Il Museo Regionale “Accascina” di Messina arricchisce la propria collezione con una nuova e significativa acquisizione: il arriva nella raccolta il San Sebastiano del pittore rinascimentale Antonio de Saliba (Messina, 1466 – 1535), allievo e collaboratore di Antonello da Messina. L’opera sarà presentata al pubblico giovedì 2 ottobre alle ore 17, con ingresso libero, in una cerimonia che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali e studiosi di storia dell’arte. L’acquisto della tavola, del formato di 44 per 36 centimetri, è stato reso possibile dall’esercizio del diritto di prelazione da parte dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana della Regione Siciliana. L’opera, di proprietà della famiglia Bencivenni, era sul mercato: era infatti nelle disponibilità della Galleria Salamon di Milano che ha seguito la mediazione. Il costo sostenuto dalla Regione è stato di 100mila euro, un investimento che consente di riportare in Sicilia un’opera significativa del Rinascimento legato alla scuola di Antonello da Messina. Il museo, una delle pinacoteche più importanti dell’Italia del sud, conserva già due importanti opere di Antonello: il Polittico di San Gregorio e la Madonna col Bambino e un francescano in adorazione.
L’assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato ha sottolineato l’importanza dell’acquisizione, che rafforza l’attrattività del Museo Accascina: “Siamo fieri e orgogliosi di questa acquisizione”, ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. “L’opera non potrà mancare di suscitare grande interesse, ma soprattutto di accrescere la collezione museale, rendendo la galleria regionale di Messina sempre più attrattiva”.
Il dipinto sarà collocato nell’area espositiva dedicata ad Antonello da Messina e alla sua bottega, in modo da valorizzare i legami iconografici e stilistici che lo uniscono alla produzione del grande maestro rinascimentale. L’iconografia del San Sebastiano di De Saliba richiama infatti un capolavoro di Antonello conservato a Venezia, stabilendo un dialogo diretto con le opere che testimoniano la diffusione del linguaggio antonelliano e il suo influsso sui collaboratori. La piccola tavola è giunta fino a oggi nelle dimensioni originali, senza interventi di ridimensionamento, e si ritiene che sia stata destinata a una committenza privata. La sua conservazione integra ne aumenta il valore storico e documentario, offrendo la possibilità di approfondire la conoscenza della produzione di De Saliba, figura significativa ma non ancora pienamente valorizzata del panorama artistico meridionale tra Quattrocento e Cinquecento.
La direttrice del Museo Accascina, Marisa Mercurio, ha raccontato le fasi che hanno condotto all’ingresso dell’opera nella collezione messinese: “Ho seguito con trepidazione la procedura burocratica per l’acquisizione della piccola tavola, auspicando che nulla potesse compromettere la felice conclusione. Grazie al lavoro sinergico con gli storici dell’arte, i tecnici in servizio in questo ufficio e le istituzioni coinvolte, il dipinto, che rappresenta un importante tassello della cultura pittorica legata alla scuola di Antonello, potrà finalmente entrare a far parte della collezione museale messinese”
Alla presentazione ufficiale del 2 ottobre prenderanno parte, oltre all’assessore Scarpinato e alla direttrice Mercurio, il soprintendente dei Beni culturali di Messina, Orazio Micali, e il professore emerito dell’Università di Ginevra, Mauro Natale, noto studioso della pittura rinascimentale, provenzale e fiamminga. La presenza di un esperto di rilievo internazionale sottolinea l’importanza dell’acquisizione e la volontà di collocarla in un contesto di ricerca e valorizzazione scientifica.
Antonio de Saliba, autore della tavola, fu un artista attivo tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Nipote di Antonello da Messina, è tradizionalmente indicato come figlio della sorella del maestro e di Giovanni Saliba. La sua attività si colloca nell’orbita della bottega antonelliana, di cui interpretò modelli e iconografie contribuendo alla diffusione dello stile e delle soluzioni figurative. L’acquisizione del San Sebastiano permette di integrare e completare il racconto museale dedicato a questa scuola, offrendo al pubblico e agli studiosi un’occasione per approfondire la complessità delle eredità artistiche di Antonello.
Il Museo Regionale Accascina, istituito per custodire e valorizzare il patrimonio artistico della città e del territorio, conferma così la propria vocazione a essere un polo culturale sempre più attrattivo. L’inserimento di opere inedite e di provenienza prestigiosa consente di ampliare il percorso espositivo e di arricchire la conoscenza delle tradizioni pittoriche legate a Messina, città che nel Rinascimento ebbe un ruolo fondamentale come crocevia di culture artistiche mediterranee. Con l’ingresso del San Sebastiano di De Saliba, il museo non solo amplia la collezione permanente, ma compie un passo importante nella strategia di consolidamento della propria identità, offrendo ai cittadini e ai visitatori una testimonianza significativa dell’arte rinascimentale siciliana e del suo legame con i grandi protagonisti della pittura europea.
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