus de Janas. Il ritrovamento porta a venti il numero totale di ipogei conosciuti, arricchendo un sito recentemente riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale. Le tombe emergono sul pianoro vicino alla roccia nota come “Campanile” o “Toro”.
Nel mese di novembre a Pompei, nel Thermopolium della Regio V, gli archeologi scoprono una situla in pasta vitrea decorata con scene di caccia in stile egiziano, realizzata ad Alessandria d’Egitto. Il vaso, solitamente ornamentale, era stato riutilizzato come utensile da cucina.
A dicembre, a Vulci, negli scavi del progetto “Vulci Cityscape”, viene scoperta una testa in marmo greco di una giovane donna, una Kore. L’opera rappresenta un raro esempio di scultura greca in territorio etrusco. Il ritrovamento presenta nuovi spunti sui rapporti culturali tra Grecia e Italia preromana. Il progetto, avviato nel 2020, indaga l’urbanistica e lo sviluppo della città etrusca.
Sempre nel mese di dicembre, nei pressi del Cairo, una missione archeologica dell’Università di Torino e dell’Università di Napoli L’Orientale scopre un tempio a valle nel complesso solare del faraone Nyuserra. Il sovrano apparteneva alla V dinastia del III millennio a.C. Gli scavi si svolgono nel sito di Abu Ghurab, area di grande valore storico.
L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia
Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.Per inviare il commento devi
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