È stato completato il restauro del Trittico di Moulins di Jean Hey, uno dei massimi capolavori della pittura francese agli albori del XVI secolo. L’intervento, condotto tra il 2022 e il 2025, rappresenta un momento fondamentale per la valorizzazione e la comprensione dell’arte francese intorno al 1500. Promosso e supervisionato dalla Direzione Regionale degli Affari Culturali dell’Alvernia-Rodano-Alpi (DRAC), il restauro è stato eseguito presso il Centro di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia (C2RMF) dai restauratori degli atelier Arcanes e Tournillon, sotto la guida di un comitato scientifico internazionale. Si tratta del primo restauro completo dell’opera dopo quello del 1879, un evento di grande rilievo per il patrimonio nazionale.
L’intervento ha restituito i colori vividi e luminosi dei tre pannelli, a lungo celati da ossidazioni e vecchie vernici, e ha permesso di approfondire la conoscenza delle sperimentazioni tecniche e pittoriche di Jean Hey – conosciuto prima della sua identificazione come il Maestro di Moulins. Artista formatosi nelle Fiandre, fu uno dei protagonisti più raffinati e innovativi attivi in Francia negli ultimi decenni del Quattrocento.
Il completamento del restauro offre al Museo del Louvre, alla DRAC Auvergne-Rhône-Alpes e al C2RMF l’occasione di presentare l’opera al pubblico. Dopo quasi novant’anni – l’ultima esposizione risale al 1937 – il Trittico di Moulins torna dunque a Parigi, dove potrà essere ammirato a partire dal 26 novembre 2025 accanto alle altre opere di Jean Hey conservate nella capitale: cinque dipinti e un disegno al Louvre, oltre alla Vergine acquisita nel 2013 dal Museo di Cluny. Attorno a questo corpus, numerosi dipinti, nonché disegni, miniature e oreficerie provenienti dalle collezioni del Louvre, consentiranno ai visitatori di comprendere meglio questo capolavoro del patrimonio francese.
Il Trittico di Moulins è l’opera più monumentale e originale del pittore Jean Hey, a lungo noto come il “Maestro di Moulins”. Commissionato dal Duca e dalla Duchessa di Borbone intorno al 1498 per la collegiata (oggi cattedrale) della città di Moulins, il Trittico è rimasto lì da allora. Sulle ante sono raffigurati il Duca Pietro II e la Duchessa Anna, in adorazione della Vergine col Bambino, al centro della scena. Fervente manifestazione della loro pietà, il Trittico è anche un testamento politico: mentre nel 1498 la morte di Carlo VIII, fratello della Duchessa, e l’ascesa al trono di Luigi XII avrebbero potuto indebolire il loro potere, i Borbone intendevano proclamare la loro autorità dinastica sul ducato; la presenza della loro unica figlia, Susanna, incoronata, al fianco della madre, afferma questa continuità.
La coppia ducale affidò l’esecuzione di quest’ambiziosa opera a Jean Hey. Formatosi a Gand nella bottega di Hugo van der Goes, giunse in Francia intorno al 1480, lavorando per illustri committenti come il cardinale Jean Rolin e il cardinale Carlo di Borbone, fratello del duca Pietro. Dal 1488 si stabilì alla corte di Moulins, dove rimase fino alla morte, avvenuta poco dopo il 1500. Riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei grandi artisti del suo tempo, Jean Hey dipinse per duchi, membri della corte e anche per la famiglia reale. Nel suo Trittico, combina talento per il ritratto, una perfetta padronanza della resa della luce e dei materiali e un audace senso del colore. Conservato nella sacrestia della cattedrale dalla fine del XIX secolo, gli studi condotti dalla DRAC (Direzione Regionale dei Beni Culturali) hanno evidenziato la necessità di un progetto di restauro completo.
La collaborazione tra studiosi, restauratori e storici dell’arte ha consentito di pianificare, guidare e portare a termine con successo il complesso restauro del Trittico di Moulins, offrendo al contempo un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza del suo processo creativo e delle trasformazioni subite nel corso dei secoli. Un ampio lavoro d’archivio ha permesso di ricostruire la storia dell’opera, in particolare a partire dalla sua riscoperta nel XIX secolo, mentre analisi scientifiche e indagini diagnostiche sono state condotte in parallelo per tutta la durata dell’intervento presso il Centro di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia (C2RMF). La campagna di restauro, avviata nel 2023 sotto la direzione della DRAC Auvergne-Rhône-Alpes – committente del progetto – e con la supervisione del Dipartimento Pittura del C2RMF, è stata realizzata dai restauratori degli atelier Arcanes (per la pittura) e Tournillon (per i supporti lignei), con il sostegno di un comitato scientifico internazionale.
Per quasi due anni, il lavoro si è concentrato sul consolidamento strutturale dell’opera e sul recupero della sua leggibilità cromatica e luministica. Obiettivo principale era restituire la brillantezza originaria della composizione e i raffinati effetti visivi voluti da Jean Hey, ravvivando così la potenza espressiva e spirituale del capolavoro. Un’attenzione particolare è stata riservata all’aureola posta al centro del trittico, elemento cardine sia visivo che simbolico. Le indagini hanno rivelato una complessa esecuzione a due fasi, con l’applicazione di foglia d’oro nella parte centrale e di un oro misto ad argento nella corona periferica, testimonianza della straordinaria perizia tecnica dell’artista.
Le ante laterali, invece, risultavano tagliate in modo asimmetrico nella parte superiore e inferiore, probabilmente già prima della Rivoluzione francese. Tale modifica aveva interrotto la continuità delle linee architettoniche e il dialogo visivo tra le figure dei donatori e la Vergine. Il restauro ha scelto un approccio rispettoso: sono state reintegrate solo le porzioni documentate del dipinto, ovvero una fascia alta 5 centimetri sui 15 centimetri mancanti per ciascun pannello, ristabilendo la simmetria generale della composizione. L’aggiunta di elementi lignei mobili alle estremità ha permesso di proseguire illusionisticamente la continuità pittorica.
Tra gli interventi più significativi figura anche il recupero della cornice originale centrale, unica sopravvissuta. Le analisi fisico-chimiche hanno rivelato la presenza, sotto la ridoratura posteriore, della decorazione quattrocentesca originale, che è stata accuratamente riportata alla luce, restituendo armonia e coerenza cromatica tra il pannello centrale e la sua cornice dorata e policroma.
Classificato Monumento Storico nel 1898, il Trittico di Moulins è esposto dal 1879 nella sagrestia della Cattedrale di Moulins. Il suo restauro, finanziato dal governo francese, si inserisce in un più ampio programma di valorizzazione della cattedrale, promosso dal Dipartimento Regionale per la Conservazione dei Monumenti Storici (CRMH) della DRAC Auvergne-Rhône-Alpes.
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